I segnali rosa indicano i casi sospetti, quelli viola i casi accertati, in giallo i falsi allarmi. Dove manca il puntino nero c’è stato un decesso.
Allerta e falsi allarmi –
Intanto all’ospedale di Venezia, e’ ricoverata da domenica sera una donna di 31 anni per sospetta influenza suina. Non è in pericolo di vita e le sue condizioni sono buone. I primi test non hanno dato conferma che si tratti del virus dell’influenza suina. Lo ha confermato l’assessore veneto alla sanità, Sandro Sandri. La giovane donna era appena rientrata da San Diego, in California. La 31enne era appena rientrata dalla California con febbre alta ed è stata sottoposta in via precauzionale a tutti gli accertamenti richiesti dal caso. Falso allarme anche per i due casi segnalati nel Trevigiano. Anche in Svizzera cinque pazienti potrebbero essere malati e sono attualmente sottoposti ad esami medici.L’appello a farsi visitare in caso di febbre alta – Le Usl interessate rinnovano l’invito alle persone che presentano febbre superiore ai 37.8° e che hanno visitato da meno di 10 giorni il Messico o gli Stati americani interessati dall’influenza suina (California, Texas, Kansas e New York) a rivolgersi al medico di base che prenderà contatti con gli infettivologi.
Galan: Sanità veneta allertata – "Già da venerdì scorso, l’intero sistema sanitario veneto è stato allertato ed è attivato per fronteggiare l’eventualità che l’influenza H1N1 si palesi anche da noi – ha precisato il governatore veneto Giancarlo Galan – aggiungendo che e’ già stata verificata la disponibilità di farmaci antivirali adatti a combattere la malattia e quindi dal punto di vista della capacità d’intervento terapeutico siamo ragionevolmente tranquilli. Siamo inoltre in costante contatto con tutte le Autorità sanitarie internazionali e nazionali che stanno seguendo l’evolversi della situazione, con i reparti di Malattie Infettive e con i Dipartimenti di Prevenzione.
In particolare, sono già state diramate, e sono operative, le indicazioni precauzionali da seguire a cura dei Centri Suem 118 e dei Pronto Soccorso.
Gli operatori dei centralini del Suem 118 seguiranno una particolare procedura per l’intervista telefonica in caso di utenti che segnalino sintomi simil-influenzali; tutte le ambulanze ed i Pronto Soccorso sono dotati di filtranti facciali del tipo N95 – FFP3 o di mascherine chirurgiche. Agli utenti che presentassero sintomi rientranti nella definizione di caso sospetto e che contattassero il Suem 118 sarà consigliato di rimanere in casa in una stanza isolata e di attendere l’arrivo del personale sanitario. Quelli che si presentassero al Pronto Soccorso verranno immediatamente isolati, senza sostare nelle sale d’attesa, e inviati ai reparti di malattie infettive, già allertati e pronti a riceverli.
Gruppo di coordinamento in regione – Si è costituito in Regione un Gruppo di Coordinamento afferente alla Segreteria Regionale Sanità e Sociale, che gestirà le relazioni all’interno del Servizio Sanitario Regionale, ed è stata data indicazione di indirizzare allo specifico Centro di Padova i campioni biologici dei casi sospetti da analizzare. Si identificano come casi sospetti le persone con sintomi influenzali che nei 7 giorni precedenti abbiano soggiornato in Messico, California, Texas, Ohio, Kansas e in alcune aree del Canada, segnatamente Nuova Scozia e British Columbia.
I conviventi o i contatti “stretti” dei casi sospetti saranno chiamati da operatori della sanità pubblica delle Ullss di residenza, che forniranno loro le relative indicazioni igienico-sanitarie. Al momento non si è ritenuto necessario istituire un numero verde, essendo utilmente operativo quello istituito dal Ministero del Welfare".
Il bilancio provvisorio – Si aggrava il bilancio dei morti per l’influenza suina in Messico e sale l’allerta internazionale. Sono oltre 150 i morti accertati in Messico. Il ministro della Sanita’ messicano ha specificato che al momento rimangono in ospedale 4-500 persone e che il 60% degli ammalati e’ guarito in maniera "soddisfacente".L’Unione Europea ha convocato un incontro straordinario sulla questione mentre negli Stati Uniti è scattata l’emergenza sanitaria. In Italia si registra il primo caso sospetto mentre in Spagna ne viene confermato uno.
