Bottacin: “Se questa è un’area sempre più disagiata la responsabilità è dello Stato”
Belluno – “Molto ben equilibrata: così il ministro dell’economia Padoan ha definito oggi la legge di stabilità 2016 varata dal governo, sostenendo che tale norma tiene conto delle risorse e delle esigenze del Paese. Ebbene, Renzi e Padoan vengano a dirle ai bellunesi queste cose, vengano a spiegare alla gente di montagna perché questa manovra, che loro sostengono essere giusta e corretta, sottrae ulteriori risorse al territorio, alle famiglie e alle aziende. La verità è che di stabile nella legge di stabilità ci sono solo le penalizzazioni, i danni e l’indebolimento del nostro tessuto economico e sociale”.
Interpreta l’insoddisfazione e la rabbia dei suoi concittadini l’assessore regionale alla specificità di Belluno, Giampaolo Bottacin, commentando la scelta del governo romano di introdurre nella nuova legge di stabilità il taglio alle agevolazioni sul carburante per le aree montane di confine svantaggiate.
“E’ un ulteriore duro colpo inferto alla nostra terra – sottolinea Bottacin – un nuovo, sanguinoso taglio che va a sommarsi a quelli già inferti nell’ultimo periodo. Gli sforzi che fa la Regione del Veneto per destinare maggiori risorse a quest’area vengono quasi vanificati dalla costante riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato. Mentre Venezia ha praticamente raddoppiato la cifra destinata alla montagna bellunese negli ultimi anni, Roma ha di fatto decurtato le somme destinate all’ente Provincia di Belluno di alcune decine di milioni”.
“E’ lo Stato con le sue politiche a decidere che questa provincia debba essere disagiata – conclude Bottacin –, basti pensare agli oltre 800 milioni di residuo fiscale che registriamo ogni anno. I conti sono presto fatti: per ognuno dei circa 220 mila bellunesi la differenza tra quello che paga di tasse a Roma e quello che dalla capitale ritorna nel territorio e di circa 4 mila euro. E adesso a queste persone vengono vergognosamente tolte anche le agevolazioni sul carburante. Una situazione a dir poco inaccettabile”.