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Evasione a Nordest, Scoperti 43 lavoratori in nero e 153 irregolari

Da Primiero al Nordest – Denunciato l’amministratore di una società. I militari della Brigata della Guardia di Finanza di Fiera di Primiero hanno individuato una società operante nel settore delle carpenterie metalliche che, in vari cantieri allestiti sul territorio nazionale, dal Lazio alla Toscana, dalla Lombardia al Friuli Venezia Giulia, impiegava 43 lavoratori completamente in nero e 153 operai irregolari.

L’attività ispettiva – 
A conclusione dell’attività ispettiva è stata recuperata una base imponibile per contribuzione obbligatoria ammontante a circa 2 milioni di euro oltre al mancato versamento di ritenute per quasi 600 mila euro. E’ stato anche accertato che la società ha apportato nella propria contabilità costi non deducibili per quasi 100 mila euro ed ha omesso il versamento di IVA per oltre 400 mila euro.

Nel corso della fase di accesso nei locali dell’azienda, i militari hanno rinvenuto documentazione extracontabile – appunti, prospetti, elenchi vari – riconducibile all’impiego di lavoratori presso i cantieri. L’analisi dei citati documenti ha fatto emergere tutta una serie di nominativi di soggetti – la maggior parte di nazionalità rumena – che non trovavano alcun riscontro nelle scritture contabili obbligatorie previste dalla legislazione sul lavoro. Alla fine 43 lavoratori sono risultati completamente “in nero” mentre altri 153 sono risultati avere una posizione irregolare rispetto agli obblighi previsti dalla normativa sul lavoro.

Ritrovati molti documenti non ufficiali in azienda –
Per l’individuazione di questi ultimi, determinate è stato il raffronto tra i documenti non ufficiali rinvenuti e libri presenze, cedolini paga, oltre a copie di vaglia-bonifici comprovanti i trasferimenti di denaro ai citati dipendenti. L’incrocio dei dati ha evidenziato gravi situazioni di sommerso da lavoro per gli anni 2006, 2007 e 2008 attraverso il sistematico ricorso alla fittizia assegnazione di “diaria di trasferta” con il solo scopo di aumentare la retribuzione del dipendente senza dover versare i relativi contributi e ritenute.

E’ stato invece riscontrato, nei fatti, che i dipendenti non fruivano di alcuna indennità di trasferta e prestavano la propria opera anche oltre l’orario d’obbligo sempre “in nero”. In alcun casi è stata anche rilevata la corresponsione di somme che nella contabilità della società venivano registrate come “costo per risarcimento danno” mentre, nella realtà, costituivano un vero e proprio premio al dipendente da assoggettare a ritenuta fiscale con il pagamento dei relativi contributi. Gli esiti della verifica stati rappresentati ai competenti Enti previdenziali ed assistenziali oltre che all’Autorità Giudiziaria.

Categories: NordEst
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