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Emergenza Covid19, Ad un mese dall’emergenza: 7 nuovi decessi in Trentino: contagi totali 1.480, videoconferenza 22 marzo (SITUAZIONE COMUNI)

Sale a 35 bilancio morti in Trentino. Sono invece 31 le vittime in Alto Adige

I dati locali dei contagi forniti da Apss Trentino all 2.3.2020: PRIMIERO SAN MARTINO DI CASTROZZA 3 – CANAL SAN BOVO 2 – PREDAZZO 23 – TESERO 14 – CAVALESE 21 – CANAZEI 52 – BORGO VALSUGANA 6 – LEVICO TERME 15 – PERGINE VALSUGANA 101 – TRENTO 208

 

Trento/Bolzano – Ad un mese esatto di distanza dall’inizio dell’emergenza, il 22 febbraio si aveva infatti notizia dei primi casi in Lombardia, le persone contagiate in Trentino salgono a 1480 e i decessi, il primo avveniva il 12 marzo, raggiungono quota 35. Si registrano 173 nuovi casi, di cui 110 hanno effettuato il tampone, gli altri 63 presentano sintomi ed hanno avuto contatti con i positivi al tampone. Questi i dati diffusi nel pomeriggio dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti e dall’assessore alla salute, Stefania Segnana insieme ai rappresentanti della task force provinciale che sta affrontando l’emergenza.

“Voglio ringraziare i trentini per lo spirito con cui stanno affrontando questa prova – ha detto il presidente Fugatti aprendo la conferenza stampa – sappiamo quanto sia difficile cambiare il proprio stile di vita. Un mese fa ho firmato la prima ordinanza che introduceva le prime misure per contrastare il virus e da lì è cominciata l’emergenza. In questo mese – ha detto Fugatti – posso dire che i trentini hanno dimostrato di essere un popolo solidale che sa mettere in campo, come sempre ha fatto nella sua storia, un grande senso civico. Siamo impegnati – ha aggiunto – a cercare di aumentare il numero dei tamponi sul nostro territorio, per dare sicurezza soprattutto alla nostra prima linea, ovvero a quanti operano nella sanità, ai quali stiamo cercando di garantire anche le necessarie protezioni, in termini di mascherine e camici. Su questo, che è un problema nazionale, ci confrontiamo ogni giorno con il Governo e con le altre regioni”.

I decessi

L’assessore Segnana ha poi dato maggiori dettagli sulle 7 persone decedute di cui si è avuta notizia oggi, anche se la morte è avvenuta nei giorni scorsi, ma bisognava attendere i risultati delle analisi. Si tratta di un signore di Trento del 1934, di una signora di Arco del 1943, di un signore di Pergine del 1933, di una signora del 1924 di Pieve di Bono, di una signora di Cles del 1933, di un signore di Trento del 1930 e di una signora di Predazzo del 1928. 

“Per quanto riguarda le persone contagiate – ha ricordato l’assessore – 785 sono curate in casa, 324 nelle RSA, 240 nei vari ospedali di cui 46 in terapia intensiva. Mentre salgono a 50 le persone guarite”. L’assessore Segnana ha poi evidenziato la problematica, segnalata da alcune famiglie, dei ragazzi disabili o autistici che necessitano di poter uscire di casa. “Per questo – ha detto – potranno richiedere un permesso speciale che sarà rilasciato dall’Azienda sanitaria”. Questa la mail a cui scrivere: npitrentosegreteria@apss.tn.it

Il direttore dell’Azienda sanitaria, Paolo Bordon, ha evidenziato come l’Azienda stia seguendo con attenzione le sperimentazioni farmacologiche in corso per contrastare il virus. In particolare, nel pomeriggio di domenica è stato chiesto al Ministero della Salute, la possibilità di partecipare alla sperimentazione del farmaco Avigan, un antiinfluenzale che sembrerebbe efficace nei casi lievi.

Riguardo all’ultimo decreto governativo, che ha ridotto le attività produttive consentite a quelle essenziali, l’assessore all’economia Achille Spinelli ha evidenziato che sono in corso approfondimenti per verificare eventuali deroghe, previste dal decreto, ad attività non incluse nell’elenco di quelle ancora possibili, ma che si stanno riconvertendo in connessione con le attività sanitarie.

Infine il presidente Fugatti, che lunedì incontrerà in videoconferenza i sindaci ed i rappresentanti delle RSA, ha annunciato che verrà prodotto nei prossimi giorni un vademecum nel quale si chiarirà ciò che si può fare e ciò che è vietato.

La situazione in Alto Adige

In Alto Adige il numero complessivo dei decessi, per i quali è stata accertata l’infezione da Covid-19, questa mattina è di 31 persone. I sette decessi in più, 5 donne e 2 uomini, registrati rispetto all’ultima comunicazione si riferiscono a persone anziane (2 oltre i 75 anni, 2 oltre gli 80 e 3 oltre i 90 anni) con almeno una, per lo più varie gravi malattie pregresse, comunica l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige.

Il Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda sanitaria provinciale ha registrato 56 nuovi casi. Il numero delle persone positive al Coronavirus in Alto Adige si colloca quindi a 679 casi (ieri erano 623). Sono stati effettuati sinora complessivamente 5718 tamponi su 3777 persone. Per quanto riguarda i ricoveri negli ospedali provinciali non si registra alcuna inversione di tendenza. Sebbene il numero di persone assistite nei reparti ordinari degli ospedali sia leggermente calato, passando da 173 a 164 pazienti, il numero delle persone che necessitano di assistenza in reparti di cura intensiva è passato dai 32 di ieri agli attuali 36; sono attualmente 45 i casi sospetti. Sono 2158 le persone che attualmente si trovano in isolamento domiciliare.

Si è sbloccato il rifornimento dalla Cina di materiale protettivo destinato all’Alto Adige. Tramite un rifornitore del gruppo bolzanino Oberalp, che produce tra l’altro il marchio di abbigliamento di montagna Salewa, la Provincia di Bolzano ha ordinato 1,5 milioni di mascherine certificate e alcune centinaia di migliaia di mantelli sterili. Il materiale è però rimasto bloccato in un aeroporto cinese. Ora l’impasse è stato superata e il materiale nelle prossime ore arriverà in Europa con un volo della Austrian Airlines. Nei prossimi giorni seguirà un secondo rifornimento. Una parte del materiale protettivo, in attesa del secondo volo, sarà messo a disposizione del land austriaco del Tirolo

 

Categories: Primo Piano
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