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LETTERE/Teleriscaldamento e slalom tra i cantieri

"In questo periodo di avvio ed attestazione del primo grande flusso turistico della stagione estiva, si dovrebbero scorgere i segnali delle buone pratiche: accoglienza e cortesia, agevolazione dell’ospite, valorizzazione delle risorse urbane ed ambientali in genere, servizi efficienti, soluzioni rapide ai problemi, alternative valide. Principi, questi ultimi, che valgono con tutto il loro peso anche per i residenti che si trovano a dover affrontare disagi ed emergenze.

Sta di fatto, che proprio in tempi in cui si parla di svolta turistica, nuove opportunità e forme di ospitalità, offerte innovative ed integrate su modello nordeuropeo che prevede la massima attenzione ai canoni dell’accoglienza, ci si ritrova ad assistere a penosi slalom gigante su passerelle e scavi, mangiando polvere tutto il giorno e a volte, per fortuna solo a volte, respirando lo scarico del generatore attivato per le saldature dell’impianto di teleriscaldamento.

La cosa si aggrava ulteriormente se ciò avviene in zona prevalentemente pedonale vicina a strutture alberghiere, in cui passeggiano numerosissimi anziani, persone con difficoltà di deambulazione, famiglie con bambini piccoli in perenne movimento, runners e qualche ciclista temerario. Se a questo, aggiungiamo anche la fila di bidoni dell’umido maleodoranti, dimenticati ancora pieni a 35° sotto il sole a picco, allora, forse, c’è qualcosa che ci siamo lasciati sfuggire o non abbiamo compreso.

Indifferenza, superficialità o pressappochismo? Forse una pianificazione più attenta a questi risvolti doveva essere fatta o magari un interagire più puntuale tra soggetti interessati e responsabili degli interventi e delle opere poteva evitare sovrapposizioni, disagi ulteriori, lungaggini, interferenze sia per i turisti che per i cittadini residenti, come pure (ci mancherebbe!) per quei bravi lavoratori, scavatoristi, camionisti, saldatori, muratori e tutti coloro che, attraverso il loro contributo professionale, stanno eseguendo il progetto.

Siamo tutti consapevoli che per arrivare al completamento del servizio è necessario comprendere e far comprendere che qualche sacrificio è dovuto ma occorre pure accettare il fatto che la pazienza non deve diventare acriticità o accettazione passiva di qualunque azione. Attenderemo la fine dei lavori con quei residui di ottimistiche aspettative che ancora rimangono, nella speranza (dovrebbe essere una certezza…) che le zone interessate riacquistino il loro equilibrio ed aspetto originario mediante un attento ripristino, senza lasciare sospesi e malumori di sorta".


Liliana Cerqueni

è amministratore locale a Transacqua
e consigliere in Comunità di Primiero

Categories: NordEst
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