Ilaria Mezzacasa è una giovane studentessa primierotta che frequenta l’Istituto Tecnico Commerciale Colotti di Feltre, seguendo l’indirizzo “Relazioni internazionali per il Marketing”. Da sei mesi vive e studia in Russia
di Liliana Cerqueni
Russia – Nella città di Niznij Novgorod, sul Volga, la seconda città più antica del Paese, ospiterà a giugno i Campionati Mondiali di calcio. Ilaria ha vinto una borsa di studio che l’Associazione nazionale Intercultura mette a disposizione ogni anno per programmi di studio all’estero e ha iniziato con entusiasmo questo percorso straordinario, creando un forte legame con il Paese ospitante.
Di tutti i Paesi, meta prevalente di molti giovani, perché la Russia?
Premetto che non è stata una mia scelta diretta: l’associazione “Intercultura”, con la quale sono partita, mette a disposizione delle borse di studio e richiede di sottoscrivere una lista contenente dai 3 ai 10 Paesi dove si desidererebbe vivere il proprio anno all’estero. La mia conteneva nazioni prevalentemente asiatiche e la Russia. Avevo voglia di confrontarmi con una cultura diversa, uscire dalla mia comfort zone, vivere nuove esperienze, conoscere nuove persone e realtà. Quando mi arrivò la notizia che avevo vinto una borsa di studio per la Russia, esplosi dalla felicità e mi ritrovai pronta a conoscere questa nostra “vicina di casa” misteriosa, perchè continuiamo ad avere poche informazioni riguardo ad essa. Mi sembrò interessante anche approfondire questa sua lingua così complessa e affascinante anche in vista di un futuro lavoro.
Che emozioni hai provato e quali i tuoi pensieri quando hai lasciato la tua Valle per affrontare un’esperienza assolutamente nuova, lontana da casa?
Ormai da parecchio tempo vivere un anno all’estero era diventato il mio sogno e ovviamente l’idea di partire mi ha riempito di entusiasmo e curiosità di scoprire il diverso. Ricordo che al momento della partenza e per il primo mese dovevo ancora rendermi conto che mi trovavo a 3000 km da casa, a 17 anni nel Paese più grande del mondo, estasiata da tutto ciò che mi circondava.
Quali sono le prime impressioni positive e non, durante i primi tempi di ambientamento?
E’ stato come rinascere e iniziare un’altra vita in un’altra nazione: ho dovuto imparare la lingua, adattarmi ai ritmi della mia famiglia ospitante, trovare nuove attività da svolgere e nuovi amici, abituarmi a nuovi cibi. Impressioni positive: assolutamente l’amore dei russi per l’Italia (in particolare per la musica e il cibo,infatti qui molti conoscono Sanremo e più volte Al Bano ha cantato in Piazza Rossa a Mosca) ,e poi l’alta qualità della scuola russa, soprattutto nell’insegnamento delle materie scientifiche. Come aspetto negativo mi soffermerei sugli aspetti ecologici non del tutto consolidati che vengono comunque affrontati con qualche iniziativa. Da questo punto di vista è un Paese ancora in fase di sviluppo.
La Russia appartiene ad una Storia molto diversa dalla nostra: quali differenze sostanziali rimangono ancora oggi rispetto ai nostri Paesi Occidentali e dove si sono uniformati al resto d’Europa?
Una domanda parecchio complessa. La Russia è un insieme di culture (nel suo territorio sono presenti circa 160 gruppi etnici e parlate 100 lingue). Ovviamente i legami con l’Europa ci sono, a partire dalle politiche portate avantil da Pietro I, fondatore di San Pietroburgo, città che racchiude vari stili tra cui quello francese, e soprattutto italiano (è infatti chiamata anche “Venezia del Nord”). Direi che si uniforma con il resto d’Europa per quanto riguarda il sistema scolastico anche qui eccellente ; lo sport, l’arte, la musica, le danze molto amate e praticate anche qui. In generale, dal punto di vista economico-sociale , nonostante il periodo comunista sia terminato da poco, questo Paese risulta molto intraprendente, ambizioso, dinamico, pronto alla modernizzazione e quindi in questi ultimi anni ha fatto passi da gigante, facendo risultare le differenze praticamente nulle; tuttavia il popolo russo è molto conservativo per quanto riguarda la sfera delle tradizioni.
