Responsabilità, partecipazione, solidarietà, democrazia
per il Trentino del bene comune
Un invito a prendere in mano il nostro destino avvicinando la società alla politica
L'Autonomia come patrimonio della nostra comunità
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Quello che presentiamo è un invito a rilanciare l'Autonomia ed i valori della solidarietà e della tolleranza. Non un documento programmatico, non una "lista della spesa" della società civile, ma un intervento rivolto innanzitutto alle singole persone per guardare all'Autonomia trentina, e quindi alla capacità di autogoverno della sua gente, con rinnovato impegno e speranza.
Le elezioni provinciali del prossimo autunno rappresentano la sfida più grande per l'Autonomia del Trentino. Mai come in questa fase storica la capacità della comunità locale di progettare dal basso il proprio avvenire è stata messa a dura prova. La difficile congiuntura economica, le spinte centraliste vecchie e nuove, la protesta montante da parte delle regioni confinanti spingono l'opinione pubblica nazionale a considerare il nostro Statuto come una sorta di privilegio senza giustificazioni storiche e politiche. I Trentini devono invece dimostrare di essere degni dell'autogoverno e per questo l'Autonomia deve diventare sempre di più un modello per l'Italia e l'Europa. |
La responsabilità che costruisce l'Autonomia
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Un'Autonomia forte ed autorevole si costruisce anche attraverso il ruolo attivo e dialettico della società civile che può segnalare e denunciare, dove presenti, eventuali sprechi e debolezze di talune scelte di governo. Ma un processo partecipato e democratico deve fare leva innanzitutto sul senso di responsabilità a partire dalla persona. L'Autonomia viene infatti percepita da ampi settori dell'opinione pubblica come un diritto che prescinde dai meriti, dai risultati e dalle reali capacità progettuali diffuse nella società. Su questa strada l'Autonomia non ha futuro in quanto viene intesa solo come risorsa economica aggiuntiva. In questi atteggiamenti le Acli intravedono i rischi di perdita delle capacità di autogoverno che si accompagnano all'emergere di nuovi egoismi e nuove chiusure che hanno generato anche un allentamento dello spirito di iniziativa e di imprenditorialità. Dentro questo "benessere minore" si verifica anche la frammentazione degli antichi valori e delle identità originarie in favore di una nuova realtà sociale che ha generato spaesamento ed individualismo. La nuova Autonomia, con il suo Terzo Statuto inserito in una prospettiva alpina ed europea, non potrà quindi che radicarsi nello spirito di responsabilità dei Trentini e nella loro capacità di assumere il territorio come il luogo da consegnare, intatto ed arricchito di nuove opportunità, alle future generazioni. |
La forza della solidarietàe della partecipazione
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La storia del Trentino ci insegna che solo la partecipazione alla gestione di beni comuni, la solidarietà diffusa e l'iniziativa cooperativa sono stati gli strumenti per il riscatto dalla miseria e dall'isolamento. Si tratta di recuperare, a livello sociale prima ancora che politico, gli anticorpi della partecipazione individuando nei giovani i protagonisti di una nuova stagione dell'autogoverno. Il futuro è e sarà nell'Autonomia partecipata, ma non come esercizio formale, bensì come responsabilità vissuta e radicata nella comunità. Non delega e semplificazione, come è avvenuto ad esempio attraverso la legge elettorale per i Comuni o per l'elezione del Parlamento nazionale, ma partecipazione come costruzione di governo dal basso. È in questo quadro che si colloca la proposta aclista di dare vita a percorsi di democrazia deliberativa all'interno dei quali gli strumenti di consultazione popolare, concertazione ed ascolto si traducano consapevolmente in atti legislativi e pratiche di governo dando concreta risposta alle domande dei cittadini.
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Un nuovo progetto culturale per il Trentino
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Un progetto di Autonomia partecipata significa anche formazione di cittadini consapevoli dei doveri e dei diritti: è questa la strada per la costruzione del Terzo statuto d'Autonomia. In questa prospettiva diventa fondamentale sviluppare una grande stagione formativa orientata alla cultura delle diversità nella consapevolezza che il Trentino sarà forte nella misura in cui saprà gestire i flussi immigratori con politiche che siano ad un tempo di controllo e di accoglienza. La società multietnica può generare sentimenti di smarrimento e paura, ma deve rappresentare innanzitutto una grande opportunità di benessere condiviso, di stabilità economica ed occupazionale. Le identità territoriali si rafforzano con il dialogo e l'apertura verso l'esterno: per questo il Trentino deve aprirsi all'Europa e al Mediterraneo senza chiudersi nella semplice gestione dell'esistente.
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Abitare le domandedelle persone
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Le elezioni coincidono sempre con un eccesso di linguaggi e di slogan che rischiano di creare confusione e disorientamento. Per questo le Acli vogliono offrire un contributo alla comunità incrementando la loro presenza nel territorio con due progetti specifici: la casa e il lavoro. In questo modo le Acli intendono avviare un percorso di autoriforma adeguando strumenti e servizi ai nuovi bisogni che maturano nella società trentina. Obiettivo delle Acli è quello di "abitare le domande" che si esprimono nella società fornendo il loro contributo operativo e di valori di fronte ad una situazione economica e sociale che mostra i delicati e drammatici contorni della crisi. Anche per questo ribadiamo con forza che il nuovo governo provinciale dovrà dare risposte prima di tutto alle famiglie e alle persone in difficoltà.
