Il vicepresidente Olivi ha fatto il punto sul Programma che ha come obiettivo nuovo lavoro per i giovani
Trento – Garanzia Giovani, il Programma straordinario per la lotta alla disoccupazione giovanile finanziato dal Fondo sociale europeo, rivolto a persone fra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, con circa 5200 iscrizioni on-line, di cui oltre 2600 di residenti sul territorio provinciale, è un cantiere aperto anche in Trentino. Il programma è partito bene e sta procedendo al ritmo di 100 adesioni alla settimana. Le iscrizioni sono sempre possibili, ed è il giovane stesso che può fissare un colloquio (i tempi medi di attesa sono di 3 settimane, ulteriormente ridotti in certe zone del Trentino).
Il vicepresidente della Provincia autonoma Alessandro Olivi ne ha parlato recentemente a Roma con Bruno Busacca, capo della segreteria tecnica del Ministero del Lavoro e responsabile del progetto Garanzia Giovani a livello nazionale, e stamani ha fatto il punto sullo sviluppo dell’iniziativa in Trentino, a 6 mesi dalla sua partenza, assieme alle strutture provinciali che cooperano nell’attuazione del progetto. Ciò che emerge è che, superata la fase iniziale, il programma sta riscontrando risultati positivi.
“Garanzia Giovani – ha sottolineato Olivi – rappresenta un percorso organico e interdisciplinare, avviato anche con risorse dell’Unione europea, di durata per ora biennale. Il Trentino, realtà che per prima ha fatto partire i percorsi specifici previsti dal programma nazionale e che quindi sta facendo un po’ da ‘apripista’, dobbiamo però cogliere l’occasione per trasformarlo in una stabile e duratura politica del lavoro. L’obiettivo è un nuovo e più efficace modello di accompagnamento al lavoro, pensato per quelle fasi della vita in cui un giovane si trova ‘bloccato’, perché ha terminato di studiare e non ha ancora iniziato un lavoro o perché sta attraversando una fase di discontinuità fra un lavoro e l’altro. In queste situazioni dobbiamo prenderci cura di lui, offrendo informazione, formazione e percorsi di inserimento lavorativo. Stiamo parlando un intervento di politica attiva del lavoro, e come abbiamo detto anche recentemente, commentando gli ultimi dati Istat, è nostro primario interesse potenziare questo tipo di azioni. Siamo quindi più che mai interessati a sfruttare al massimo le opportunità di Garanzia Giovani, anche mettendo a punto se necessario gli opportuni interventi correttivi lungo il cammino. Come concordato a Roma con il Ministero del Lavoro, siamo anche pronti a sostenere eventuali azioni intraprese dal nostro Paese a Bruxelles al fine di caldeggiarne la prosecuzione dopo la sua naturale scadenza”.
Il programma – per il quale sono disponibili per il Trentino circa 8.300.000 euro stanziati dall’Unione europea – prevede la possibilità di iscriversi su più piattaforme regionali, anche diverse rispetto a quella di residenza. Le adesioni al 6 marzo 2015 sono state complessivamente 5.213, di cui 2.647 di persone residenti in Trentino, verosimilmente i reali interlocutori, dal momento che la mobilità territoriale di giovani iscrittisi da fuori provincia è di fatto bassissima (solo una settantina i colloqui svolti con ragazzi non trentini).
I colloqui di orientamento svolti fino al 6 marzo sono stati esattamente 1.744. Il 67 % dei ragazzi che hanno aderito ha un’età inferiore da 15 ai 24 anni, mentre il 33% ha un’età da 25 anni a 29 anni Un dato interessante riguarda il numero di colloqui svolti da parte dei maschi (52%) e delle femmine (48%). Non è emersa insomma alcuna differenza significativa “di genere”.
