NordEst

Il Triveneto per Haiti

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Gli aiuti dal Trentino – Il Tavolo trentino per l’Abruzzo raccoglie fondi per i terremotati di Haiti sui conti gia’ esistenti, utilizzati per l’Abruzzo.

La decisione e’ stata presa oggi in una riunione. I conti sono quelli del Consorzio dei Comuni Trentini, IT73 S083 0401 8070 0000 7318908; Associazione Nazionale Alpini di Trento, IT25 O083 0401 8060 0000 6306 272; Croce Rossa Italiana del Trentino, IT98 U 032 4001 8010 0001 0010 054. Causale: TERREMOTO HAITI.

Il tavolo veneto –
E’ presieduto dall’assessore alle Relazioni internazionali, Cooperazione allo sviluppo e Diritti umani, Maria Luisa Coppola, e dagli assessori alla Protezione civile, Elena Donazzan, ai Flussi migratori, Oscar De Bona, e alle Politiche sanitarie, Sandro Sandri.

Esso può essere integrato da responsabili di altre strutture regionali laddove siano richieste competenze specifiche.  «Mentre il presidente del consiglio Silvio Berlusconi invia il capo della Protezione civile Guido Bertolaso nell’isola caraibica per valutare la situazione degli aiuti che purtroppo sono carenti di un coordinamento internazionale – sottolinea Oscar De Bona – il Veneto si attrezza per contribuire con ordine e sistema alle attività di soccorso nell’ambito di questa gravissima emergenza umanitaria. Il nostro intento è quello di facilitare il coordinamento degli interventi ed evitare sovrapposizioni di ruoli in modo da garantire una sinergia nelle operazioni di fornitura degli aiuti, ovviamente in raccordo con l’azione a livello nazionale che fa capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al ministero degli Affari esteri».

Per il momento la giunta ha stanziato 50 mila euro da utilizzare per gli interventi indifferibili ed urgenti e si è impegnata, non appena approvato il bilancio 2010, a provvedere ad altri stanziamenti. «Faccio presente – continua De Bona – che la Regione del Veneto da anni è impegnata in azioni di solidarietà internazionale a favore delle popolazioni vittime di disastri naturali, sia attraverso le sue strutture e sia attivando e coordinando le risorse che il territorio regionale è in grado di mettere prontamente a disposizione per garantire soccorsi immediati. Nel caso di Haiti specifiche segnalazioni indicano di provvedere agli orfani con la massima urgenza. Ovviamente, gli eventi in corso sono in costante evoluzione e quindi, al momento, non è possibile individuare con precisione le varie necessità di aiuto».

I compiti primari del tavolo di coordinamento del Veneto, da espletarsi nel pieno delle direttive del ministero degli Affari esteri e del Dipartimento nazionale della Protezione civile, riguardano l’acquisizione delle informazioni sui beni e generi di prima necessità da fornire; il coordinamento operativo e gestionale dei soggetti competenti; la verifica del possibile coinvolgimento esterno degli enti competenti in materia di interventi umanitari, anche in funzione della raccolta fondi per la solidarietà; l’acquisizione di materiali da inviare in loco; la gestione delle procedure amministrative connesse alle azioni di solidarietà internazionale. Oltre a queste elencate, le tipologie di intervento potranno essere più precisamente individuate in sede di coordinamento nazionale subordinatamente all’acquisizione di notizie più dettagliate.

Il Friuli per Haiti – La Regione Friuli Venezia Giulia, da sempre solidale nei confronti delle popolazioni colpite da calamita’, in Italia cosi’ come all’estero, intende fornire il proprio concreto aiuto e sostegno anche ad Haiti, coordinando il proprio intervento con il ministero degli Affari Esteri, con la Protezione civile nazionale e con le altre regioni. Lo assicura il presidente Renzo Tondo il quale, d’intesa con gli assessori alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, e alla Salute, Vladimir Kosic, ha aderito all’invito della direzione generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero di mettere a punto un intervento congiunto, per accrescere l’efficacia e la consistenza degli aiuti umanitari. Come e’ stato infatti evidenziato dalla stessa direzione del ministero, in considerazione soprattutto delle oggettive difficolta’ logistiche, organizzative, distributive e di sicurezza di un’area quasi completamente distrutta quale quella di Haiti post-terremoto e della disperazione delle popolazioni colpite, e’ difficilmente attuabile e probabilmente inopportuno che le Regioni organizzino autonomamente un proprio intervento di prima emergenza. Di conseguenza il Friuli Venezia Giulia – precisano Tondo, Kosic e Riccardi – e’ pronto a fare la sua parte nel quadro di un’azione congiunta, mettendo a disposizione proprio personale, soprattutto sanitario, nonche’ beni e fondi alle organizzazioni che gia’ operano ad Haiti.
L’obiettivo, in sostanza, e’ di non agire in maniera scoordinata: ogni azione va inserita in un programma preciso che derivi da un’attenta lettura della realta’ e delle esigenze, che puo’ essere certamente fornita dalle agenzie internazionali, tramite il Ministero degli Esteri.

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