Per ridurre il contagio scuole e universita’ rimangono intanto chiusi a Citta’ del Messico e nell’omonimo stato federale, dove abita il 20% dei 105 milioni di cittadini messicani. In Europa, è stato confermato il primo caso di febbre suina in Spagna. Lo ha affermato il ministro della Salute Trinidad Jimenez, spiegando che si tratta di un giovane di 23 anni, ricoverato all’ospedale generale di Almansa (Albacete). Il ragazzo era tornato da un viaggio studio in Messico il 22 aprile scorso. Altre 19 persone, in diverse aree della Spagna, sono state sottoposte al test per capire se siano affette dallo stesso virus H1N1 che ha colpito il Messico e poi gli Usa. In ogni caso, si legge su ‘El Mundo’ online, il ministro ha assicurato che ne’ il paziente con febbre suina confermata, ne’ gli altri sospetti sono in condizioni gravi.
Bolzano si dice pronto – Il governatore Luis Durnwalder ha detto che l’Alto Adige e’ pronto per eventuali misure sull’influenza dei suini. L’assessore Richard Theiner ha riferito che sono in corso continui contatti con Roma e Bruxelles e che le strutture sono pronte ad intervenire se dovesse essere necessario.
Vertice straordinario in Europa – Intanto, la Commissione europea ha chiesto un incontro straordinario dei Ventisette. Anche se, rassicura il presidente della Commissione Ue Jose’ Manuel Barroso, "al momento, la situazione di emergenza della salute pubblica per quanto riguarda l’influenza suina e’ limitata al continente americano". La riunione, a livello dei ministri della Sanità dei Ventisette, avra’ luogo con tutta probabilità, giovedi’ 30 aprile nel pomeriggio. Lo ha reso noto la presidenza ceca dell’Ue in un comunicato. I ministri degli Esteri dei Ventisette, riuniti oggi a Lussemburgo per un Consiglio affari generali e relazioni esterne, dovranno dare il via libera. Praga ha inoltre ‘convocato (a Bruxelles) un urgente incontro degli esperti responsabili della sanita’ pubblica degli Stati membri questo pomeriggio".
Poi, ammonisce il commissario europeo alla Salute Androulla Vassiliou, "occorre evitare viaggi non essenziali nelle aree infette". La Commissione Europea e’ pronta a "prendere tutte le decisioni appropriate" per "rispondere ad ogni eventuale emergenza" in Europa. Vassiliou ha quindi ammesso che "c’e’ molta preoccupazione perche’ l’influenza suina puo’ rappresentare una minaccia globale".
Per il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini ‘è giusto attivare tutto il coordinamento europeo su questa emergenza". Tuttavia, ha aggiunto dal Granducato, "sottolineo che per l’Italia i rischi sono insignificanti, anche se e’ stata attivata un’unita’ di crisi al ministero della Salute". Il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani invita a non farsi ‘prendere dalla psicosi e della paura’. Nel frattempo, le autorità di Pechino hanno comunicato che non si è verificato nessun caso di influenza suina in Cina e che la "situazione e’ strettamente sotto controllo e stiamo informando i cittadini sui mezzi per prevenire l’infezione".
L’emergenza in America – Gli Stati Uniti hanno intanto dichiarato lo stato d’emergenza sanitario dopo che i casi umani di febbre suina accertati nel Paese sono saliti a venti, tra cui 8 a New York. Il consigliere della Sicurezza interna John Brennan, ha precisato che tutte le persone che si presenteranno alla frontiera dai Paesi colpiti da virus saranno sottoposte a controlli. Il numero uno della Casa Bianca, Barack Obama è ‘molto preoccupato’, e ha chiesto ai suoi più stretti collaboratori di essere tenuto costantemente aggiornato sulla situazione.
Dal canto suo, il segretario per la Sicurezza Nazionale, Janet Napolitano, ha fatto sapere che la Casa Bianca ha attivato una squadra di controllo per monitorare la situazione. Circa 12 milioni di dosi di Tamiflu, il medicinale contro l’influenza, sono pronte per essere distribuite negli Stati che ne faranno richiesta. L’allarme virus si estende anche in Nuova Zelanda, dove dieci studenti del college di Rangitoto, Auckland, rientrati dal Messico ieri mattina potrebbero aver contratto la febbre suina.