Conte: Problema diffuso e che si è stabilizzato nel corso degli anni
Venezia – Dal rapporto presentato ieri da Unioncamere sul “Benessere in Veneto” si apprende che il Veneto è secondo solo al Trentino per qualità generale di vita, comprendendo benessere materiale, salute, relazioni sociali ma ha un neo rispetto alle altre regioni per l’aspetto ambientale a causa dell’inquinamento dell’aria dovuto alle polveri PM10. “E’ importante ribadire – afferma Maurizio Conte, assessore regionale all’ambiente – che purtroppo l’inquinamento dell’aria accomuna il Veneto a tutte le regioni della Pianura Padana per motivi geografici, a causa della scarsa circolazione dovuta allo sbarramento di Alpi e Appennini, e per motivi economici per la densità del tessuto produttivo”.
“Per la precisione – aggiunge Conte – in Veneto dopo un calo complessivo della concentrazione degli inquinanti dell’aria durato un quinquennio e favorito dalle misure per la riduzione delle emissioni adottate a livello regionale e locale nella mobilità e nell’industria, negli ultimi due anni la situazione si è stabilizzata”. I dati della rete ARPAV hanno rilevato per l’ultimo triennio in tutte le città del Veneto, ad eccezione di Belluno e Feltre, un numero di superamenti del valore limite giornaliero di polveri sottili–PM10 superiore ai 35 giorni per anno. Per quanto riguarda l’ozono, inquinante tipicamente estivo, i dati del 2012 mostrano un peggioramento rispetto al 2011 dovuto ad un’estate caratterizzata da episodi anche prolungati di caldo, soprattutto in giugno e nella seconda metà di agosto.
Il monitoraggio dell’aria in Veneto negli ultimi tre anni ha individuato invece inquinanti ‘emergenti’, come il benzoapirene, che registra un aumento probabilmente dovuto all’utilizzo di biomasse, vale a dire legname e pellet, per il riscaldamento. La Regione del Veneto per far fronte alle problematiche concernenti l’inquinamento e soprattutto ai nuovi inquinanti ha varato lo scorso dicembre il nuovo Piano di tutela e risanamento dell’atmosfera, risultato che rispecchia dieci anni di confronto con le amministrazioni provinciali e comunali (l’ultimo piano ora in vigore risale al 2002) e che prevede una nuova zonizzazione, in particolare per la Valbelluna che, al di sotto dei 600 metri di altitudine, ha caratteristiche simili alla pianura.
Il rapporto di Unioncamere mette in evidenza la virtuosità del Veneto nella raccolta differenziata dei rifiuti che ha raggiunto nel Veneto il 62,5% del totale (+2,2% rispetto al 2011), per una quantità pari a un milione 383 mila tonnellate. Il raggiungimento di questa percentuale consente al Veneto di superare ormai da due anni l’obiettivo del 60% dalla normativa nazionale. La provincia di Treviso con il 75% si conferma al primo posto nella classifica regionale della raccolta differenziata, segue Belluno con il 65% ma tutte le altre province, ad eccezione di Venezia (53%), hanno raggiunto o superato l’obiettivo del 60% fissato per il 2011. Il 53% della provincia di Venezia, per quanto risenta delle specificità del capoluogo, che per conformazione e per flusso turistico è ancora al 37,5% è comunque al di sopra della media nazionale che si attesta al 39,9%.