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L’addio a Moltrer: politici alla Camera ardente in Comune. Nota di Dorigatti sulle frasi vergognose di Rizzi

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E’ aperta da martedì mattina, presso la Sala del Consiglio del Comune di Fierozzo, la Camera ardente per il Presidente Diego Moltrer. Rimarrà aperta fino a mezzanotte e riaprirà mercoledì mattina.  Alle 11 di mercoledì 19 novembre, prenderà il via il corteo che accompagnerà la salma fino alla Chiesa di Fierozzo. I funerali sono previsti alle ore 14.30

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Trento – Alle ore 10.30 le autorità regionali e provinciali renderanno omaggio al Presidente Diego Moltrer con una veglia funebre presso la Camera Ardente allestita nel Comune di Fierozzo. Parteciperanno il Presidente della Giunta regionale e della Giunta provinciale di Trento, Ugo Rossi; il Vicepresidente del Consiglio regionale e Presidente del Consiglio provinciale di Bolzano, Thomas Widmann; il Presidente del Consiglio provinciale di Trento, Bruno Dorigatti; il sindaco di Fierozzo, Luca Moltrer. Saranno inoltre presso il feretro, alle ore 10.40, i rappresentanti del Gruppo Consiliare del Presidente.

Sul web il messaggio vergognoso di Rizzi

Tra i molti messaggi di stima e amicizia allo scomparso presidente Diego Moltrer, ce n’è uno che arriva dal segretario nazionale del Partito animalista europeo, Enrico Rizzi che gioisce su facebook per la morte dell’ex presidente. Immediata la condanna dalla società e dal mondo politico trentino. Il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti, interviene sul caso con una nota, precisando: “Ci sono circostanze nelle quali qualsiasi parola sembra insufficiente. Infatti, davanti alle farneticazioni di un individuo privo di scrupoli e di coscienza espresse in morte del Presidente del Consiglio regionale Diego Moltrer, ci assale lo sbigottimento e lo sconcerto per l’altissimo grado di disumanità che esse esprimono. L’orrore suscitato in ogni persona da simili affermazioni va ben al di là delle pur legittime contrapposizioni ideologiche, perché quelle parole senza senso rappresentano un’ ingiuria che offende non solo la memoria di Chi non è più, ma anche l’intera comunità provinciale stretta attorno al dolore della famiglia Moltrer.

Il Trentino ha compostamente sopportato, anche oltre ogni limite, il reiterarsi di accuse che trascendono gli ambiti del confronto democratico e che provengono da un esiguo drappello di “oltranzisti” che in realtà sono solamente mestatori di professione. Adesso si è superato l’ultimo livello di guardia ed è giunto il tempo di dire basta! Speculare, con evidente disprezzo, sulla morte di un uomo, non è un atto di dissenso, ma una barbarie vigliacca che merita la più severa condanna e che pone il suo autore fuori dai confini del consesso civile”.

L’addio di Ugo Rossi a Moltrer

“Il Trentino perde un uomo attento, scrupoloso, entusiasta, faticatore. Un uomo che sapeva stare come pochi vicino alla gente.  E’ una perdita dolorosa per l’Autonomia; è un dolore grande per me, che gli ero amico. Aveva un cuore grande che, purtroppo, questa volta non gli è bastato”. Così Ugo Rossi, presidente della Provincia autonoma di Trento, pochi minuti dopo aver appreso la notizia dell’improvvisa scomparsa di Diego Moltrer, presidente del Consiglio regionale.

Il presidente Rossi era impegnato nei lavori della Commissione del Consiglio provinciale sul bilancio, riunione immediatamente sospesa. Con Bruno Dorigatti, presidente del Consiglio provinciale, il presidente Rossi si è subito recato in Val dei Mocheni per testimoniare, prima di tutto ai familiari, la vicinanza della Provincia autonoma di Trento.