Vuoi parlarci della gente, dei posti, di qualche particolare aspetto culturale del Paese che ti sta ospitando?
Uno dei primi stereotipi che ho sfatato è quello del “russo serio che non sorride mai”. Cercherò di spiegare in poche righe com’è realmente la situazione: la persona russa risulta essere molto seria a primo impatto, poichè qui non è comune l’etichetta del “sorriso stampato in faccia”; altri sostengono sia colpa del tempo atmosferico freddo e poco soleggiato; in ogni caso c’è da tener conto il fatto che quando un russo sorride o ride lo fa in modo sincero, significa che realmente si sta divertendo con te. Ricordo che durante le prime settimane di soggiorno la cosa più bella era vedere il mio papà ospitante sorridente.
Elemento caratterizzante dei Paesi del nord Europa ed anche della Russia risulta essere la difficoltà a fare amicizia ;ma quando un russo inizia a conoscerti veramente e prende confidenza con te, ti ritrovi un amico per sempre e una persona con cui ti divertirai fuori misura. Non per niente questi tipi di cultura vengono associati al cocco: la noce esterna è molto solida e dura, ma l’interno è dolce e morbido.
La presenza italiana in Russia è significativa? In quali ambienti si trovano i nostri connazionali?
A differenza di tanti Paesi e capitali europee la presenza italiana è molto ridotta. Solo dopo il mio sesto mese, ho incontrato 3 universitarie italiane che vivevano qui. Gli ambienti in cui possiamo trovare i nostri connazionali sono quindi università e ovviamente ristoranti, poiché la cucina italiana è amata anche qui, come d’altronde in ogni parte del mondo!
In quali attività sei impegnata e come trascorri il tuo tempo libero?
Frequento una scuola di pallavolo dopo scuola che mi occupa 6 giorni alla settimana. La domenica in genere visito i numeri musei che ospita questa città, vado a teatro e a concerti , vado a fare la баня (tipica sauna russa), partecipo ad eventi organizzati in città come giornate linguistiche, folcloristiche e fiere. Tutto questo perchè il mio programma non è solo di tipo linguistico ma soprattutto culturale, ed è essenziale esser attivi nella vita della comunità ospitante.
Cosa consiglieresti di vedere in Russia?
Grazie al suo vasto territorio, si ha la possibilità di visitare meravigliosi spazi naturali come la zona del lago Bajkal o del fiume Volga, la taiga e la Siberia; piccoli paesini che conservano anni di tradizioni (per esempio a Semenov vi è una fabbrica di matrioske create a mano, che vende in tutta la Russia e nel mondo); oppure grandi città e metropoli come Mosca, San Pietroburgo, Nizhnij Novgorod (dove vivo io), Sochi, Kazan, Samara, Volgograd, Vladivostok. Si passa dai -50 del nord ai +35 del Mar Nero, insomma, ce n’è per tutti i gusti!
L’unico problema per noi italiani potrebbero risultare le lunghe distanze, ma per i russi è normale passare 20 ore (o più!) in treno!
Ilaria e dopo la Russia?
La Russia è solo un punto di partenza; mi piacerebbe molto vivere altre esperienze all’estero anche in vista di un lavoro in campo internazionale o diplomatico. Vorrei conoscere nuovi Paesi non con gli occhi da turista, ma con la sensibilità di cittadina di quella nazione, incontrare nuova gente e ascoltare le storie che hanno da raccontare, imparare da nuovi stili di vita e far conoscere la nostra bella Italia perchè, in fondo, vivere lontano dalla propria patria ti permette anche di sentirti più appartenente e orgogliosa di essa.
Vuoi lasciare un messaggio ai giovani primierotti?
Vorrei lasciare un messaggio soprattutto ai giovani: lasciare casa non è mai semplice, ma fuori dalla nostra piccola valle c’è un mondo meraviglioso da scoprire, persone da incontrare, challenges da superare ed esperienze indimenticabili da vivere! E poi… non scordate di tornare a casa e portare alla nostra comunità il meglio che il Paese ospitante vi ha insegnato!