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Il biologico in trentino è al 5,6%, il doppio rispetto all’Alto Adige

Dallapiccola: “I produttori biologici devono collaborare tra loro”

Trento – E’ un buon momento per il biologico in Trentino: le produzioni agroalimentari biologiche, dalle farine al miele, dai formaggi ai salumi, dai prodotti orticoli alle erbe officinali, stanno sempre più conquistando segmenti di consumo e visibilità nei punti vendita. Anche quelli della Grande Distribuzione, sempre più attenta a presidiare una nicchia di consumo in crescita ed a valorizzare il territorio, le risorse e le piccole aziende agricole che in Trentino “fanno” il biologico. Un esempio è il progetto “BIO Trentino” del Gruppo Poli, presentato stamane in anteprima presso uno dei suoi punti vendita, l’Iper Poli di via Gemma De Gresti. Alla presentazione dell’iniziativa, che gode del sostegno della Provincia che ha concesso a Poli l’utilizzo del marchio territoriale “Trentino”, anche l’assessore all’agricoltura Michele Dallapiccola.

“La produzione biologica prospera nelle nostre vallate – ha spiegato il direttore generale del gruppo, Mauro Poli – e molti sono ormai i produttori che producono referenze bio in svariate categorie merceologiche, tutte di ottima qualità. Spesso, però, si tratta di piccole realtà poco strutturate per la vendita ma di fondamentale importanza per diffondere una cultura dell’alimentazione di qualità e un consumo consapevole. A loro offriamo la nostra competenza commerciale, un supporto nella comunicazione e presentazione dei prodotti in negozio, servizi logistici di raccolta, stoccaggio e distribuzione dei prodotti sulla rete di vendita, una remuneratività certa e una garanzia di fatturato che consente loro anche di fare nuovi investimenti.”

Il valore dell’iniziativa è riconosciuto dalla stessa Provincia autonoma di Trento, che ha accordato al progetto del Gruppo Poli il marchio “Trentino”, qui associato al logo “Locale”. Le aziende che hanno aderito al progetto sono ancora un ristretto numero (7, ma altre 4 si aggiungeranno nelle prossime settimane) e 120 sono le “referenze” (prodotti) in vendita; le categorie sono quelle dei trasformati tipici del Trentino (passate, sughi, succhi, salse) ma ben presto si aggiungeranno anche i prodotti freschi.

Anche l’assessore all’agricoltura Michele Dallapiccola saluta con grande favore l’apertura della nuova piattaforma di vendita del biologico. “Si tratta senza dubbio di una opportunità interessante che raccoglie un indirizzo di mercato. Rispetto alla realtà nazionale, il Trentino vanta una produzione biologica pari al 5,6 % della produzione agricola complessiva, una percentuale che è circa il doppio rispetto a quella del vicino Alto Adige, a dimostrazione che in Trentino c’è grande sensibilità rispetto a questo modo di produrre, che non è comunque l’unico rispettoso dell’ambiente e della sostenibilità: dobbiamo infatti ricordare il grandissimo passo che, grazie a FEM, Apot ed ai nostri produttori, è stato fatto rispetto al sistema di lotta integrata che ci pone assolutamente all’avanguardia a livello nazionale.”

La presentazione dell’iniziativa lanciata dal Gruppo Poli è stata anche l’occasione per l’assessore Dallapiccola di ritornare sull'”emergenza” peronospora: “Al di là delle polemiche e del disagio che le fitopatie hanno generato in questo periodo va ricordato che se queste esistono è perché qui si è praticato un modo di coltivare rispettoso della natura che comporta purtroppo, oltre al fatto di avere buoni prodotti, anche la sopravvivenza di qualche specie che può essere nociva e contro la quale si sta cercando di combattere in modo soft e sostenibile. L’invito ai produttori biologici trentini è quello di collaborare tra loro, in varie forme, per cogliere le opportunità di un Trentino molto segmentato anche dal punto di vista logistico e che ha bisogno di momenti aggregativi come questo”.

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