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Federalismo fiscale, pronta la riforma

Dopo le polemiche dei giorni scorsi, l'ultima bozza del disegno di legge sul federalismo fiscale e' pronta. Il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli ha terminato il suo lavoro. L'impianto e' ormai definito e Calderoli intende presentarlo al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.

Lo schema federalista 

Diciannove articoli spalmati su sette "capi", lo schema federalista si regge su questi pilastri cardine: primo, l'autonomia fiscale del territorio, subito dopo c'e' il passaggio dalla 'spesa storica' alla logica della premialita', degli incentivi agli enti virtuosi. Concretamente, come spiega il ministro, ''termina la storia per cui chi piu' spende (Regioni, Comuni, Province), dunque peggio amministra, dunque piu' di lapida, si becca piu' soldi dallo Stato''.

''Puntando sulle autonomie economico-finanziarie, si responsabilizzano i vari livelli di governo. Ciascun livello deve potersi autofinanziare con un'imposta legata alle competenze piu' proprie – ha spiegato il ministro. Per il Comune la casa, per le Provincie le auto e i trasporti, e per le Regioni tuti i servizi alla persona''.

Altri principi contenuti negli articoli: la perequazione (''se una macchina fa 10 km con un litro dev'essere cosi' a Milano coma a Roma come a Palermo) e la solidarieta'. ''Questo e' un federalismo solidale – dice Calderoli – le Regioni piu' ricche devono aiutare quelle meno sviluppate. E lo stesso vale per i Comuni. Ma le risorse ognuno se le gestisce, non saranno piu' ripartite da Roma''.

''Stiamo spingendo sull'acceleratore. Dal Cadore scenderemo in Puglia dove scriveremo gli ultimi passagi. E' un giro d'Italia. Perche' questa e' una riforma di tutti e per tutto il paese. Presentero' il disegno di legge con Bossi, Tremonti, Fitto e Ronchi. Nella prima settimana di settembre esame preliminare e in consiglio dei Ministri. Dopo il 15, l'approvazione. Poi l'iter. L'obiettivo – conclude Calderoli – e' partire con il periodo di transitorieta' subito dopo il 2009. Quindi si andra' a regime. Gradualmente ma definitivamente. Cosi', poco alla volta, tutte, tutte le macchine faranno 10 km con un litro''.

Bolzano e Veneto: polemica a distanza

Mentre si definisce a livello nazionale il futuro assetto dello Stato, da Bolzano parte la nuova bordata del presidente Luis Durnwalder contro il Veneto. "Galan faccia attenzione, che se torniamo all'Austria ci portiamo dietro anche Cortina", la precisazione arriva dal governatore altoatesino che in questi giorni a mezzo stampa ritorna sulla questione Cortina.

A rispolverare le polemiche, il nuovo attacco del governatore Veneto, Giancarlo Galan, il quale in un'intervista  era tornato ad attaccare la ricchissima (di contributi) Provincia autonoma di Bolzano precisando: "Avrei preferito che tornasse all'Austria e che l'Istria restasse all'Italia. Ma nei giochini di Yalta si sono fatti pasticci storici gravi".

Da parte sua, il governatore altoatesino, precisa però che "I contributi che la Provincia di Bolzano dà ai vari settori economici non sono niente di strano e soprattutto sono approvati dalla Ue. Non capisco pertanto le polemiche che ciclicamente vengono a galla".

Nel mese di ottobre dello scorso anno, fu proprio la gente di quelle valli a scegliere  il Trentino-Alto Adige. Ad un Dürnwalder quasi euforico per il risultato, Galan ebbe a ricordare che i trasferimenti pro capite sono di 704 euro per la provincia autonoma di Bolzano e di 230 euro per Cortina, che le entrate tributarie sono di 251 euro per Bolzano e 1.899 per Cortina.

Categories: NordEst
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