Colpo basso al federalismo e incongruenza da abolire il prima possibile
Venezia – “Mentre il Veneto, utilizzando ogni possibile procedura virtuosa continua a contrarre la sua spesa farmaceutica ed essere al vertice nazionale delle Regioni virtuose, come dimostrato dalla recentissima indagine dell’Autorità di Vigilanza dei Contratti Pubblici e dall’essere stata indicata come benchmark per la definizione dei costi standard, una legge dello Stato, la nr. 221 del 2012, rischia di rendere impossibile proseguire su questo cammino di ottimizzazione della spesa.
E’ questo l’allarme che lanciano oggi il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia e l’assessore alla sanità Luca Coletto in merito a quanto previsto da una recente legge nazionale in materia di acquisto di farmaci.
“L’articolo 13 bis di questa legge – incalza Zaia – ha paralizzato di fatto tutte le gare regionali dei farmaci in equivalenza, obbligando le Regioni, nell’adottare eventuali decisioni basate sull’equivalenza terapeutica fra medicinali contenenti principi attivi diversi, di attenersi alle valutazioni espresse dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA)”.
“Un bel colpo basso al federalismo – insiste Zaia – che sta già avendo i suoi nefasti effetti: infatti, appellandosi al fatto che solo AIFA può decidere in merito alle equivalenze terapeutiche, le Aziende farmaceutiche ricorrono ai Tar e le loro pronunce giurisprudenziali stanno annullando numerose gare regionali”.
“La questione è in piedi da mesi – incalza Coletto – ce ne siamo accorti in conferenza degli assessori discutendo sul nuovo Patto per la Salute, personalmente ho scritto al Presidente della Conferenza dei Presidenti Vasco Errani e, a seguito della segnalazione, la Conferenza ha autorizzato la richiesta di abolizione dell’articolo 13 bis.. Attendiamo che il buon senso prevalga – aggiunge Coletto – e nel frattempo dobbiamo prendere atto ancora una volta di uno Stato centralista che non riesce a ragionare con la mente rivolta al federalismo e ogni volta che può accentra, questa volta all’Aifa, facendo perdere soldi ai cittadini e allungando i tempi della messa a disposizione dei farmaci”.
La motivazione delle pronunce negative dice sostanzialmente che compete allo Stato la valutazione in merito all’equivalenza dei diversi principi attivi, non potendo le singole Regioni decidere autonomamente nel merito.
“I risultati delle gare regionali – aggiunge il Presidente del Veneto – hanno invece evidenziato, com’è ovvio tranne che per quel legislatore, che lo sconto ottenuto nelle gare in equivalenza è nettamente superiore rispetto a quello delle gare in esclusiva, dove partecipa un solo produttore, quindi con ben poche possibilità di strappare il prezzo.”.
“Quello stesso Stato che ci massacra di tagli trasversali e ticket – attacca Zaia – ora s’inventa addirittura un meccanismo che ci farà spendere di più per acquista le nostre medicine. E’ una cosa che ha dell’incredibile”.
“Quell’articolo di quella legge – aggiunge Zaia – va semplicemente abolito al più presto, lasciandoci operare come prima essendo tra l’altro in palese contrasto con le disposizioni vigenti in materia di contenimento della spesa pubblica e addirittura incomprensibilmente contraddittorio se si considera che, al contrario, si chiede alle Regioni di attivare gare in concorrenza su tutti i restanti beni sanitari, tra cui anche i dispositivi medici”.
“Il classico confusionario guazzabuglio romano – conclude il presidente del Veneto – che segnalo con stupito vigore a chi ha l’obbligo morale e politico di risolvere la questione nell’unico modo intelligente che esiste: far sì che si possano acquistare i farmaci al minor costo possibile a parità di efficacia”.