Riverso su un crinale del monte Cece a faccia all’ingiù. A scoprirlo, sabato 29 ottobre, il cognato che si era unito alle ricerche con la sorella del giovane
NordEst – È stato ritrovato poco prima delle 13 di sabto il corpo senza vita di Nicola Spagnolo, l’escursionista veneto disperso da sabato scorso sul Lagorai. È stato il cognato, a trovarlo lungo un ripido pendio di rocce e i ghiaioni tra cima Cece e forcella Cece, tra la parete nord e il sentiero 349 che corre a valle, a una quota di circa 2.500 metri. Il ritrovamento è avvenuto in una zona già sorvolata più volte anche dall’elicottero in questi giorni, ma molto impervia. La dinamica dell’incidente è in fase di accertamento.
Secondo una prima ricostruzione, è possibile che l’escursionista, una volta raggiunta cima Cece dal bivacco Paolo e Nicola, abbia proseguito lungo la cresta est verso forcella Cece, un percorso alpinistico impegnativo e che sia precipitato a valle per un centinaio di metri. Sul posto sono stati elitrasportati il Tecnico di Elisoccorso, gli operatori della Stazione di Moena del Soccorso Alpino e il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza. Dopo il nullaosta delle autorità, la salma è stata recuperata a bordo dell’elicottero, trasferita a Predazzo e poi affidata alla famiglia, per l’ultimo abbraccio.
Chi era Nicola
Originario di Scorzè, 26 anni, viveva da qualche anno a Feltre e aveva uno studio di fisioterapia a Sedico. Il padre Ugo e la mamma Emanuela abitano ancora nel Veneziano. Ex scout, impegnato nel sociale e nella solidarietà e nell’accoglienza. Al momento della scomparsa era in ferie e sarebbe dovuto tornare al lavoro il 25 ottobre. Le comunità di Scorzè nel Veneziano e del Bellunese, si stringono in queste ore alla famiglia, che sta vivendo un grande dolore.