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Furti in appartamenti, sgominata banda

Sei arresti, indagini carabinieri Padova

NordEst – Sei albanesi, ritenuti responsabili di decine di furti in appartamenti in varie aree del Nord Italia, anche in presenza di persone all’interno delle case, sono stati tratti in arresto dai carabinieri di Padova.

Due di loro erano fratello e nipote dell’autista dell’Audi gialla che aveva messo in scacco il Nordest nell’inverno del 2016. I ladri in più di un occasione, per garantirsi la fuga, non hanno esitato a saltare da altezze vertiginose e a speronare le auto degli investigatori che li inseguivano. Nel loro gergo i Carabinieri erano i “neri”. Dopo i colpi si vantavano delle loro capacità sbeffeggiando le vittime che non si erano accorti della loro presenza in casa.

Dopo l’ennesima razzia erano pronti a lasciare il territorio nazionale. Recuperata refurtiva per oltre 100.000 euro. I dettagli dell’operazione verranno illustrati durante una conferenza stampa alle ore 11,30 presso la sede del Comando Provinciale Carabinieri di Padova.

In breve

  • Controlli Guardia Costiera: circa 39 tonnellate di prodotti ittici provenienti dal sudest asiatico e destinate alle catene di ristorazione sushi sono state poste sotto sequestro dagli ispettori della guardia costiera di Venezia – Le confezioni, che erano stoccate in un magazzino all’ingrosso per prodotti ittici surgelati in provincia di Bergamo, sono risultate prive di indicazione di provenienza del prodotto impendendo così agli ispettori di verificare se lo stesso provenisse da bacini idrici ritenuti altamente contaminati. L’intervento, su segnalazione giunta dalla guardia costiera di Genova, si è svolto in collaborazione con il personale dell’Agenzia tutela alla salute – dipartimento prevenzione veterinaria di Bergamo. Al titolare è stato notificato un atto di sospensione dell’attività, fino al ripristino della necessarie condizioni igienico-sanitarie. Saranno notificate sanzioni per 50mila euro.
  • Sostanze dopanti a NordEst – Si allarga l’indagine della guardia di finanza di Torino sulle compresse vendute come integratori alimentari e contenenti principi attivi pericolosi. Sono oltre 700 mila le compresse sequestrate finora nel corso degli interventi. Dopo l’ingente sequestro dei giorni scorsi, sono state perquisite le sedi di due società, nel padovano e nel cuneese, dedite al commercio di integratori e prodotti dietetici. Oltre 70.000 le compresse dopanti e 900 i chili di integratori alimentari sequestrati perché ritenuti pericolosi per la salute dei consumatori. Sarebbero stati commercializzati nel circuito delle palestre o dei negozi sportivi. Romania, Nuova Zelanda e Polonia i Paesi di provenienza, dove veniva effettuata la miscelazione delle materie prime, ma anche Canada, Germania e Spagna, nazioni note per l’approvvigionamento illecito di sostanze pericolose. I due imprenditori coinvolti sono stati denunciati per frode in commercio, ricettazione e commercio di sostanze dopanti; rischiano fino a 5 anni di carcere.
Redazione:
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