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Ferrazza lascia il Governo Letta: ecco le nuove Regioni che fanno discutere (IL DOCUMENTO)

Il presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi conferma: “Trento e Bolzano non saranno mai divise”

Trento – Il sottosegretario trentino agli Affari Regionali e autonomie, Walter Ferrazza lascia il Governo Letta.  In una nota afferma: “In conseguenza dell’adesione del MIR, movimento politico a cui appartengo, a Forza Italia, ho rassegnato le mie dimissioni nelle mani del presidente del Consiglio, Enrico Letta.

Si tratta di una scelta ineludibile per coerenza rispetto agli elettori – conferma l’orma ex sottosegretario – , dato che Forza Italia ha ritenuto giustamente di passare all’opposizione. La coerenza dei comportamenti, anche quando implica scelte personali di rinuncia a posizioni di rilievo – spiega Ferrazza – è il presupposto di normali e corrette relazioni tra gli eletti e gli elettori”.

Ma in questi giorni in Trentino, l’ormai ex sottosegretario Walter Ferrazza risveglia una polemica accantonata da qualche mese: il riordino delle Autonomie e il progetto di nuove regioni italiane.

Rossi e il riordino delle Autonomie

Com’era prevedibile, scatena infatti reazioni negative nel centrosinistra autonomista una delle ipotesi di divorzio fra Trento e Bolzano contenuta nello studio sul riordino delle autonomie locali coordinato dal sottosegretario agli Affari regionali, Walter Ferrazza (Fi), sindaco di Bocenago, secondo il quale il modello di questo disegno federale sono proprio le due Province a statuto speciale.

Sulla questione, il primo ad intervenire con decisione è il presidente della provincia di Trento, Ugo Rossi che ribadisce: “Trento e Bolzano non divorzieranno mai. Ho chiamato immediatamente il ministro Delrio –  conferma il presidente della Provincia di Trento, Rossi – per chiedergli se esista davvero un disegno di legge governativo che preveda favole di questo tenore e lui mi ha rassicurato su tutta la linea, spiegandomi che si tratta di un’iniziativa che non coinvolge l’esecutivo”.

Lo stesso senatore del Patt, Franco Panizza, è duro con il sottosegretario trentino: “Non mi aspettavo uno scherzo simile. La nostra autonomia non si sostiene solo in quanto territorio alpino ma per il legame storico con Bolzano, provincia che, diversamente da noi, presenta anche una forte questione etnico-linguistica ma che ripone la sua fiducia nella Regione come momento di sintesi e convivenza”

>Scarica il progetto completo/Ipotesi Riordino Italia

La replica del sottosegretario Ferrazza

“Così come è vero che le riforme non si fanno coi pennarelli, è altrettanto vero che l’Italia ha bisogno di più tecnici e di meno politici, o, meglio ancora, l’ideale sarebbe che i politici fossero tecnici di professione e politici di passione”. Risponde così il Sottosegretario Walter Ferrazza alle dichiarazioni del Presidente Ugo Rossi che ha condannato quella che è solo una delle versioni del “Disegno di Legge Costituzionale”, da giorni, come già dichiarato dal Sottosegretario, già superata ed aggiornata.

Lo studio della Società Geografica Italiana

Il progetto di cui trattasi è in verità una innovativa ipotesi di ridisegno territoriale dell’Italia, frutto di uno studio nazionale realizzato con il preziosissimo contributo della Società Geografica Italiana,  che verrà presentato ufficialmente entro le prossime, completo del relativo Disegno di Legge.

Lo studio – come ha spiegato Ferrazza in una nota – propone il riordino territoriale dell’Italia in 31 Regioni, e non 36 come inizialmente ipotizzato, individuate secondo criteri geografici, demografici, culturali, infrastrutturali e sociali, e nasce per essere concreta risposta alle esigenze manifestate dai singoli territori, alle problematiche emerse e derivanti da incompatibilità legislative, e che tiene conto delle loro specificità storiche e valoriali.

Il Trentino Alto Adige, nello specifico, è stato ripensato e posso affermare – continua Ferrazza -, è stato addirittura migliorato. E lo dico con consapevolezza ed orgoglio delle potenzialità del nostro sistema di autonomia, che è stato altresì preso come modello da esportare e duplicare.

Le riforme – prosegue Ferrazza – devono essere fatte in concerto con i territori e con chi, i territori, li vive e li amministra. Chiudere al dialogo significa precludere la possibilità di lavorare insieme ad un futuro migliore. Mi rammarica perciò l’atteggiamento del Senatore Franco Panizza che ha liquidato la possibilità di un confronto con chi, in questi mesi, nelle numerose occasioni di lavoro condiviso, ha dimostrato di conoscere l’autonomia e di difenderla.”

Lo studio, in linea con i principi dell’ attuale percorso Governativo, vuole esserne  contributo e motivo di approfondimento, diventando quindi un’importante occasione per ragionare di confini diversi, in qualche caso più ampi, che possano concorrere allo sviluppo di diversi territori con peculiarità simili, tenendo conto di importanti assets strategici quali competitività, sostenibilità ambientale ed innovazione. ‘Toccare i confini’ significa guardare oltre, aprire a nuovi orizzonti per poter rispondere a mutate esigenze storiche, economiche e culturali”.

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Redazione:
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