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Le Acli parlano con il fare: il lavoro
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Oggi viviamo il tempo della società dei lavori. Le antiche identità sociali hanno passato la mano ad una nuova composizione delle professioni che richiede nuove forme di tutela e di rappresentanza. La globalizzazione chiama in causa la capacità di creare sistemi comunitari coesi e competitivi. È quindi necessario pensare ad un nuovo patto fra politica e comunità che sappia dare vita a forme di distretto, reti e filiere locali per qualificare e rendere più efficiente ed innovativo il comparto produttivo ed il "made in Trentino" sul mercato mondiale. È in questa prospettiva di economia partecipata che è necessario lanciare una campagna di attenzione al lavoro attraverso un forte legame fra occupazione e formazione continua. Dentro questo patto territoriale per il Trentino le Acli, attraverso il Patronato, la Casa sociale e del lavoro e l'Enaip (Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale) intendono svolgere una funzione innovativa ed organica anche nei confronti dei lavoratori adulti e nel campo della qualificazione professionale quale garanzia di passaggi non traumatici da un lavoro all'altro. L'Enaip non più come semplice strumento della formazione professionale, ma presidio territoriale dinamico, flessibile, legato ai nuovi bisogni che maturano sul territorio, nella microimpresa innovativa, nelle reti corte e nella ricerca di nuovi orizzonti professionali legati alle effettive risorse locali ad iniziare dal turismo. |
La casa
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Il diritto alla casa non si misura, semplicemente, con la quantità di abitazioni. La casa è un diritto del cittadino, ma è anche un elemento fondamentale del paesaggio e della convivenza sociale, garanzia di controllo e sicurezza. Per questi motivi le Acli intendono ribadire la complessità delle questioni relative alla casa entrando nel merito delle sfide legate alla "qualità dell'abitare". Abitare significa diritto all'alloggio, ma anche socialità, incontro, dialogo; risparmio energetico, razionalità urbanistica, rispetto del paesaggio e dell'ambiente; estetica ed etica. La casa rappresenta quindi l'anello di congiunzione fra l'individuo e la società ed è per questo che è necessaria una politica complessiva che guardi all'abitazione come ad un fattore strutturale del diritto di cittadinanza. In questo settore le Acli stanno predisponendo un progetto per l'edilizia abitativa dentro il quale sviluppare nuove esperienze di partecipazione e nuovi legami di comunità per riaffermare il diritto alla socialità e non sentirsi estranei nel proprio luogo di residenza.
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Il Trentino delbene comune
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Responsabilità, partecipazione, solidarietà, cooperazione. Casa e lavoro. Obiettivi che guardano con attenzione allo sviluppo della persona e alla gestione partecipata del bene comune. In quest'ottica la cultura cooperativa è un punto di riferimento essenziale per questa terra, per la sua identità e per un sistema di governo orientato alla sussidiarietà e alla responsabilità. La finanza ed il risparmio etici, il commercio equo e solidale, le vendita diretta attraverso le reti corte, l'attenzione alla democrazia associativa, appartengono ad una serie di realtà che operano dentro e fuori il settore mutualistico e che tuttavia dovranno in futuro rappresentare il cuore del pensiero e dell'azione cooperativa: la vera ragione sociale dell'economia partecipata. La forza degli strumenti di autogoverno si misura poi con la capacità di gestire l'ambiente. La preservazione dei beni comuni come l'acqua, l'aria ed il territorio significa garantire il futuro alle nuove generazioni. Per questo motivo l'ambiente è oggi il vero tesoro prezioso del Trentino e la sostenibilità ambientale rappresenta il migliore investimento economico.
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L'Autonomia che verrà
Un laboratorio per il nuovo Trentino
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Sulla base di queste considerazioni e di questi auspici ci avviamo ad un confronto sincero con la società trentina e con le forze politiche che si misureranno nella prossima tornata elettorale. Lo facciamo come cristiani, come credenti nella trascendenza della persona, antitotalitaristi e antifascisti, forti delle nostre storiche fedeltà: al Vangelo, al Lavoro e alla Democrazia. Sono queste tre fedeltà che ci fanno guardare con preoccupazione ai rischi di indebolimento delle capacità di autogoverno alle quali si accompagnano i timori per il ridimensionamento delle politiche sociali e degli interventi in favore dei meno tutelati, delle famiglie in difficoltà e delle persone disagiate. Responsabilità e solidarietà, partecipazione e democrazia sono i punti cardinali di un impianto autonomistico che ha saputo tenere insieme e promuovere gli interessi generali della comunità trentina. Vogliamo appellarci a questi valori ed utilizzare la "bussola della responsabilità" per rilanciare, pur nella continuità delle politiche di buon governo, l'Autonomia trentina.
All'interno di questo percorso che prefigura i contenuti della nuova Autonomia, le Acli trentine vogliono dare il loro contributo promuovendo un laboratorio culturale, un luogo di elaborazione ideale e di formazione collegato alla fondazione Achille Grandi delle Acli nazionali con il preciso impegno di divulgare le idee, le pratiche di governo ed i valori delle comunità regionali in una dimensione europea.
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