Tutte le delegazioni, presenti nel cimitero militare, che era annesso all’allora vasto campo di prigionia per oltre 25.000 soldati italiani, hanno assistito con grande partecipazione anche al rito di benedizione da parte del Vescovo di Linz Maximilian Aichern della targa bilingue a ricordo di questo importante appuntamento che l’11 luglio 2010 sarà a Feltre, in questo caso nel Cimitero Militare sia Italiano che Austro-Ungarico. I
Adottare un cimitero militare – ll Comm. Eichta ha ribadito in più occasioni la necessità che "le cerimonie a ricordo dei Caduti debbano essere effettuate soprattutto dove il soldati hanno perso la vita combattendo o dove furono sepolti, dopo le sofferenze e le malattie patite durante la prigionia". Per questo, ritiene Eichta che: "alcune Sezioni ANA e FANTI o altre associazioni, potrebbero adottare un cimitero militare per esempio in Austria e cercare con il fattivo sostegno della Croce Nera Austriaca di mantenerlo per il futuro nel migliore dei modi, come testimonianza della tragedia di tutte le guerre e per il costante impegno della pace tra i popoli che quei giovani lì sepolti ci indicano".
Le massime autorità della Croce Nera Austriaca e del Comando Militare Austriaco e il Console onorario d’Italia Beinköfer in rappresentanza dell’Ambasciatore d’Italia a Vienna SE Spinetti hanno espresso ancora una volta ad Eichta il loro sincero apprezzamento anche per questa sua recente iniziativa e nel vedere presenti tanti Alpini e Fanti con così tanti Tricolori e vessilli, hanno sottolineato che doveva ritenersi non solo soddisfatto ma anche fiero di essere stato seguito fino lì da così tante persone e delegazioni qualificate.
A Marchtrenk grande commozione nel vedere tanti parenti dei soldati lì sepolti che dopo tanti anni hanno potuto, anche a nome di tante mamme e spose, che invano avevano atteso il loro ritorno alle loro case, deporre un cero, dei fiori e dedicare loro delle preghiere con il cuore in gola e qualche lacrima.
Per quei parenti il lungo viaggio aveva permesso di raggiungere un alto significato e non solo per loro, perché anche da quel cimitero, dove sono sepolti tanti giovani, a cui il tragico destino non ha concesso un futuro sereno nelle loro famiglie e nei loro affetti, si è usciti sì con la tristezza nel cuore, ma soprattutto con la convinzione che averli ricordati e onorati, potrà arricchire i cuori e le menti dei presenti, spronati da quei giovani a sviluppare per il futuro quei sentimenti con convinzione e tenacia che con il loro sacrificio indicano.