Ovidio Gilli nasce a Bolzano il giorno 8 gennaio 1926. L’ultimo saluto, mercoledì 15 dicembre alle 14.30 nella chiesa di Fiera – Pieve
di Ervino Filippi Gilli
Primiero (Trento) – Frequenta le scuole di fotografia di Torino e dal 1946 è fotografo professionista in Fiera di Primiero continuando la dinastia dei Fotografi Gilli che ha visto come capostipite Albino Gilli prima e Pierino poi. Non è un fotografo del digitale ma un artista che fotografa e sviluppa in casa, un appassionato dei tempi in cui i bagni chimici erano l’unico sistema per sviluppare i negativi prima ed ottenere le stampe poi.
Per lavoro si dedica principalmente all’iconografia della valle, innumerevoli sono le cartolina siglate Foto Gilli, ma non disdegna anche il lavoro di reporter immortalando nei suoi scatti tanti momenti di vita primierotta.
L’alluvione del 1966
Con i suoi scatti, raccolti nel fotolibro “Primiero nell’alluvione del 4 novembre 1966” , documenta l’alluvione in una sorta di reportage che vuol essere il più immediato ed esaustivo possibile non ricercando la cura del particolare, la bella foto d’effetto che sembra quasi studiata prima a tavolino, ma dando una immagine della brutalità dell’evento che colpisce allo stomaco e lascia spesso senza parole.
Con Ovidio ho avuto un ottimo rapporto personale: mi piaceva parlare con Lui ed ascoltare le sue avventure fotografiche e non solo; mi ha aiutato molto sia dal punto di vista professionale fornendomi le immagini delle alluvioni da lui scattate, sia regalandomi alcune delle fotografie che ho usato nel libro dedicato alla storia delle case di Fiera. Era bello parlare con lui perché nelle sue parole c’era il ricordo di una Fiera, di un Primiero, che ormai non c’è più, ma che lui riusciva comunque a far rivivere nei suoi racconti.
Con lui se ne va l’ultimo dei grandi fotografi primierotti – i due Gilli, i due Gadenz (Lallo e Sebastiano), Luigi Gubert – pionieri della fotografia di altri tempi magari meno tecnologica di quella odierna, ma sicuramente più romantica.