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Eremo di Arco, infortunio mortale per Nicolae Catalan

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La vittima è il titolare della ditta che stava sostituendo gli ascensori della struttura attualmente interessata da lavori di ampliamento. Forse un fraintendimento sulle manovre la causa dell’infortunio mortale

NordEst – L’uomo, di 30 anni di nazionalità romena, è morto martedì sera mentre stava lavorando presso la casa di cura Eremo di Arco. È il tredicesimo incidente mortale sul lavoro nel 2021 in Trentino.

Il giovane, è un lavoratore di una ditta subappaltatrice, si stava occupando di alcuni lavori di saldatura nel vano ascensore. Ed è lì, sul fondo della tromba dell’elevatore, che lo hanno trovato i colleghi privo di sensi. È morto schiacciato dal contrappeso dell’ascensore. Secondo i riscontri della polizia e dell’ispettorato del lavoro della Provincia, che lavorano su mandato della procura di Rovereto, è questa la dinamica dell’incidente costato la vita a Nicolae Catalan.

L’uomo stava svolgendo alcune operazioni di saldatura nella tromba dell’ascensore per completare la messa a terra del nuovo impianto quando un suo collaboratore, questa la ricostruzione, avrebbe attivato il pulsante, forse per recuperare del materiale al piano di sopra. In pochi attimi l’ascensore si è messo in funzione e così il contrappeso, che ha fatto il percorso contrario, verso il basso, schiacciando il 31enne senza lasciargli scampo.

Saranno verificati comunque eventuali guasti all’impianto ma pare, dai riscontri, che la dinamica dell’incidente sia chiara. La vittima era titolare di una ditta a cui avevano appaltato la messa a terra dei lavori dell’impianto e alle 20 stava ancora lavorando per cercare di terminare le consegne entro Natale.

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