Si è chiuso domenica ad Avio il 126° Congresso della SAT con l’incontro istituzionale che ha tirato le fila di una tre giorni di riflessioni e ragionamenti aventi come tema “Il Futuro della SAT”. Grande spazio ai giovani in apertura di congresso e al cambiamento del clima: “l’acqua è la nostra priorità”
Trento – “Non solo stando al passo con i tempi che cambiano, ma stando un passo avanti per indicare la via. Abbiamo una responsabilità nel prenderci cura delle fragilità che ci circondano, non solo ambientali, ma anche sociali ed economiche, e dobbiamo assolvere all’impegno. In che modo? Cercando di avere una visione giovane, per rifondare patti associativi forti, per avere capacità di rigenerazione, di prospettiva e di visione. Quest’anno siamo arrivati a 27 mila soci, un record storico per SAT. Ci sono i soci anziani, ma anche tante ragazze e tanti ragazzi che sono il nostro futuro. Non dobbiamo solo puntare sui giovani. La SAT deve avere la capacità di essere giovane con vivacità, freschezza, coraggio”. Così la presidente di SAT, Anna Facchini, al Congresso, con un rimando ben preciso a un modello di lavoro collettivo che ora porterà il Sodalizio alla sua prossima tappa, quella di aprile, quando l’Assemblea elettiva deciderà la nuova compagine direttiva di SAT.
Organizzato dalle Sezioni di Ala, Avio, Brentonico, Mori, il Congresso è stato ricco di iniziative, tra gli appuntamenti: l’incontro “Montagna, Volontariato, Giovani, Futuro”, organizzato dai giovani volontari delle con la partecipazione della Stazione Ala-Avio del Soccorso Alpino Trentino e dei referenti regionali dei giovani del CAI; la “Festa dei soci benemeriti”, ovvero di coloro che hanno tagliato il traguardo dei 50 anni di tesseramento con il Sodalizio.
Ad Avio la riunione conclusiva con la partecipazione dei sindaci e delle rappresentanze amministrative di Ala, Avio, Brentonico, Mori. Sono arrivati i saluti del presidente delle Guide Alpine, Gianni Canale; del rettore dell’Università di Trento, Flavio Deflorian (“desidero farvi i più sinceri auguri di pieno successo dell’iniziativa, certo che nel “Futuro della SAT” ci sarà sempre un forte legame con l’Università di Trento); del presidente del Trento Film Festival, Mauro Leveghi (“…questa capacità di fare comunità senza chiudersi nel localismo, questa scelta di tutelare e difendere questo piccolo territorio alpino senza rinunciare a scoprire, conoscere e amare le altre Terre Alte del mondo, credo sia il contributo più importante che un ente come la SAT può ancora dare”); del presidente generale del CAI, Antonio Montani (“sono contento che la SAT guardi al futuro con spirito di innovazione, lo stesso spirito che stiamo cercando di mettere nel CAI. Condivideremo insieme queste linee di rinnovamento).
Ha partecipato anche il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti che ha voluto salutare il 126° Congresso della SAT evidenziando come: “lo stimolo di SAT, anche critico, può essere utile a chi ha responsabilità istituzionali. Cinque anni fa abbiamo iniziato il percorso di governo partendo non a caso dagli Stati generali della montagna. E temi come i cambiamenti climatici, l’attenzione al territorio, la sicurezza sono ancora di più attuali. Proprio in questi giorni, in sopralluogo sui fronti più danneggiati dal maltempo, si sono visti pezzi di roccia grandi come un’abitazione devastare strade e pendii. Continueremo in questo incessante lavoro di presidio e ringrazio la SAT, che con lo spirito del volontariato che contraddistingue il Trentino, contribuisce a mantenere sentieri e percorsi che indubbiamente rappresentano un valore anche per il turismo”.
La presentazione delle tesi congressuali, elaborate dalle risposte al questionario inviato nei mesi scorsi alla base associativa e ai simpatizzanti del Sodalizio è stato spiegato e analizzato attraverso gli interventi di: Fabio Tognotti, Geremia Gios, Michele Corno, Tiziano Cova, Silvia Miori. Durante la mattinata di lavori si è percorso un vero e proprio viaggio nel tempo tra passato, presente e futuro. I relatori hanno costruito un mosaico che vede negli oltre 27 mila soci i suoi tasselli, tra volontà, esigenze, suggerimenti, avvertimenti su ciò che dovrà essere la SAT del futuro.
Per la vicepresidente di SAT, Iole Manica: “Il tema di quest’anno nasce dalla necessità di avere dei riscontri da parte dei soci e simpatizzanti sulle attività che in questi anni SAT ha dovuto affrontare. Accanto agli ambiti della frequentazione della montagna, dell’ambiente, del territorio, dei valori emergono fronti più difficili, in quanto forse più aridi ma necessari. Le nuove norme del Terzo settore e non solo, possono destare critiche e perplessità, pertanto è importante capire se le scelte, anche se obbligatorie, sono state comprese e accettate. La consapevolezza di questo è il punto fondamentale per pensare alla SAT del futuro, che dovrà guardare, da una parte a una sua amministrazione sicura e consolidata, e dall’altra al rispetto dei principi sui quali SAT si dovrà sempre ispirare, principi di solidarietà, di tutela ambientale, di conoscenza del territorio oltre all’alpinismo e alla cultura delle valli”.
