I votanti sono stati 2mln 900 mila, dato in parte inimmaginabile in queste dimensioni
All’ora di pranzo il passaggio di consegne con il segretario Guglielmo Epifani, poi l’incontro con lo sconfitto Gianni Cuperlo, la conferenza stampa per presentare la nuova squadra della segreteria e subito dopo a Palazzo Chigi per il faccia a faccia con il premier Enrico Letta. Ritmo serrato per la prima giornata del nuovo segretario del Pd Matteo Renzi, terminata con una dichiarazione congiunta, e foto su Twitter, che suona come ennesima rassicurazione rispetto alla tenuta del Governo. “Abbiamo avuto un incontro lungo, positivo e fruttuoso. Lavoreremo bene insieme”, scrivono Letta e Renzi.
”Nell’autonomia che mi deriva dall’incarico, ho chiesto una mano a 12 persone: cinque uomini e sette donne”, ha annunciato Renzi presentando la nuova segreteria in una conferenza stampa al Nazareno. Accanto a lui il segretario dem uscente Guglielmo Epifani che ha fornito i dati ufficiali sull’affluenza di domenica. “La cifra finale si avvicinerà ai2mln 900 mila votanti, dato in parte inimmaginabile in queste dimensioni”.”Fare il segretario è un grandissimo onore e responsabilità”, ha detto Renzi, assicurando che ”l’unità del partito non è a rischio”. ”Cercheremo di farlo nel modo migliore sapendo che il momento è difficile e che prima dell’ambizione personale c’è la necessità di dare segnali immediati. Non c’è un minuto solo da perdere”.Tra i primi punti c’è la riforma della legge elettorale che ”per il Pd è una priorità”.
“Il paese deve uscire dalla logica del rinvio”, aggiunge spiegando che c’è l’esigenza di dare il segno di un cambio di passo. “C’è un’urgenza. Fuori di qui ci sono cittadini che ci chiedono di cambiare immediatamente passo. Abbiamo bisogno di dare segnali chiari e mi piacerebbe che questo senso d’urgenza fosse diviso. Domani incontrerò i gruppi e poi ci sarà l’assemblea, saranno i primi luoghi di condivisione”, spiega.Per Renzi “non c’è un braccio di ferro con i gruppi parlamentari, ieri gli elettori hanno gia’ dato la direzione. Domani ci sarà un primo appuntamento di conoscenza, non sono preoccupato di tensioni con i gruppi, non c’è una imposizione mia per costringere tutti a fare le cose che piacciano a me”.
La lista dei nomi della segreteria targata Renzi
Vede all’organizzazione Luca Lotti mentre Lorenzo Guerini sarà il portavoce. In squadra anche Debora Serracchiani alle infrastrutture, Stefano Bonaccini agli enti locali, Filippo Taddei all’economia, Davide Faraone al Welfare e scuola, Francesco Nicodemo alla comunicazione, Maria Elena Boschi alle Riforme, Marianna Madia al lavoro, Federica Mogherini all’Europa, Chiara Braga all’ambiente, Pina Picierno alla legalita’ e sud, Alessia Morani alla giustizia.Prima dell’arrivo al Nazareno, il sindaco di Firenze ha ribadito quanto già detto nel suo discorso domenica sera. “È l’ultima occasione, gli italiani non ce ne daranno più – si legge in un post su Facebook – Quando milioni di italiani vanno a votare come è successo ieri, non ci sono più alibi per nessuno. Questa volta il cambiamento sarà vero”.
Il voto alle primarie
Matteo Renzi, è il nuovo segretario del Pd, avendo vinto con quasi il 70% di voti le primarie per la guida dei democratici. Il sindaco di Firenze poco dopo la chiusura dei seggi su Twitter scrive: “Giornata difficile da dimenticare… Ci vediamo alle 22 all’ObiHall (Firenze Sud)”, dando così appuntamento per la festa per la conquista della segreteria.
