La governance della Biosfera Unesco garantirà la più ampia partecipazione delle comunità locali nelle decisioni
Tione (Trento) – “Questo è un progetto di comunità, una grande opportunità di sviluppo per il territorio, un elemento che potrebbe fare la differenza, creando nuovi posti di lavoro in ambito ambientale e turistico. La Provincia, insieme alle amministrazioni locali, ci crede ed investe con convinzione in un progetto che non ha solamente un valore territoriale, ma anche internazionale”. Con queste parole l’assessore provinciale all’ambiente Mauro Gilmozzi è intervenuto a Tione, presso il Consorzio BIM Sarca e Mincio, all’insediamento comitato esecutivo e del tavolo d’indirizzo della Biosfera MAB Unesco Alpi Ledrensi e Judicaria, dalle Dolomiti al Garda.
Nel tavolo di indirizzo sono coinvolti non solo gli amministratori dei comuni, delle comunità di valle e del BIM, ma anche i rappresentanti locali delle associazioni provinciali degli allevatori, dei cacciatori e per la protezione dell’ambiente, l’Associazione Pro Ecomuseo della Judicaria e gli enti di promozione turistica. Vi sono poi i forum territoriali che garantiscono la partecipazione della cittadinanza e dei portatori d’interesse.
“Da una parte – ha detto ancora Gilmozzi – si tratta di un’occasione imperdibile di conoscenza e consapevolezza, soprattutto da parte delle nuove generazioni, delle straordinarie risorse di cui disponiamo, dall’altra, questo progetto è un volano importante per far conoscere l’eccellenza di questo territorio fuori dai suoi confini”.
Durante l’incontro, si è entrati nel merito delle scelte attuative per far partire la Biosfera UNESCO ed in particolare all’avvio della progettazione del processo partecipativo connesso alla formazione del Piano di gestione e volto a definire i progetti cui destinare il 40% delle risorse finanziare complessive previste dall’accordo di programma. Un processo che, attraverso i due Forum territoriali della Biosfera UNESCO, coinvolgerà rappresentanti di categoria, associazioni e liberi cittadini, chiamati a confrontarsi in un grande laboratorio di idee e progetti con l’obiettivo principale di promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio della Biosfera UNESCO.
Un territorio dove si sono già sviluppati nel passato, anche recente, numerosi processi di sviluppo con un approccio dal basso, a partire dalle Reti di Riserve del Sarca (basso e medio-alto) e Alpi Ledrensi, e, prima ancora, con l’Ecomuseo della Judicaria e la Carta europea del Turismo sostenibile nel Parco Naturale Adamello Brenta.
Il programma MAB infatti, non vuole imbalsamare il territorio, porlo sotto nuovi vincoli o protezioni, ma al contrario premiarne l’eccellenza, ovvero la capacità di sviluppare, nel tempo, un modello di gestione equilibrato e non in contrasto con le attività economiche. I territori riconosciuti all’interno del programma MAB diventano un modello di sviluppo che può servire da esempio ad altre zone.
Il territorio a scavalco fra la Valle di Ledro e le Giudicarie esteriori ha ottenuto l’importante riconoscimento a Riserva della Biosfera MAB UNESCO il 9 giugno 2015, al termine di un percorso di candidatura avviato nel settembre del 2013. La designazione “Riserva della Biosfera” è una qualifica internazionale che viene assegnata dall’UNESCO, sin dagli anni ’70, all’interno del Programma MAB (Man and the Biosphere). Si differenzia dalla più famosa qualifica di Patrimonio dell’Umanità, perché il fine della Riserva della Biosfera, a dispetto del nome, non è tanto la tutela quanto la promozione dello sviluppo sostenibile.
Dopo il riconoscimento, i sottoscrittori del Protocollo d’intesa a sostegno della candidatura, hanno lavorato alla definizione dell’accordo di programma e relativo programma finanziario triennale, andando a definire le azioni da mettere in campo nel territorio della Biosfera nei prossimi tre anni. Un lungo percorso di concertazione conclusosi il 1 dicembre 2016 con la firma dell’accordo che prevede, per il triennio 2017-19, un ambizioso programma di azioni, in parte già decise, sostenute finanziariamente da parte della Provincia, per complessivi 300.000 €, e dalle amministrazioni locali attraverso i due BIM (Sarca e Chiese) e le Comunità delle Giudicarie e dell’Alto Garda, per un importo complessivo di quasi 900.000 €.