La fase iniziale prevede come noto una registrazione on-line da parte del giovane, a cui segue un colloquio individuale presso uno dei Centri per l’Impiego facenti capo ad Agenzia del Lavoro, finalizzato alla definizione di un percorso calibrato sulle caratteristiche dell’interessato e sulle sue aspettative. Al termine del colloquio è comunque il giovane a scegliere quale percorso vuole intraprendere, dei 4 possibili. Ci sono anche degli incentivi di natura economica: il giovane che intraprende la strada del tirocinio ad esempio riceve una borsa commisurata alla durata del tirocinio stesso.
Grazie alla capillare presenza dei Centri per l’impiego su tutto il territorio, i tempi di risposta sono molto rapidi, in media di 3 settimane.
I percorsi sono 4: Percorso A – Orientamento specialistico, tirocinio e accompagnamento al lavoro; Percorso B – Percorsi di formazione mirati all’inserimento lavorativo; Percorso C – Apprendistato per il conseguimento di qualifica o diploma professionale; Percorso D – Servizio civile.
Per anticipare un dato fondamentale, questo è l’esito delle iscrizioni, sempre al 6 marzo:
– Percorso A – 746 (42%)
– Percorso B – 200 (11%)
– Percorso C – 130 (7%)
– Percorso D – 275 (16%)
A seguito del colloqui di orientamento, per 413 giovani (il 23% del totale di quelli svolti) non c’è stata la successiva iscrizione ad uno dei percorsi di Garanzia Giovani, vuoi perché i ragazzi sono risultati privi dei requisiti, vuoi perché li hanno persi successivamente all’adesione on–line perché hanno iniziato a svolgere attività di formazione o di lavoro o perché hanno aderito ad altre iniziative al di fuori da Garanzia giovani.
Vediamo in sintesi l’andamento dei quattro percorsi.
Percorso A – attuatore Agenzia del Lavoro -: è il più “gettonato”, perché è l’unico percorso che accoglie i giovani dell’intera fascia di età 15–29 anni. Esso, inoltre, non richiede ulteriori requisiti oltre a quello generale, previsto da Garanzia giovani, di essere un giovane Neet (né al lavoro né studente). Un’altra ragione che rende più comprensibile il 42% delle iscrizioni sul percorso A è sicuramente l’essere stato il primo avviato (già da novembre). A fine marzo saranno quindi quasi 700 i ragazzi che hanno intrapreso questa esperienza che prevede un’attività di orientamento individuale, seguita da una di formazione breve e quindi dal tirocinio in aziende provinciali o nazionali. La durata del tirocinio può variare a seconda del profilo di occupabilità attribuito al giovane e con la possibilità, per coloro che hanno un profilo molto alto, di svolgere parte del tirocinio all’estero. Al termine del tirocinio è prevista una fase di accompagnamento all’inserimento lavorativo. Chi si iscrive al percorso A è un giovane mediamente scolarizzato, in possesso di diploma o qualifica, che non ha ancora mai lavorato. In genere il programma non è fatto per profili che si collocano ai due “estremi”, molto bassi o molto alti. In questo programma sono emerse inoltre alcune disomogeneità sul piano della distribuzione territoriale dell’offerta. A Trento sono stati già avviati tre percorsi, e la domanda non si è esaurita, mentre a Rovereto sui 10 programmati ne sono stati attivati soltanto 6. Anche a Riva del Garda e Tione i corsi realizzati sono inferiori a quelli inizialmente programmati: ciononostante esso rimane il più interessante soprattutto per quei giovani che si trovano nella fase di transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro e che vogliono attivarsi velocemente.
