Scoperto anche il cadavere di un uomo sull’argine del fiume Astichello in frazione Polegge, sempre a Vicenza. Si tratta di Mario Menin, 74 anni, nato a Marostica e residente a Monticello Conte Otto, morto probabilmente a causa del maltempo. Ancora nessuna traccia di Rino Checchinato. Non è stato ritrovato l’ottantunenne pensionato di Guarda Veneta (Rovigo), che sarebbe caduto in acqua mentre armeggiava sulla propria barca e trascinato via dalla corrente particolarmente impetuosa a causa dell’ondata di maltempo.
Evento imprevedibile – Intanto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia assolve gli amministratori locali riguardo alla devastante ondata di maltempo e parla di "evento eccezionale, peggio che nel ’66".
Gli aggiornamenti – Una nuova esondazione si è avuta nel Padovano con ben 800 sfollati per l’esondazione di un canale interno in zona Ronchi di Casalserugo, che ha portato ad un innalzamento della quota di acqua nel centro padovano con maggiore livello di criticità. Lungo l’asta del fiume Po, la Protezione civile dell’Emilia-Romagna ha attivato la fase di Preallarme per i comuni di Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Berra, Bondeno, Ferrara, Goro, Mesola, Rovigo. La situazione del principale fiume italiano è significativa – sottolinea la Coldiretti – delle difficoltà negli altri corsi d’acqua con esondazioni ed allagamenti nelle campagne. Un pericolo per il territorio nazionale dove – precisa – sette comuni italiani su dieci sono considerati a rischio per frane ed alluvioni su una superficie di oltre 21 mila chilometri quadrati.
Dopo la pioggia si contano i danni – Riapre l’A4 tra Vicenza e Verona, ripristinate le linee ferroviarie interrotte. Cala anche il livello del Bacchiglione, mentre migliora lentamente la situazione a Vicenza.
Sotto controllo nel Padovano la piena del Bacchiglione. Continua invece l’emergenza nel Veronese: a Soave e Monteforte ancora zone allagate.
Calano invece i fiumi in Friuli Venezia Giulia; Ciriani: "Comincia la conta dei danni" e la Coldiretti: danni per 10 milioni di euro con 2mila ettari allagati e tabacco da buttare.
Nel Bellunese, dalle ore 18 di mercoledì sera è stato ripristinato il doppio senso di marcia lungo la strada Provinciale nr. uno nel tratto Belluno-Ponte nelle Alpi.
Emergenza maltempo – "Chiedo al Consiglio dei Ministri – scrive il governatore Luca Zaia – un intervento immediato, che riconosca compiutamente la situazione di crisi che si è determinata in Veneto, decidendo uno stanziamento straordinario per aiutare l’economia veneta a risollevarsi. Il rischio è che i tempi della ripresa non siano compatibili con le dinamiche economiche della società reale. La particolare situazione economico-finanziaria, produttiva ed occupazionale nella quale si trova la nostra regione necessita di una particolare ed eccezionale attenzione da parte del Governo centrale. Solo con un consistente intervento statale sarà possibile aiutare l’intero territorio veneto a riprendersi e a ricominciare con la stessa determinazione che ha sempre caratterizzato le genti venete.
L’abnegazione e l’impegno indefesso delle Istituzioni, dei Vigili del Fuoco, delle Forze dell’Ordine, dell’Esercito, della Protezione Civile in tutte le sue articolazioni, dei volontari, del servizio sanitario regionale e dell’intera popolazione civile hanno probabilmente scongiurato il peggio, ma tutto questo non basta. E non basteranno nemmeno le ordinarie risorse che, in conseguenza dello stato di emergenza, il Governo stanzierà, come di consueto. Nemmeno la tragica e storica alluvione del 1966 regge al confronto.
In 72 ore – conferma il governatore – straordinarie ed incontrollabili precipitazioni hanno messo in ginocchio l’intera economia regionale, creando pesanti disagi a tutta l’area settentrionale delle penisola. 50 centimetri d’acqua caduti nelle sole zone di pianura contro i 20 centimentri del 1966; 500.000 persone interessate dall’evento calamitoso; 121 Comuni colpiti, 3.000 sfollati; più di 20 argini rotti con conseguenti tracimazioni; innesco di fenomeni franosi su più versanti; intere parti di città capoluogo sommerse dall’acqua. Idanni economici sono al mo! mento st imati, sicuramente per difetto, in almeno 100 milioni di euro".
Danni all’agricoltura, verifiche in corso – “Ho chiesto immediatamente alle strutture regionali di procedere ad una verifica puntuale e approfondita dei danni subiti dalle nostre imprese agricole in seguito all’ondata di mal tempo che ha colpito il Veneto nei giorni scorsi. Contiamo di avere al più presto un quadro certo e dettagliato dell’intera situazione”. Lo ha affermato l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato, che si mantiene in costante contatto con le aree colpite e gli Enti interessati al governo idraulico del territorio.
I danni alle aziende e alle produzioni agricole sono stati sicuramente pesanti, specialmente nelle province di Verona, Vicenza, Padova e Treviso. “Le prime segnalazioni – ha detto Manzato – hanno indicato danni alle scorte, vive e morte, alle colture orticole in atto e sulle superfici già seminate a grano, orzo, colza, mentre per gli altri seminativi la campagna di raccolta risulta praticamente completata”.
“Valuteremo il da farsi – ha aggiunto l’assessore – tenuto conto che il sistema di aiuti in caso di calamità atmosferiche si fonda sostanzialmente sul sostegno al costo di polizze assicurative, mentre ben poco si potrà fare per quanto riguarda i danni alle colture assicurabili in base allo specifico Piano assicurativo 2010, che però non siano state assicurate. Potremo invece procedere diversamente – ha concluso Manzato – per quanto concerne eventuali difficoltà di mercato create dalla situazione”.