Indagini sulla festa a sfondo spirituale all’Abbazia di Vidor, nel Trevigiano. Il Comune di Marcon, dove il giovane abitava, prepara il lutto cittadino
NordEst – E’ giallo sulla morte di Alex Marangon, il 25enne il cui corpo è stato trovato su un isolotto del Piave a Vidor, dopo una serata sciamanica con assunzione di allucinogeni nell’ex abbazia di Santa Bona. Ferite alla testa sembrano riconducibili all’impatto di un corpo contundente, ma ancora non si può dire con certezza se il giovane sia stato ucciso. Una profonda e pluriframmentaria frattura al cranio. L’autopsia eseguita ieri l’indicherebbe come causa della morte di Alex, in attesa degli esiti degli esami tossicologici per i quali saranno necessarie alcune settimane. Pochi al momento i punti fermi, ci conferma l’avvocato Stefano Tigoni che assiste i familiari del giovane di Marcon che stava partecipando a un ritiro esoterico di due giorni nell’abbazia sconsacrata di Santa Bona a Vidor, nel Trevigiano.
Il ritrovamento
I Vigili del fuoco hanno avvistato il corpo tra le Grave di Ciano a Crocetta del Montello. Qualche chilometro a Nord, verso Vidor, su un’altura lungo il fiume, sorge l’ex Abbazia di Santa Bona. Era lì, il venticinquenne, sabato sera, ad un ritiro o una festa – ancora non risultano del tutto chiare le circostanze -con una ventina di persone. Secondo le prime indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Vittorio Veneto, ad un certo punto il giovane ha lasciato il gruppo ed è uscito, a quanto pare senza telefono. Gli altri, non vedendolo rientrare, dopo vane perlustrazioni hanno avvisato le forze dell’ordine. Da allora nessuna traccia fino al ritrovamento. Un primo esame non ha riscontrato segni di violenza, ma lividi compatibili con gli urti, nella corrente, sul greto sassoso del Piave. È possibile che la Procura della Repubblica di Treviso disponga l’autopsia, per far luce sulla causa della morte. Sembra che in casa, a Marcon, sia rimasto in diario di Alex. Il Comune si appresta a proclamare il lutto cittadino.