>L’addio degli amici del PATT

Il ricordo di Dorigatti

​”Diego Moltrer era un uomo di forte passione e di grande forza e determinazione, qualità che aveva applicato con diversi ruoli in campo politico, vivendo fasi anche difficili e di complicata trasformazione. La notizia della sua scomparsa è di quelle che scuotono tutta la comunità e il mondo politico. Penso anzitutto ai familiari, che stamattina sono andato subito a trovare a Fierozzo. A loro assicuro tutta la solidarietà e la vicinanza possibili”.

Così il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, al rientro dalla valle dei Mocheni dove si è recato assieme al presidente della Provincia, Ugo Rossi, non appena arrivata a palazzo Trentini la ferale notizia del malore in montagna. Dorigatti ricorda la simpatia che caratterizzava il tratto umano di Diego “Milordo”, ma anche la generosità e l’attaccamento sincero ai valori dell’autonomia dell’esponente politico, già sindaco di Fierozzo, assessore e presidente di Comunità. Il presidente del Consiglio ha fatto abbassare a mezz’asta la bandiera esposta in via Manci, mentre sulla sua scrivania è giunto anche il cordoglio del presidente della Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative regionali, Eros Brega, inviata ai colleghi di tutto il Paese.

Gianmoena (Comuni trentini): “Profondo cordoglio”

Il Presidente del Consiglio delle autonomie locali Paride Gianmoena esprime profondo cordoglio per l’improvvisa scomparsa del Presidente del Consiglio regionale Diego Moltrer. «Diego Moltrer è stato un esempio concreto di attaccamento e impegno nei confronti della sua Comunità. Lo ha fatto nel ruolo di sindaco, assessore comprensoriale, presidente di Comunità, e quindi di Presidente del Consiglio regionale». Queste le parole di Paride Gianmoena che, in rappresentanza di Comuni e Comunità del Trentino, sottolinea alla famiglia di Moltrer la vicinanza degli Enti locali in questo tragico momento: «Moltrer ha saputo manifestare come tra politica e cittadini la vicinanza sia possibile grazie al radicamento di valori forti come il rapporto diretto e le parole sincere. Un esempio che non andrà perduto».

Il cordoglio Kompatscher

Profondamente colpito dall’improvvisa scomparsa del presidente del Consiglio regionale Diego Moltrer, il presidente della Provincia Arno Kompatscher esprime ai familiari il cordoglio personale e dell’Alto Adige: “Moltrer era una persona corretta, integra e affidabile, tutte qualità che ha esercitato in questi difficili mesi di Presidenza del Consiglio”, sottolinea Kompatscher.

Florian Mussner: “Politico impegnato e laborioso”

Il Vicepresidente del Consiglio regionale, Florian Mussner è rimasto profondamente colpito dalla morte del Presidente Diego Moltrer : “Abbiamo perso un politico impegnato, che ha adempiuto il suo compito con il cuore e l’anima”. “In questo momento di grande dolore e di smarrimento, ma anche di gratitudine e di stima, il nostro pensiero va alla sua famiglia. “Diego Moltrer era una persona molto equilibrata che conosceva le esigenze delle minoranze linguistiche molto bene, per le quali lui stesso si è impegnato in prima persona. Abbiamo costruito un ottimo rapporto, anche perché si poteva sempre contare sul Presidente, una persona laboriosa e impegnata”, così Mussner. Il Consiglio regionale perde con Diego Moltrer un Presidente che aveva svolto le funzioni con grande dedizione – ha detto Mussner – Molto maggiore è la perdita per la sua famiglia: gli siamo vicini in questo momento e io, a nome di tutto il Consiglio regionale, esprimo le mie più sentite condoglianze”.

Panizza: “Addio ad un amico”

“Diego era prima di tutto un amico, un grande amico, che lascia un grande vuoto, di cui ora nemmeno possiamo renderci conto. Un vuoto nella comunità, nelle istituzioni e nel partito. Un vuoto che mai riusciremo a colmare”. Così il senatore trentino Franco Panizza, segretario politico del Patt, lo stesso partito di Diego Moltrer.

