“Da tempo andiamo dicendo che non c’è bisogno di nuove mega-strutture in montagna, ma bisogna recuperare e ammodernare, come altrove, l’esistente – aggiunge Michielli – E gli operatori turistici del Veneto debbono essere messi nelle condizioni di farlo senza dover subire la frustrazione di una lotta che combattono con i grissini contro le spade di Trento, Bolzano e del Friuli Venezia Giulia”.
L’iniziativa – Per cominciare, in un questionario rivolto agli operatori del turismo della montagna per stabilire l’effettivo fabbisogno finanziario del settore e agire di conseguenza nei confronti delle banche e delle istituzioni, Governo compreso. Non a caso nell’operazione sono stati coinvolti anche i principali istituti di credito e l’Ordine dei dottori commercialisti.
“Il sostegno al turismo a tutto campo, anche sul fronte del marketing, è l’unica via – dichiara il presidente di Federalberghi Belluno Gildo Trevisan – bisogna puntare su questo settore, che ha grandi potenzialità, perché è la sola chance che abbiamo nel Bellunese per compensare il disastro del manifatturiero, e perché, dopo 50 anni di leggi a favore del Trentino, la politica qualcosa ci deve. Non possiamo attendere i tempi del federalismo. Che, come stiamo vedendo, sono biblici”.
L’appello al Governo, per tutti, viene da Roberto Cardazzi, presidente di Federalberghi Cortina: “Chiediamo che ci sia attenzione da parte di Regione e Governo – dice – non possiamo avere una ricchezza inestimabile com’è quella riconosciuta anche dall’Unesco e non poterla valorizzare come andrebbe fatto. È una mortificazione per la montagna prima ancora che per chi ci lavora”. Infine una provocazione. Viene, con sarcasmo, da Gildo Trevisan: “Dove sono le Dolomiti? Ma in Trentino!”.