NordEst

FMI, Detrazioni fiscali troppo alte? Il governo studia il taglio retroattivo

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A dispetto dello Statuto del contribuente, che esclude categoricamente l’ipotesi, così come la escludono i principi basilari del diritto occidentale

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Venezia – La legge di Stabilità prevede che se entro il 31 gennaio il governo non sarà riuscito a riordinare l’insieme della normativa sulle agevolazioni fiscali, scatteranno automaticamente una serie di tagli lineari sulle detrazioni Irpef. Ora, dati i tempi risicati, appare difficile che il governo riesca nell’impresa, il taglio è ormai pressoché scontato.

Pertanto, l’aliquota del 19% sulle spese detraibili sostenute nel 2013 sarà, probabilmente, ridotta al 18%, e al 17% nel 2014, con successivi aggravi nel prossimo biennio. Tutto ciò, dovrebbe portare nelle casse dello Stato 488 milioni nel 2014, 773 nel 2015 e 565 dal 2016. In ogni caso, Palazzo Chigi sta studiando un sistema per “indorare“ la pillola.

Il taglio al 18% potrebbe scattare esclusivamente per contribuenti con un reddito superiore ai 30mila euro, mentre per quelli con un reddito superiore ai 60mila passerebbe subito al 17%. Inoltre, in queste ore si sta verificando la possibilità di escludere dalla sforbiciata le spese sanitarie. Si tratta, tuttavia, della voce principale, ammontante, assieme a quelle per le spese per i portatori di handicap, a circa la metà dei 5,4 miliardi di euro di detrazioni l’anno.

Secondo il Fondo monetario internazionale, infatti, le detrazioni fiscali in Italia sono «chiaramente elevate». E’ quanto emerge dal working paper nel Fondo dove si legge che, benché in certi casi siano giustificate, creano distorsioni.

Per l’organismo internazionale sarebbe opportuno rivederle regolarmente, realizzando un sistema più semplice e con costi fiscali inferiori. In particolare, il governo dovrebbe, di anno in anno, «considerare clausole di scadenza», mantenendo le detrazioni già in essere, o estendendole a nuove categorie solo compatibilmente con le esigenze di budget.

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