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Infortunio lungo la ferrata Gerardo Sega ad Avio

Un escursionista della Repubblica Ceca del 1975 è stato soccorso nel primo pomeriggio di oggi dopo essersi infortunato mentre stava affrontando la ferrata Gerardo Sega (Avio)


 

Avio (Trento) – L’uomo si trovava nella parte finale della ferrata, a una quota di circa 1.100 metri, quando in un tratto non attrezzato con il cordino ha perso la traccia del sentiero, finendo nel bosco, dove è scivolato per alcuni metri lungo il ripido pendio bagnato. Nel ruzzolare si è procurato probabili politraumi. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 12.30 da parte dell’infortunato stesso.

La Centrale Unica di Trentino Emergenza ha chiesto l’intervento dell’elicottero che ha tentato di volare in quota senza riuscirci a cause delle condizioni meteo sfavorevoli. Una squadra di operatori della Stazione di Ala del Soccorso Alpino e Speleologico si è quindi incamminata a piedi per raggiungere l’infortunato via terra, con un tempo stimato di circa un’ora. Intorno alle 13.45, una finestra di bel tempo ha consentito all’elicottero di effettuare un secondo tentativo. L’infortunato è stato raggiunto dal Tecnico di elisoccorso, verricellato sul posto, e recuperato a bordo dell’elicottero, per essere trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento.

 


In breve

Nuova protesta animalista davanti al Casteller di Trento dov’è ospitata anche l’orsa JJ4, l’esemplare che ha aggredito a morte il 26enne Andrea Papi in Val di Sole il 5 aprile dello scorso anno nei boschi sopra Caldes. In un blitz notturno il gruppo Centopercentoanimalisti ha posizionato un manichino “impiccato” davanti al Centro con un cartello al collo con scritto ‘Killer di orsi’.


I finanzieri della Compagnia di Faenza hanno dato esecuzione ad un sequestro preventivo emesso dalla Procura della Repubblica di Ravenna, nei confronti di 7 società e 5 persone. Un sodalizio che ha ottenuto profitti indebiti, per oltre 2 milioni di euro: 650 le vittime della truffa residenti in 13 Regioni, tra cui il Trentino Alto Adige. Secondo quanto ricostruito, il meccanismo di frode era questo: si prospettava alle vittime delle truffe la possibilità di accedere a finanziamenti dell’Unione Europea a condizioni molto vantaggiose. Ma per ottenerli era necessario il pagamento di una somma, come istruttoria per la pratica, da accreditare sui conti correnti di società riconducibili al sodalizio, con sede a Roma, Torino, Viareggio e Cagliari.

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