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IL DIBATTITO/Lettere alla Redazione: “Sudditi o cittadini?”

“Come ogni estate torno al paese d’origine, Canal San Bovo, per trascorrere le vacanze…”

Canal San Bovo (Trento) – Ogni anno mi rendo conto che il paese sta scivolando, in termini di servizi, a livelli da terzo mondo…

L’ufficio postale apre dalle 8 alle 13.45 tre giorni la settimana (e se c’è una vacanza si perde il turno di apertura). L’unico negozio di alimentari apre solo al mattino 5 giorni su 7. Uno dei due bar del paese alle 20 chiude. I canali Rai disponibili sono 4 sui 13 totali. LA 7 non si vede. E, ciliegina sulla torta, ora che il medico condotto titolare è in ferie, il sostituto è presente due pomeriggi la settimana, dalle 14.30 alle 16.30.

Tutto il comune ha 1530 abitanti, suddivisi in più frazioni, ma d’estate la popolazione quasi raddoppia sia per il turismo sia per il rientro di coloro che, come me, per motivi di lavoro se se sono andati.

Com’è possibile mettere a disposizione un medico per un paese popolato di turisti per sole 4 ore la settimana?

Già prevedo, quando il prossimo anno si motiverà l’aumento dei decessi del 2016 rispetto agli anni precedenti (che – sono disposta a scommettere – ci sarà), si darà la colpa al caldo e al freddo per paura di dire la verità: l’assistenza sanitaria ormai ridotta all’osso che obbliga l’utenza verso la sanità privata, ovviamente solo per chi se la può permettere.

Siamo sudditi quando abbiamo bisogno dei servizi essenziali, ma siamo cittadini di serie A quando dobbiamo pagare le tasse: paghiamo il canone per intero senza aver accesso a tutti i canali come gli altri. Le nostre aliquote IRPEF sono le stesse pur avendo a disposizione il medico 4 ore la settimana e l’ufficio postale a giorni alterni.

Se i paesi di montagna si stanno spopolando, credo che la responsabilità non sia tutta da attribuire alla mancanza di opportunità di lavoro, ma anche al disinteresse delle autorità di Trento nei confronti dei Sudditi delle valli.

Mi piange davvero il cuore vedere il mio paese natio ridotto ad uno sportello Bancomat dal quale prelevare soldi veri (basti pensare all’IMU sulle seconde case, chiuse per 10 mesi l’anno) senza mai restituire nulla in termini di servizi e prestazioni.

Annalisa Pasqualetto

Canal San Bovo

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Categories: Primiero Vanoi
Redazione:

View Comments (27)

  • @Rosella
    C'è chi raccoglie Tempesta ma...

    "Chi è davvero senza Orto,
    Non può Seminare proprio nulla!"

    Anche questo è Karma! ;-)

  • Cara Annalisa,
    hai ragione nel dire che i tagli alla sanità non dovrebbero esserci. La sanità è un servizio primario come la scuola, i trasporti pubblici ecc...però ti assicuro che la sanità locale è sempre stata presente e premurosa nei confronti delle persone con problemi. Io ne ho avuto la prova con mia mamma, allettata per dieci anni e le mie sorelle. Gli operatori sanitari sono sempre intervenuti in caso di necessità. Quando l'operatore è impossibilitato a venire ci siamo sempre arrangiati con l'aiuto di parenti, amici e vicini disponibili che ti assicuro si sono sempre prestati con molta generosità (questa ovviamente è la mia esperienza).
    Per tutte le altre polemiche non intervengo. Molte sono pura "aria fritta", altre come la chiusura delle imprese, il problema dei giovani, degli anziani ecc... sono problemi non facili da risolvere ed a livello non solo locale. Chi ha qualche idea risolutiva ed innovativa si faccia avanti e vada a parlare con gli amministratori, credo siano disponibili all'ascolto. Chi invece vuole seminare solo zizzania si ricordi che raccoglie tempesta.
    Ti auguro di guarire in fretta e ritrovare ottimismo. Con la tua determinazione puoi dare tanto al Vanoi. Ciao, in salute
    Rosella

  • ...e mentre voi gufate...arredo urbano, parchi giochi, malghe, grandi iniziative culturali e sport all'aria aperta, in mezzo alla natura... https://www.youtube.com/watch?v=jHi9nolpT0I
    I disoccupati con la valigia in mano lasciano la famiglia... artigiani e turismo sono al palo... alla bisogna,
    come ci conferma @Giorgio Vanoi, pronto a criticare Sempre e Comunque!?
    Tanto lui la sicurezza ce l'ha vero? Lo spieghi a chi se ne va la domenica sera dalla valle e torna il venerdì!
    Ecco il vero problema...
    Intanto, solo per darvi un esempio concreto, i costi della nostra
    mostra locale crescono ancora...ma questo e' fuori tema, scusa Annalisa! Buona estate e Buon Vanoi!!!!
    http://giscoservice.it/albOnline/canalsanbovo/upload/20160138G.PDF

  • Credo che questo sarà il mio ultimo intervento anche perchè sono convinto che questa lunga chiacchierata non cambierà le cose. Rileggendo i commenti sembra quasi che Annalisa faccia la parte del gufo, seguita da me. Un eventuale turista che abbia seguito questo dibattito deve essersi convinto che a parte noi due, che non vogliamo riconoscere tutte le doti nascoste della nostra vallata, tutto il resto nel Vanoi sia un fiorire di iniziative in ogni loco, una Valle in pieno sviluppo, con attività che sorgono ovunque come i funghi, dove la Cultura regna sovrana.

