L’entrata in vigore dei certificati è prevista per il primo luglio
NordEst – Arriva la firma finale delle istituzioni Ue sul regolamento che istituisce il certificato digitale Covid Ue, noto anche come digital green pass, per facilitare gli spostamenti all’interno dell’Unione e contribuire alla ripresa economica. Il primo ministro portoghese, Antonio Costa, in rappresentanza degli Stati membri, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, hanno siglato il testo finale questa mattina al Parlamento europeo. L’entrata in vigore dei certificati è prevista per il primo luglio.
Le regole del pass Ue
Si tratta di uno strumento molto importante: sarà in formato digitale ma anche cartaceo, funziona con il codice QR,
è gratuito, sarà consultabile in lingua nazionale e anche in inglese, è sicuro e protetto e poi è valido in tutti i paesi europei. Permetterà di viaggiare liberamente e spostarsi all’interno dell’Europa perché è un documento che prova che il viaggiatore:
- è stato vaccinato contro il COVID-19 (operativo a partire da quattordici giorni dopo l’ultima dose di vaccino anti-Covid. A partire da quel giorno, le persone pienamente vaccinate, cioè con due dosi per AstraZeneca, Pfizer/BioNTech e Moderna e con una dose per Johnson&Johnson )
- ha ricevuto un risultato negativo del test (per i test Pcr o molecolari la validità è di 72 ore, mentre per quelli rapidi antigenici è di 48 ore. Quelli rapidi, considerati sempre più affidabili, vengono raccomandati, ma gli Stati sono liberi di scegliere se accettarli o no ai fini del Pass).
- è guarito da COVID-19 (dovrebbero essere esentate da test e/o quarantene nei 180 giorni successivi al test Pcr positivo, che attesta l’avvenuta infezione: la validità del certificato è a partire dall’undicesimo giorno dopo il test, una volta terminato il periodo di contagiosità).
Una di queste tre condizioni dà il diritto a ottenere il Green pass.
Alcuni Paesi hanno già iniziato a rilasciare certificati: finora ne sono stati emessi oltre un milione. Se ottenere il Pass sarà un diritto, il suo utilizzo potrà però variare in qualche misura da Stato a Stato.
Le informazioni contenute – Compaiono il nome, la data di nascita, la data di rilascio, le informazioni rilevanti sul vaccino/il test/il recupero e un identificatore unico. Questi dati rimangono sul certificato e non vengono memorizzati o conservati quando un certificato viene verificato in un altro Stato membro. I certificati includeranno solo una serie limitata di informazioni necessarie.
Green pass con una sola dose? Un Paese è libero di scegliere di riconoscere e rilasciare il Pass anche dopo la prima dose, ma ogni Stato può decidere di comportarsi come crede, in questo caso: quindi, per esempio, l’Italia può rilasciare il Pass dopo la prima dose, ma la Danimarca è libera di non riconoscerlo.