“Moltrer era profondamente legato alla comunità – prosegue Panizza – alla cultura mochena, alla sua terra e alla sua gente, di cui era portavoce orgoglioso. La sua estrema semplicità e la sua generosità non comune, la capacità di condividere la sua gioia o il suo dolore, sono dimostrati dal grande consenso che ha sempre ottenuto, sia come sindaco che come presidente di Comunità, poi come presidente del Consiglio regionale”. “La sua spiccata caratteristica di rappresentare la minoranza mochena e la perfetta sintesi che lui rappresentava delle lingue italiana e tedesca – conclude il senatore – era la giusta dimensione per la Regione. Ed era anche un imprenditore, un uomo pratico”.

Dellai: “Una solida amicizia”

“Con lui avevamo maturato una solida amicizia, da tantissimi anni, così come con suo papà Luigi, prima di lui sindaco di Fierozzo e anche lui chiamato Milordo”. Così il trentino Lorenzo Dellai, presidente del gruppo parlamentare ‘Per l’Italià alla Camera, dopo la morte del presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige, Diego Moltrer.

“Aveva continuato la tradizione del padre – ha proseguito Dellai – nel segno di un sindaco capace di vivere insieme alla sua comunità mochena. Quando ero presidente della Provincia autonoma di Trento, l’avevo incontrato decine di volte, trovando in lui una dedizione alla comunità veramente rara. Prima che un politico, era proprio un uomo del popolo: viveva con la sua comunità. Abbiamo avuto modo di stare insieme in tantissime occasioni e nelle più informali, che erano quelle che gli piacevano di più, magari davanti a un buon piatto di selvaggina, si parlava semplicemente di problemi amministrativi e politici con un modo tipico della politica molto popolare, vicina alla gente. Era un politico sopra le righe da tutti i punti di vista – conclude Dellai – e sono convinto proprio per questo, che se potesse dire per quale esperienza essere ricordato, certamente indicherebbe quella da sindaco, perchè è lì che ha dato il meglio del suo essere, in questa valle straordinaria”.

Il sindaco Andreatta: “Uomo coerente”

“Con Diego Moltrer la carica di presidente della Regione è diventata più popolare, più vicina ai cittadini. Perché lui ha saputo essere un uomo delle istituzioni senza allontanarsi dal territorio. Per questo, oltre che per la sua coerenza e per la linearità delle sue posizioni, è stato sempre molto apprezzato sia nella sua veste di sindaco, sia negli ultimi tempi alla presidenza della Regione”.

Il ricordo del Vicepresidente Diego Mosna

La notizia della prematura scomparsa di Diego Moltrer lascia in chiunque abbia avuto modo di conoscerlo sentimenti profondi di cordoglio, di tristezza, di partecipazione al dolore dei suoi familiari – la moglie, la mamma, i tre figli -, di condivisione di un senso di perdita che investe tutta la comunità trentina.

È stato l’uomo che più di ogni altro ha saputo, negli ultimi 20 anni, rappresentare autorevolmente dentro le Istituzioni la sua terra, quella Val dei Mocheni della quale ha saputo interpretare l’identità più profonda, affermandone quell’identità culturale e linguistica capace di fungere da collante sociale e interpretandone l’apertura verso l’esterno con la capacità di visione che anima quei politici che lavorano per costruire l’Europa dei popoli, anche come superamento dell’Europa dei tecnocrati. Sapeva stare come pochi tra la gente, che lo ricambiava ancor prima che con il voto con l’affetto e la stima che si era saputo guadagnare grazie alla dedizione generosa e intelligente, all’operosa concretezza, all’umanità profonda con la quale interpretava il proprio compito al servizio della gente. Pochi amministratori hanno saputo come lui entrare in simbiosi con la propria comunità di riferimento, pochi possono essere riconosciuti come interpreti altrettanto fedeli di quegli ideali autonomisti che, quando vissuti con limpidezza, esprimono le radici culturali più profonde della terra e del popolo trentini.

Nel ruolo di Presidente del Consiglio regionale ha affrontato con tenacia, trasparenza, infaticabile impegno un periodo segnato da vicende che hanno ulteriormente aumentato la distanza tra cittadini e Istituzioni. Ha lavorato con determinazione per trovare soluzioni che dessero alla comunità trentina il senso e la sostanza di un cambiamento.

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