Un successo che ha i contorni netti e che vede a grande distanza gli sfidanti, Cuperlo e poi Civati. Su 3504 sezioni scrutinate su 8476, secondo i dati ufficiali del Pd, Matteo Renzi è al 68,6%. Gianni Cuperlo al 17,8 e Pippo Civati al 13,7%.
“Non so quanto sarà alla chiusura, ma il dato si avvicinerà allo stesso numero di votanti del 2009”. Guglielmo Epifani, a chiusura delle primarie commenta a caldo i dati di affluenza, ancora parziali sulle primarie dell’8 dicembre, con la sfida tra Civati, Cuperlo e Renzi. Il segretario uscente fa riferimento alle primarie tra Bersani e Franceschini quando si registrarono 3mln e 100mila di votanti.
“Bisogna esprimere soddisfazione con grande forza sull’andamento del voto e sulla partecipazione. Siamo quasi, intorno alle 17, allo stesso numero votanti del 2009 tra Bersani e Franceschini -ha detto il segretario del Pd-. Quelle erano primarie di partito come oggi. Non so quanto sarà alla chiusura, ma il dato si avvicinerà a quello di quel periodo”. Epifani ha sottolineato: “Siamo andati oltre ogni previsione, c’è stata una risposta importante, una grande volontà di partecipazione. Si tratta di un rafforzamento delle nostre ragioni, una grandissima risposta democratica”.
Nel corso della giornata è subito emerso come il rischio flop affluenza sarebbe stato superato, viste le tante file e i primi dati già positivi. Alle 13 il dato ufficiale parla di 980 mila votanti. “980mila. Grazie”, ha infatti scritto il responsabile organizzativo del partito Davide Zoggia in un tweet. Visti i dati del mattino, ”possiamo arrivare oltre i due milioni, qualcosa in meno del dato del ballottaggio del 2012″, quando votarono 2.8 milioni di persone. “La partecipazione è molto sostenuta. Incrociamo le dita e speriamo che continui questa affluenza”, ha spiegato intervistato da Radio Popolare.
Alle 17.00 il Pd comunica che si è superata quota 1.950.000 voti. Lo hanno annunciato Davide Zoggia e Antonio Funiciello. “Siamo oltre ogni aspettativa, visto che il dato è relativo alle 17 e intanto sarà anche stato superato”, ha chiarito il responsabile organizzativo. “Si tratta di un grande successo, in alcuni casi abbiamo dovuto mettere a disposizione altre schede perchè erano esaurita. Dobbiamo ringraziare i nostri volontari”, ha aggiunto Zoggia.
Tra i candidati, il primo a votare è stato, alle 10:19, Matteo Renzi. “Ho deciso di non votare per Gianni Pittella”, ha scherzato con i giornalisti al seggio di piazza dei Ciompi a Firenze. “La giornata sta andando bene, tanta gente sta andando a votare. La sfida è per chi arriva primo. Chi arriva primo, vince”, ha detto, per poi aggiungere: “La partita di oggi tra Roma e Fiorentina è la vera sfida”. E a chi gli chiedeva se da domani, con la sua eventuale vittoria, il Pd cambierà marcia, Renzi ha risposto con un semplice “vediamo”.
“Da lunedì il Pd sarà più forte, chiunque vinca”, aveva sottolineato dal canto suo Gianni Cuperlo, recandosi al seggio. “C’è un sentimento che viene dal basso, di riscossa, e io sono veramente felice di questo – ha detto il candidato alla segreteria del Pd – Questa cosa che state vedendo è la prova che siamo un partito vivo, il Paese ha bisogno di noi, di questa grande forza popolare, lo dico con umiltà e orgoglio. E’ una grande giornata per il Partito democratico”.
Seggio elettorale a Monza invece per Pippo Civati che, davanti al seggio, aveva osservato che “se vinco io è chiaro che c’è un po’ di panico”.