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In Trentino riaprono negozi, Confcommercio in piazza. Altre due vittime e 38 contagi

I nuovi contagi sono 38 (3 negli ultimi 5 giorni), su 2937 tamponi, nuovo record in provincia. Da lunedì 18 apriranno ristoranti e servizi alla persona. Fugatti: “Stiamo facendo un accordo con il Veneto che riguardi le province confinanti, consentendo ai residenti di spostarsi tra esse per andare a trovare i congiunti. Dovrebbe arrivare la prossima settimana prossima”.

Trento – Dopo la lunga chiusura delle attività commerciali imposta dalla pandemia di Covid-19, riaprono domani le attività commerciali all’ingrosso e al dettaglio – comprese quelle svolte nell’ambito di mercati – e i centri commerciali.

L’apertura – già annunciata dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, – è contemplata anche dalla legge recentemente approvata dal Consiglio provinciale e anticipa quella nazionale, prevista per il giorno lunedì 18 maggio.

La protesta di Confcommercio


Confcommercio in piazza all’apertura dei negozi. Venerdì 15 maggio, i presidenti del comparto del commercio di Confcommercio Trentino, Massimo Piffer per l’Associazione dei commercianti al dettaglio e Mauro Bonvicin per l’Associazione Grossisti e PMI del Trentino, organizzano una conferenza stampa in concomitanza della completa riapertura dei negozi di tutta la provincia di Trento. L’incontro sarà l’occasione per comunicare alcune importanti informazioni sui protocolli di sicurezza redatti per la riapertura delle attività, ala presenza del presidente di Confcommercio Trentino e della Camera di Commercio di Trento Giovanni Bort.

La conferenza della Provincia

La delibera approvata dalla Giunta contiene anche, oltre al nuovo rapporto aggiornato sull’andamento della pandemia realizzato dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari, due Protocolli di salute e sicurezza sul lavoro: il primo con le linee di indirizzo per la gestione del rischio da Sars Cov2 nel settore commercio all’ingrosso e al dettaglio, e il secondo riguardante la riapertura dei centri commerciali.

Ultimi provvedimenti provinciali

Protocollo per la gestione del rischio nel settore commercio all’ingrosso e al dettaglio
Come detto, domani – venerdì 15 maggio 2020- riapre l’esercizio sul territorio provinciale di tutte le attività commerciali al dettaglio di cui al Codice ATECO 47 (“Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati”, comprensivo di tutti i gruppi, classi , categorie e sottocategorie), anche nell’ambito dei mercati, comprese quelle attività fino ad oggi sospese da disposizioni nazionali per l’emergenza Covid-19.

Il relativo Protocollo per la salute e la sicurezza si articola in 9 punti: valutazione del rischio da Covid19; formazione e identificazione del referente Covid; areazione degli ambienti; rapporti fra le persone (clienti, clienti e personale, personale, fornitori, prestatori di servizio e manutentori); pulizia e igienizzazione; sorveglianza, gestione dei casi di Covid-19 tra il personale; disponibilità di materiali e protezione fra il personale; gestione rifiuti.

La parte centrale e più consistente del Protocollo riguarda i rapporti fra le persone e quindi il cosiddetto distanziamento sociale. Fra le altre previsioni (in parte già note ed utilizzate negli esercizi commerciali che non sono stati sottoposti a chiusura) l’uso obbligatorio della mascherina per i clienti e anche dei guanti per chi accede ad esercizi atti alla vendita di alimentari (negli altri esercizi l’uso dei guanti è solo raccomandato).

Obbligatoria da parte degli esercenti l’igienizzazione di carrelli, cesti e trolley.

Deve essere mantenuta una distanza fra le persone di almeno 1 metro. E’ opportuno che ogni negoziante valuti, in base alla grandezza dell’esercizio, il numero massimo di persone da ammettere contemporaneamente, superati il quale gli accessi verranno contingentati, e preveda all’interno dell’esercizio percorsi, aree di stazionamento e quant’altro aiuti il distanziamento sociale.

Anche il personale attivo nei punti vendita dovrà essere dotato dall’azienda di dispositivi per ridurre il rischio del contagio.

La prova di capi di abbigliamento sarà possibile previa igienizzazione delle mani; gli esercizi dovranno disporre di dispenser con apposita soluzione igienizzante. Si sconsiglia la prova di maglie e altri capi che debbano passare dalla testa (eventualmente va tenuta la mascherina). Sarà incentivato l’uso di mezzi per il pagamento elettronico in luogo del contante.

Protocollo per i centri commerciali

La delibera di oggi contiene anche un Protocollo riguardante espressamente la prevenzione e gestione del rischio Covid nei centri commerciali.
Vediamo alcune delle previsioni: innanzitutto l’ingresso nel centro commerciale dovrà avvenire sempre indossando la mascherina chirurgica e nei varchi devono essere collocati dispenser con soluzione disinfettante. Ove possibile vanno differenziati i varchi per gli ingressi e per le uscite, che andranno segnalati anche nei parcheggi. Particolare attenzione verrà data alla gestione dei parcheggi interrati prevedendo appositi percorsi sicuri.
Gli addetti che per raggiungere il luogo di lavoro accedono alle parti comuni del centro commerciale, dovranno adottare le medesime misure imposte ai clienti (mascherina, igienizzazione delle mani e distanziamento di almeno 1 metro). Bisognerà stabilire il numero di clienti che posso accedere per singolo negozio (considerando anche il numero di lavoratori). Nel calcolo dei clienti nel singolo negozio per area di vendita, si considereranno 10 mq a persona. Per i negozi con superfici fino a 40 mq potranno essere presenti solo 3 persone (compresi i venditori) come previsto anche dal DPCM del premier Conte del 26 aprile 2020. L’applicazione di questa regola è posta in capo ai singoli operatori commerciali con assunzione di responsabilità in caso di controlli.
Nei centri commerciali diventa strategico la regolamentazione dei flussi tra gli spazi comuni e gli spazi dedicati dai singoli negozi. Qualora la presenza di persone negli spazi comuni non garantisca la distanza prevista di almeno 1 metro, e quindi ci si stia avvicinando alla saturazione degli spazi, gli ingressi andranno chiusi. Se non potrà essere garantita una sorveglianza continua sugli spazi comuni, dovrà essere introdotto un controllo sul numero degli ingressi che dovranno essere contingentati in base al numero delle persone ammissibili.

In questa fase non sarà possibile l’occupazione delle aree comuni per esposizioni temporanee. Andranno tolte o inibite all’uso le panchine o comunque rese utilizzabili come monosedute. Le aree giochi andranno interdette all’utilizzo. Non potrà essere lasciato materiale informativo cartaceo in libera consultazione. Il distanziamento dovrà valere anche su scale mobili e rampe di accesso

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