Partendo dalla precedente Conferenza nazionale del turismo di Riva del Garda del giugno 2008, le Regioni sottolineano come ‘il Piano strategico nazionale non e’ stato mai adottato, e molta parte delle proposte e delle priorita’ individuate nel 2008 sono ancora di stretta attualita’. Il documento si apre con il problema della governance, sottolineando che ‘occorre un recupero della funzione di collaborazione costante del Governo e del dipartimento del Turismo con la Conferenza delle Regioni, in modo tale da tradurre le politiche turistiche regionali in interventi e strumenti legislativi ed attuativi condivisi e di integrazione con gli altri comparti economici’.
Il terzo punto della piattaforma delle Regioni e’ la promozione e il ruolo dell’Enit: ‘Appare prioritario riprendere e portare a conclusione il confronto, avviato ma interrotto, sulla riforma dell’Agenzia nazionale del turismo (Enit), rivalutandone il ruolo alla luce della sua esperienza e della sue capacita’ operative’. ‘Nel contempo – aggiungono le Regioni – occorrera’ che il Governo doti l’Agenzia di risorse finanziarie adeguate alla realizzazione di azioni di promozione all’estero, al fine di rafforzare il brand Italia, fondamentale per qualunque azione promozionale da parte delle Regioni’.
Attenzione da parte delle Regioni anche sui sistemi di monitoraggio e sul ruolo dell’Osservatorio nazionale del Turismo (punto quarto) e sulla politica della fiscalita’ agevolata e incentivi al settore (punto cinque). La proposta di Piano strategico affronta poi al sesto e settimo punto la questione della qualita’ dei servizi e la formazione. Sul primo punto, ‘e’ necessario – sostengono le Regioni – che il Governo preveda politiche di sostegno e incentivi a favore delle strutture ricettive, al fine di renderle maggiormente competitive nel mercato, accrescendo cosi’ la cultura della responsabilita’.
Quanto a formazione e informazione, le Regioni chiedono espressamente che il Piano strategico preveda che il Governo ponga in essere specifiche politiche di sostegno alla formazione. Sul fronte del Demanio (al punto nove), sul quale pende la nota del maggio scorso della Commissione europea che ritiene non conforme al diritto dell’Unione le norme della legge 25 del 2010 inerenti il rilascio e il rinnovo delle concessioni, le Regioni sollecitano ‘in un’ottica di realizzazione di un federalismo vero, che oltre alle competenze amministrative dovra’ trasferire alle Regioni le risorse necessarie per governare, che gli introiti dei canoni di concessione versati oggi dalle imprese balneari allo Stato, debbano essere devoluti alla Regioni per investire in progetti di difesa della costa e per garantire i servizi di spiaggia’.
La proposta di Piano strategico si chiude con i capitoli sulle professioni turistiche nella dimensione europea e sull’Unione europea e il turismo. In questo senso le Regioni ‘auspicano l’istituzione di un tavolo di lavoro con rappresentanti pubblici e privati al fine di stimolare la partecipazione degli attori italiani all’adozione di azioni concrete in ambito europeo, in quanto solo la conoscenza di nuovi strumenti, delle nuove politiche e linee di tendenza, consentiranno all’Italia di non perdere le occasioni che potranno venire dalle prossime sfide internazionali’.