Mediamente un under 30 percepisce 977 euro al mese: la quasi totalità dei giovani beneficerà degli 80 euro in più in busta paga
Il bancario, l’autista di macchine per il movimento terra e il militare dell’esercito sono le professioni che garantiscono ai giovani con meno di 30 anni le buste paga più pesanti. Per contro, la baby sitter, il massaggiatore e la colf sono i mestieri dove gli occupati percepiscono gli stipendi più “leggeri”. La retribuzione media dei dipendenti under 30 è molto bassa: 977 euro al mese.
L’analisi, condotta dall’Ufficio studi della CGIA, ha preso in esame i dati relativi alla retribuzione mensile media dei lavoratori dipendenti con meno di 30 anni occupati in Italia nel 2013.
Al top di questa particolare graduatoria figurano i bancari e gli impiegati nelle assicurazioni: lo stipendio mensile è di 1.426 euro. Seguono gli autisti di macchine per il movimento terra e dei muletti, con una retribuzione di 1.230 euro, mentre al terzo posto troviamo il personale dell’esercito che porta a casa 1.207 euro netti al mese.
“Negli anni ’70 e ’80 – ricorda Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA – è stato il sogno di intere generazioni di giovani. Successivamente, questo impiego ha perso un po’ di appeal anche perché sono venuti meno molti benefit. Ora, guardando il livello retributivo medio, un posto di lavoro in banca è diventato il più attrattivo dal punto di vista economico, anche se rispetto ad un tempo perfino gli istituti di credito non sono più in grado di garantire il posto fisso a vita. Oltre a ciò – conclude Bortolussi – le professioni di carattere tecnico/professionale ad alta specializzazione hanno scalato molte posizioni in classifica. Nonostante la crisi e il forte aumento della disoccupazione giovanile, non sono poche le imprese che ancora adesso faticano a trovare del personale con un sufficiente livello di preparazione”.
Per contro, gli addetti alle pulizie, con 721 euro, le baby sitter, con 717 euro, i massaggiatori/estetisti, con 705 euro, e le colf, con 559 euro, sono i mestieri dove i livelli retributivi sono i più bassi.
“Va precisato – conclude Bortolussi – che in queste attività sono molto diffusi i contratti part time e l’apprendistato che contribuiscono notevolmente ad abbassare la media retributiva”.
Da un punto di vista metodologico, fa sapere la CGIA, i dati sulla retribuzione media mensile sono riferiti esclusivamente ai lavoratori dipendenti (poco meno di 2 milioni e 300 mila under 30 nel 2013). In questa analisi è stata rilevata la retribuzione netta, escluse altre mensilità (tredicesima, quattordicesima, ecc.) e le voci accessorie non percepite regolarmente tutti i mesi (premi di produttività annuali, arretrati, indennità per missioni, straordinari, ecc.). Per garantire una adeguata rappresentatività dei dati, sono state considerate le mansioni che occupano almeno 12 mila lavoratori dipendenti under 30. Pertanto, sono stati esaminati circa 1.900.000 dipendenti con meno di 30 anni, pari all’ 86 per cento del totale nazionale.