    A me sembra invece che il saldo fra nuove attività e attività cessate sia purtroppo in negativo. Ho già citato la ditta Grisotto, ma anche la ditta edile F.lli Fabbris ha chiuso i battenti e da quello che so ci saranno altre chiusure. Se, negando l'esistenza del problema " Servizi", riusciamo anche a mettere in crisi la vita quotidiana del pensionato che comunque dispone di un reddito sicuro, avremo perfino l'emigrazione degli anziani oltre che dei giovani. Quando ogni funzione quotidiana, far la spesa, recarsi in qualche ufficio, andare dal dottore, diventa un problema per le difficoltà di trasporto e compatibilità con orari ridotti ai minimi termini, i nostri cari vecchi ovviamente cercheranno di avvicinarsi ai figli dai quali potranno avere l'aiuto necessario. Così la loro pensione non sarà spesa in Valle ma nel luogo dove andranno ad abitare. E allora la situazione sarà ancora più difficile per coloro che hanno una attività o che vorrebbero iniziarla.

    Un ultimo appunto riguarda la mia diretta esperienza personale. Ho letto una critica perchè si è osato dire che non vediamo tutti i canali della TV come gli altri (chiacchiere da bar). Gran parte dei canali che non vediamo sono proprio i canali culturali. RAI Storia, RAI 5 ecc. Le TV commerciali le vediamo tutte e a tutte le ore del giorno e della notte. Io comunque la TV l'ho sempre guardata poco e ho cercato di dare il mio contributo " Culturale" nel campo della Musica. Oltre al" Coro Vanoi " ho fondato in loco anche il coro "Salvète Flores" con il quale, fra le altre cose, accompagnato da un quartetto d'archi, siano andati a cantare una Messa Solenne nella Basilica di San Pietro in Vaticano. Non credo che sia mai accaduto nel Vanoi. Ho potuto far questo soprattutto grazie a cantori miei amici di Venezia e a cantori del vicino Primiero. Nella mia vallata di circa 1.500 e più abitanti, non sono riuscito in 13 anni a trovare un sola voce maschile (tenore o basso) oltre a quei 2 che avevo già e che ringrazio per la loro tenacia e perseveranza. Neanche una sola persona in pratica. Inevitabilmente sono stato costretto a sciogliere il coro per mancanza del numero minimo di cantori. Il nostro Coro, cantava di tutto: Mozart, Bach, Polifonia Rinascimentale, Canto Gregoriano e molto altro. Proprio quello che viene universalmente nel mondo riconosciuto come "Cultura". Non mi sembra di aver trovato nella nostra Valle che, dai commenti letti, sprizza entusiasmo e dinamismo da tutti i pori, un così gran seguito.

    In Africa sicuramente avrei fatto meno fatica a fare un coro.

  • @annalisa
    Non ti conosco ma ho riso con il giorno del Canalin! E così come molti altri, ho seguito il dibattito con attenzione in questi giorni!

    Spero tanto che i ns amministratori, vecchi o giovani che siano - vi leggano - se non sono troppo impegnati...

    Basta vedere in quanti sono intervenuti nel dibattito o per rispondere ai dubbi locali...visto che la durata dei Consigli comunali ormai è sempre più limitata...quando si fanno! A proposito le assemblee di paese si fanno ancora?
    Ci spiegheranno prima o poi cosa sono ste gestioni associative?

    Rispondo al commento che attacca i social...perchè chi insulta i nuovi media (social o altri...) il più delle volte non ascolta nemmeno il vicino di casa...altro che sale vuote...

    Meditate Canalini...e continuate a tenere sott'occhio con attenzione l'albo comunale...uno strumento democratico che ci aiuta a capire e ad informarci!

    Grazie Annalisa, guarisci presto...e continua a solleticarci!

