Scrittore e noto gastronomo bolognese ha lasciato un centinaio di volumi. Raccoglieva di persona le ricette. Era legato al Vanoi, dove tornava di frequente, perchè nel 1966 fu tra i volontari in campo durante la tragica alluvione del 4 novembre
NordEst – Lo scrittore e gastronomo bolognese Alessandro Molinari Pradelli, da tempo amico e frequentatore della Valle del Vanoi, è scomparso nei giorni scorsi dopo una breve malattia. Era nato nel 1945, come ricorda Piero Di Domenico, dalle colonne del Corriere di Bologna.
Era figlio di Francesco Molinari Pradelli, uno dei grandi direttori d’orchestra italiani, che gli aveva trasmesso la passione per il collezionismo d’arte e lo aveva avvicinato agli artisti locali, in particolare ad Augusto Majani detto Nasica. Al quale aveva dedicato varie mostre a Budrio, l’ultima due anni fa. Ancora la scorsa estate era stato il regista del restauro delle quattordici stazioni della Via Crucis nella chiesa di Maddalena di Cazzano, frazione di Budrio, quella stessa dove si sono tenuti i funerali.
Le sue ricerche non si spingevano solo in direzione culinaria, ma affondavano in un mondo di piccole osterie e di buoni ristoranti. Dalla briscola all’Osteria del Sole, quando si continuava a bere e giocare senza altri clienti, al tavolo fisso al Tinello, dove si incontrava con gli amici fumettisti e illustratori. Per fortuna ci rimangono i suoi libri, quasi un centinaio. Il Vanoi, lo ricorda in questi giorni con gratitudine per l’impegno e la vicinanza, nel periodo dell’alluvione del 4 novembre 1966.
Grande Amico, persona integerrima e schietta, amato dalle persone a cui piacciono le persone che dicono sempre quello che pensano, con una cultura fatta di vita veramente vissuta, mai banale… Ciao Alessandro.
Pro Loco Prade Cicona Zortea