Percorso B – attuatore Dipartimento della conoscenza –: prevede una formazione specialistica più un tirocinio di durata variabile. Attualmente, 200 ragazzi hanno già effettuato la scelta per uno specifico corso, di cui 91 inizieranno il corso entro marzo. L’obiettivo finale è quello di coinvolgere circa 160 ragazzi all’anno. Ci sono settori a cui i ragazzi sembrano essere particolarmente interessati, come meccanica di precisione e meccatronica, amministrazione del personale e contabilità, comunicazione multimediale legata al turismo e altri con scarso appeal, come l’alberghiero, l’assistenza familiare e in parte l’edilizia. Il profilo-tipo è quello di un ragazzo già in possesso di un titolo professionale ma che necessita di ulteriore specializzazione. Il percorso, dopo una partenza “lenta”, sta recuperando terreno e attualmente sono partiti 3 percorsi per 38 giovani. Atri 4 percorsi per 53 giovani stanno per partire, mentre sono in fase avanzata 3 ulteriori corsi che attualmente registrano 27 iscritti. La somma totale dunque è di 118. In questo contesto si sta predisponendo una futura offerta formativa sulla fattispecie di quella attuale, ma tenendo conto dei criteri di iscrizione molto selettivi. La nuova offerta sarà pronta per il mese di giugno 2015, al momento della chiusura dei percorso scolastici, fornendo quindi subito ai giovani una nuova opportunità.
Percorso C – attuatore Dipartimento della conoscenza -: l’apprendistato per conseguimento diploma ha registrato un successo potenziale superiore alle aspettative. Erano stati pianificati 70 inserimenti all’anno, ma il percorso è stato già scelto da 78 persone in possesso dei requisiti per iniziare. Il profilo qui è quello di un ragazzo mediamente in posizione più debole nei confronti del mercato del lavoro, non essendo arrivato ad ottenere il titolo di studio. Il percorso di apprendistato in tal senso con 460 ore di formazione, di cui 100 in azienda, fornisce al giovane l’opportunità di arrivare al diploma o ad una qualifica professionale. Con questa nuova formula che in Italia, salvo forse qualche caso sporadico, non si è ancora diffusa, il Trentino si avvicina ad esperienze diffuse soprattutto nel nord Europa, che “legano” maggiormente il mondo del lavoro e quello della scuola.
Percorso D – attuatore Agenzia per la famiglia, natalità e politiche giovanili -: per il servizio civile volontario è in corso la fase dei colloqui dei ragazzi presso gli enti selezionati con precedente procedura. I primi percorsi di servizio civile saranno attivati con il 1° aprile 2015. Il numero di coloro che aspirano a realizzare questo tipo di esperienza è alto. 275 ragazzi lo hanno già scelto, quindi si copriranno senz’altro più dei 90 posti previsti, nell’ambito del Piano provinciale Garanzia Giovani.
Dal confronto che ha interessato i settori provinciali coinvolti insieme al Servizio Europa, che è l’organismo di coordinamento del programma nazionale Garanzia Giovani per la Provincia autonoma di Trento, sono emersi alcuni input. Innanzitutto, concentrare le forze dove c’è maggiore domanda. Inoltre, è suggerita la messa a fuoco di altre proposte ed eventualmente di altri percorsi oltre ai quattro già avviati. In tal senso vi sono già delle ipotesi di lavoro quali esperienze all’estero con tirocinio o potenziamento dell’incontro domanda-offerta attraverso specifici progetti di accompagnamento al lavoro. Da parte del vicepresidente Olivi è venuta inoltre la richiesta di irrobustire il lavoro di team, considerando i quattro percorsi come vasi comunicanti al fine di indirizzare e se necessario reindirizzare il giovane lungo il percorso che gli si confà maggiormente. “Ora sforziamoci – ha detto Olivi – affinché il programma abbia come sbocco effettivo la trasformazione dei percorsi – soprattutto per quelli che prevedono un’esperienza in azienda – in un contratto di lavoro. Lo stesso Jobs act può venirci in aiuto, in particolare con le misure di incentivazione economica previste per le aziende che assumono. Le agevolazioni, lo ricordiamo, sono cumulabili. Quella legata a Garanzia Giovani è un bonus erogato direttamente dall’Inps, che varia a seconda del tipo di opportunità occupazionale offerta al ragazzo. Esso si somma ad altre eventuali misure previste dalla nuova normativa nazionale sul lavoro per i contratti a tutele crescenti e così via.”.
Infine a breve partirà anche una nuova campagna informativa e di sensibilizzazione realizzata dall’ufficio stampa della Provincia, in accordo con le strutture che operano per Garanzia Giovani.