Le relazioni degli studiosi Fabio Tognotti e Geremia Gios sono state, rispettivamente, una chiacchierata sul futuro e la fotografia del questionario SAT. Il futurista Tognotti ha ripercorso la tesi svolta all’interno di un Master di II livello della Facoltà di Sociologia di Trento che si sviluppa attorno alla “SAT del 2052”, attraverso alcune interviste a persone direttamente e attivamente coinvolte nella vita dell’Associazione. “Il sistema va bene – ha detto lo studioso – ma, come per i computer, anche SAT deve procedere con degli aggiornamenti. Ci troviamo ad affrontare tanti temi aperti e in continuo cambiamento, è impossibile farlo con un approccio chiuso”. Tognotti è intervenuto spiegando come si formano i futuri, tra la capacità di saper accogliere i cambiamenti tra pesi e ostacoli e la conservazione di tradizioni che sanno anche essere resilienti. “Riusciremo ad essere buoni antenati? Non dimentichiamo che oggi noi siamo il futuro della Sat di 150 anni fa”.
Geremia Gios si è soffermato sul questionario compilato da oltre 1200 persone, alcune delle quali non socie. Il quadro che esce dall’elaborazione delle risposte ottenute appare positivo: più dell’80% dei rispondenti partecipa all’attività delle sezioni, mentre quasi il 98% consiglierebbe ad eventuali richiedenti di iscriversi. “La capacità e la possibilità di mantenere nelle sezioni uno spazio aperto e libero in cui fare alcune cose insieme rappresenta il punto di forza della SAT attuale – ha detto Gios -, tra i rischi emerge la difficoltà del necessario ricambio generazionale e delle modifiche statutarie richieste per l’adeguamento alla normativa del terzo settore. Particolarmente temuta in prospettiva futura, ancor più della riduzione dei finanziamenti, è la deriva burocratica. Pur se circa l’80% dei rispondenti ritiene che regole e principi alla base della gestione e del governo della SAT siano adeguati agli scenari futuri e che il consiglio centrale sia in grado di dare risposte adeguate, l’84% dei soci ritiene che il ricorso a procedure via via più complesse possa creare problemi. Ancora per quanto concerne la gestione dei rifugi la maggioranza ritiene che debba essere garantito un basso impatto ambientale senza necessariamente adeguarsi alle nuove richieste provenienti dal mondo turistico o aumentare le capacità ricettive”.
In definitiva dal questionario è emerso che la SAT può affrontare il futuro contando sulle solide basi ereditate dal passato e dal presente, ma che, a fronte dei cambiamenti in atto nel sistema economico e sociale nonché della crescente richiesta di adempimenti burocratici, sarà necessario un forte impegno per garantire che la stessa mantenga, all’interno la capacità di equilibrare le diverse esigenze di una base sociale appassionata, ma eterogenea e, all’esterno, la capacità di non farsi condizionare troppo da richieste del mercato e adempimenti burocratici.
Michele Corno ha poi dato spazio alla scuola e ai suoi giovani studenti che hanno messo in evidenza come la conoscenza dell’ambiente e della natura passa attraverso la frequentazione della montagna. Silvia Miori e Tiziano Cova hanno ripercorso la serata giovani “Montagna, Volontariato, Giovani, Futuro” soffermandosi sulle parole chiave emerse, tra le quali: “coinvolgimento”, “formazione”, “esperienze”, “disponibilità”, “ascolto”, “preparazione”. Ma anche “valori, “etica”, “cura”, “famiglia”, “solidarietà”, “coesione”.
Il questionario, invece, ha evidenziato, tra le parole chiave: “ambiente”, “aggregazione”, “educazione”, “innovazione”. “Il futuro – ha detto Silvia Miori – è anche una nostra responsabilità. Dobbiamo impegnarci affinché chi verrà dopo di noi, non debba vivere con preoccupazione il proprio futuro”. Per Tiziano Cova: “giovani e ricambio generazionale sono un grande tema su cui la SAT dovrà interrogarsi provando a rispondere alla domanda che è emersa venerdì, ovvero sul perché un giovane va in montagna, e quindi a cosa può fare la SAT per favorire i giovani che vanno in montagna. Per i giovani è forte la necessità di un ricambio, tante sono le persone pronte a passare il testimone delle responsabilità alle nuove generazioni, è però necessario interrogarsi su come coinvolgere e come far appassionare i giovani alla montagna”.
A chiudere la presidente di SAT, Anna Facchini: “Il Congresso ha dato delle linee direttive da discutere e rielaborare da oggi fino all’Assemblea elettiva di aprile, quando verranno rieletti Consiglio e Presidenza. Era necessario considerare questo momento come un’occasione per fermarsi a riflettere su cosa potrebbe succedere alla SAT nei prossimi anni. Il Congresso non ha dato risposte definitive, ma ci ha permesso di mettere sul tavolo delle riflessioni attraverso le relazioni che sono state presentate. Abbiamo fissato dei punti di domanda, delle considerazioni e delle certezze che potrebbero essere interessanti come temi di dibattito per la prossima Assemblea del 20 aprile 2024”.