‘Ma la sorpresa che emerge da questa analisi – commenta il segretario della CGIA di Mestre Giuseppe Bortolussi – sta nel fatto che non sono solo i territori del Sud a beneficiare dei flussi finanziari tra lo Stato e Regioni, ma anche alcune importanti realta’ del Centro Nord ed in particolar modo quelle a Statuto speciale’.
Infatti, la Toscana presenta un deficit del residuo fiscale pari a -776 milioni di Euro (vale a dire che nel rapporto tra dare ed avere con lo Stato centrale, i toscani ci guadagnano), mentre per la Liguria il residuo fiscale e’ anch’esso negativo e si attesta sui 3,304 mld di Euro. Le cose vanno altrettanto bene per le realta’ a Statuto speciale come il Trentino A.A. (-2,177), il Friuli Venezia Giulia.
(-2,104 mld) e la Valle d’Aosta (-617 milioni). Situazione altrettanto positiva la riscontriamo al Sud, dove in Sicilia il residuo fiscale e’ pari a -21,713 mld, in Campania si attesta a -17,290 mld e in Puglia a -13,668 mld.
‘Ma la cosa piu’ preoccupante e fortemente sentita dai cittadini del Nord – conclude Bortolussi – e’ l’aumento del residuo fiscale registrato tra il 2002 e il 2007. Ebbene, in Lombardia e’ aumentato del +47%, in Piemonte del +33% e in Veneto del +32%. Incrementi che con un serio federalismo fiscale in grado di coniugare solidarieta’, responsabilita’ ed efficienza della spesa pubblica, dovrebbero diminuire’.