NordEst

Il dolore della Brigata Friuli per i tre caduti in Afghanistan

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«Ho un ricordo particolarmente vivo di Francesco Currò – dice il tenente colonnello Andrea Martorana – All’inizio della mia carriera, da giovane tenente, l’ho avuto direttamente nella mia squadra. Con lui abbiamo portato a termine una missione in Bosnia. Francesco era un giovane deciso e maturo, un professionista preparato a cui mi affidavo, con fiducia sempre ripagata con la massima efficienza, per i compiti più impegnativi. In lui si notava subito la stoffa del leader». 
 
«Di Valente e Messineo – aggiunge – posso solo dire che, al pari dei loro commilitoni, erano ragazzi molto motivati e perfettamente addestrati ai compiti loro assegnati. Orgogliosi di servire la patria facendo parte di una delle formazioni di elite del nostro esercito». 
 
Il ritorno in Italia delle tre salme, secondo il colonnello Martorana, dovrebbe essere questione di pochi giorni: «in questi casi si utilizzano voli militari che so già essere in via di organizzazione. Credo che mercoledì potrebbe essere il giorno per riportarli fra le nostre braccia».
 
I militari morti sono il caporal maggiore capo Francesco Currò, nato il 27 febbraio 1979 a Messina, il primo caporal maggiore Francesco Paolo Messineo, nato il 23 maggio 1983 a Palermo, e il primo caporal maggiore Luca Valente, nato l’8 gennaio 1984 a Gagliano del Capo (Lecce). 
 
I fatti, riferiscono al comando del contingente italiano, si sono verificati a circa 20 Km a sud-ovest di Shindand, dove un Lince è rimasto coinvolto in un incidente. Il mezzo appartenente alla Task Force Center con base a Shindand, era impegnato in un’attività "tesa a recuperare una unità bloccata dalle condizioni meteo particolarmente avverse, quando nell’attraversare un corso d’acqua, si è ribaltato intrappolando, al suo interno, tre dei militari dell’equipaggio che sono successivamente deceduti".
 
Con la morte in un incidente stradale dei tre militari del 66/o Reggimento ‘Friuli’ di Forlì, salgono a 49 i militari italiani morti dall’inizio della missione Isaf in Afghanistan, nel 2004. Di questi, la maggioranza è rimasta vittima di attentati e scontri a fuoco, altri invece sono morti in incidenti, alcuni per malore ed uno si è suicidato.
 
Cordoglio espresso da tutto il mondo politico. "Monti ha appreso con dolore il grave incidente in Afghanistan nel quale hanno perso la vita tre militari italiani ed esprime il suo cordoglio alle famiglie, partecipando con commozione al loro lutto", sottolinea una nota di Palazzo Chigi. Manifestando la sua viva solidarietà e le sue più sentite condoglianze alle famiglie colpite dal grave lutto, il Ministro Terzi ha rinnovato i sentimenti di gratitudine nei confronti delle nostre Forze Armate, sottolineando la "profonda ammirazione per i nostri militari che, prestando servizio con onore e dedizione nei teatri di crisi, forniscono il loro prezioso contributo alla pace ed alla sicurezza internazionale".
 
 
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