di Annalisa Borghese
“Loro” – i milioni trucidati nei campi di sterminio – sono lo specchio nel quale ci possiamo guardare. E ricordare che il mostro si annida nell’inconsapevolezza, nell’ombra che può seminare dolore e distruzione fino all’inverosimile. È successo. E non una volta sola.
La buona notizia è che studi recenti nell’ambito delle neuroscienze, come quello sui neuroni specchio, hanno confermato ciò che le tradizioni sapienziali ci dicono da sempre: siamo geneticamente predisposti alla relazione e alla collaborazione. Tuttavia affinché questo si realizzi è determinante il contesto socioculturale nel quale cresciamo.
E proprio perché lo è, oggi siamo ad una svolta: abbiamo intelligenza, conoscenza, tecnologia e risorse, ma ci manca ancora una diffusa volontà di com-prendere, di avere cioè un visione globale e generare la necessaria empatia per virare verso una società sostenibile. Quella attuale non lo è e non solo dal punto di vista ambientale. Non lo è a tutto tondo.
Abbiamo, infatti, un’impronta ecologica che ha lasciato il segno e un’impronta etica che non ha fatto altrettanto.
Da dove incominciare per creare armonia? Da noi stessi, sempre da noi stessi in connessione con gli altri, con il Tutto. Lo spiega bene il breve video animato“Il Potere dell’Empatia” (2’45”): “Ciò che migliora le cose è la connessione”.
Testo e voce: Brené Brown
Animazione: Katy Davis, 2014
Traduzione e sottotitoli: Ian Ritter
Da sorseggiare, nel frattempo, un infuso di alloro, simbolo di coraggio, fiducia in se stessi e intuizione.