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I Carabinieri del Bellunese invitano a prestare massima attenzione alle truffe agli anziani

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Contattare subito l’Arma in caso di sospetto


Belluno – È accaduto di nuovo qualche giorno fa: un’anziana donna del Bellunese ha ricevuto una telefonata da parte di un sedicente “Maresciallo dei Carabinieri di Belluno” che la informava che il nipote aveva causato un incidente stradale e che per “risolvere” la situazione doveva pagare dei soldi. Qualche minuto dopo, un gentile “signore” (in alcuni casi anche una donna), ben vestito ed educato, ha suonato al campanello per ritirare il denaro e, poiché – secondo lui – non bastava a risolvere il problema del nipote (evitargli il carcere), ha chiesto di “integrare” la somma con qualche gioiello e poi si è allontanato rapidamente. Qualche minuto e l’anziana donna ha realizzato che qualcosa non andava e ha avvisato un parente. Poi è scattata la denuncia ai Carabinieri, questa volta quelli veri.

Si è trattato di un ennesimo episodio di truffa in danno di anziani sul territorio bellunese. Il fenomeno, che se pure con intensità minore rispetto ad altre aree del Veneto, si sta presentando con frequenza in provincia – sottolinea una nota dei Carabinieri – impone di rilanciare un messaggio di sensibilizzazione diretto non solo alle potenziali vittime, le persone più anziane, ma anche e, forse soprattutto, ai figli e nipoti di queste persone, perché possano aiutare a diffondere un messaggio di prevenzione che possa arginare simili episodi.

«Il nostro sforzo da oltre un anno – sottolinea il colonnello Pigozzo, comandante provinciale dei Carabinieri di Belluno – è quello di svolgere con grande intensità, su tutto il territorio provinciale, degli incontri informativi, grazie alla collaborazione di Amministrazioni locali, Associazioni, Università per gli anziani e chiunque abbia l’opportunità di ospitarci per parlare di questi casi. Abbiamo incontrato centinaia di anziani ma è necessario che tutti ci aiutino a diffondere un messaggio che vuole tentare di prevenire le truffe».

I Carabinieri hanno distribuito, nel corso degli incontri sul territorio, una brochure con tanti consigli, risultati utili perché, in alcuni casi, le potenziali vittime hanno contattato il 112 dicendo «ho assistito alla vostra conferenza sulle truffe, penso che mi sia capitato poco fa perché ho ricevuto una telefonata», e tanto è bastato per attivare l’Arma, inviare pattuglie sul territorio interessato dall’evento e fermare quanto stava accadendo. Ma ancora i casi si ripetono, perché chi organizza queste azioni criminali conta sulla buona fede, sul buon cuore di persone che per un figlio o un nipote con un problema, farebbero di tutto.

«È per questo che dobbiamo insistere a diffondere alcuni principi base, che speriamo possano raggiungere il più ampio numero di destinatari su tutta la provincia», ribadisce Pigozzo. Così i Carabinieri ricordano alcune regole base, partendo da una – la più semplice – che può già aiutare a fare chiarezza in caso si ricevano telefonate come quella accaduta pochi giorni fa: «Nessun Carabiniere, nessun rappresentante delle Forze dell’ordine, delle Istituzioni pubbliche, può chiedere o ricevere dai cittadini denaro o gioielli. Chiunque vi dica che questo è necessario, sta mentendo, è un truffatore! Se ricevete una telefonata in cui una persona si presenta come Carabiniere e vi chiede denaro, chiamateci immediatamente al 112, sapremo darvi consigli su come procedere insieme».

Chi riceve una telefonata in cui qualcuno si presenta come Carabiniere può contattare il 112 per verificare se è tutto corretto. Se qualcuno riceve anche solo un tentativo di truffa è bene che avvisi comunque i Carabinieri perché i truffatori potrebbero passare rapidamente a un’altra vittima. E poi un messaggio importante per tutti: «Non abbiate mai vergogna di aver subito una truffa», raccomanda il colonnello Pigozzo. «Diteci cosa è accaduto, questo aiuterà noi e altri cittadini, ad evitare che possa accadere di nuovo. La chiamata al 112 è gratuita, nessuno pensi di disturbarci con una telefonata, noi siamo a disposizione dei cittadini per risolvere problemi o anche solo dare consigli. Chi chiama il 112 deve solo dire come si chiama, dove si trova e cosa sta accadendo. Saremo noi poi a dare tutte le indicazioni su come procedere, restando in contatto con voi fino a che la situazione non si è risolta».

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