    Ps: W la Betty...che sarebbe il Vanoi senza la tua ricarica di energia naturale alla Coop? Se tu non ci fossi dovremmo inventarti! ;-)

  • Finalmente!;
    a prescindere da legittimi pareri,visioni, opinioni, sentimenti, esperienze e da tutto quanto personalmente si possa pensare , dire o controbattere, ringrazio Annalisa per la pacata, chiara e puntuale analisi della nostra realtà. Condivido le amare considerazioni di Piero,ma non rimpiango il il mondo "de sti ani". Ogni stagione porta i propri frutti. Dopo l'incanto dell'abbondanza ( quasi "strabbondanza")ora è giunto l'amaro disincanto e si torna indietro.Le motivazioni, le cause gli errori,certo tanti e lungo è l'elenco, ma a che serve il confronto, anche vivace, se non per capire, ove possibile, e magari tentare di rimettersi in cammino, che intravvedo tuttavia irto e faticoso. Fantasie senili?- forse. Anche per me, Fate Vobis

  • (...) Mi sento di dire che abbiamo una società moderna italiana (in generale) regredita. Che si sfoga sui social e per le strade nemmeno si saluta o si ferma a chiacchierare.
    Che si lamenta ovunque, tranne che presso le sedi o gli uffici competenti; che parla per slogan e per sentito dire, salvo poi scoprire che il mondo reale è un po' diverso dalle chiacchiere da Bar (per fortuna!). Con tutte le considerazioni che ne derivano in termini di senso civico, cittadinanza (Sic!) e rispetto.
    Io preferivo il mondo di 'sti ani. molto più genuino ed immediato, rispetto alla porcheria attuale. Oggi vedo, in generale, Sale vuote, assemblee vuote, bar vuoti, piazze vuote, e social strapieni! Manca la gente o la gente, che c'è, si sta rimbambendo? Mah.. Fate vobis :)

  • Ho lasciato sedare gli animi e, con calma, ho letto tutte le risposte, molte delle quali decisamente off-topics: cosa c'entrano i lavori assegnati a ditte esterne, le mostre, le associazioni di volontariato, le feste, le attività culturali, il fiorire di iniziative individuali e private con l'argomento della mia lettera... ops... pardon! lagna, cioè con la denuncia dello smantellamento dei servizi "pubblici" (non privati) essenziali?

    Io credo che i servizi pubblici (ambulatorio medico, ufficio postale) e marginalmente i servizi che, seppur privati (Famiglia Cooperativa e Casse Rurali) offrono comunque un servizio al pubblico, che è - appunto - l'aspetto che li ha sempre caratterizzati (non per niente sono "cooperative", cioè società costituite non a fini di lucro ma per garantire ai soci una maggiore equità economica rispetto a quella del mercato), in uno Stato di diritto, laico e democratico, debbano SEMPRE essere garantiti, indipendentemente dalla crisi, dal calo demografico, dalle difficoltà economiche.

    Dove trovare i soldi? Ad esempio nel taglio ai privilegi: chissà perché, questi nei tempi di crisi, vengono raramente scalfiti o intaccati, o agli sprechi che anche qui abbondano - ad esempio il pannello informativo sul traffico all'ingresso del paese, sempre spento, di cui mi sono chiesta spesso l'utilità.

    Senza considerare un dato incontrovertibile: ad ogni decesso e ad ogni casa che si chiude, gli introiti per il Comune aumentano perché da prima casa l'immobile, per gli eredi, diventa quasi sempre seconda casa, con conseguente pagamento dell'IMU e tassa immondizia con tariffa raddoppiata.

    Credo inoltre vi sia una sorta di miopia nel non capire che i servizi pubblici essenziali possono anche avere una influenza negativa sui flussi turistici, soprattutto sull'utenza anziana che, generalmente, vuole ritrovare in vacanza gli stessi servizi a cui è abituata nelle città di residenza e difficilmente rinuncia alle ormai radicate abitudini.

    Perché una persona di una certa età dovrebbe scegliere per le vacanze un ridente paese del Trentino orientale, a 30 km dal più vicino ospedale, con una guardia medica a 15 km, con un servizio medico garantito 4 ore la settimana, con un ufficio postale aperto a giorni alterni - nella speranza che sopravviva ai tagli - e con l'impossibilità di seguire le trasmissioni televisive che predilige (un esempio banale: il TG delle 20 di Mentana)?

    Ora però mi permetto di replicare sui vari punti toccati negli interventi dei lettori.

    Il gatto che si morde la coda

    Se esco per andare in ufficio postale o dal medico, poi vado a fare la spesa, vado in farmacia, passo dal bar, prendo il giornale e magari anche un libro allegato al giornale. Magari passo anche in sartoria (visto che a quanto pare ne hanno aperta una) o nel negozietto di Claudia.

    In pratica faccio girare l'economia in valle. Ma se l'ufficio postale o l'ambulatorio medico sono chiusi, prendo l'auto, vado a Fiera (o a Feltre) e tutti i soldi che avrei speso qui li lascio altrove. Ovvio che poi i pochi servizi sopravvissuti in paese e le poche attività commerciali abbiano un'inevitabile calo di utenza.

    Ci si auto-dirotta masochisticamente a prescindere (senza consultare tabelle di giorni e orari di apertura) verso i comuni limitrofi dove si ha la certezza di trovare aperto. Non serve una laurea in Economia per arrivarci: ci arriva anche un bambino.

    E non riduciamo la distanza dal centro del paese alla cooperativa di Lausen a "poche centinaia di metri", perché un anziano di 85 anni con difficoltà di deambulazione per rifornirsi di tutto quotidianamente presso il supermercato di Lausen, dovrebbe affrontare 2300 metri fra andata e ritorno (appesantito dalle provviste).

    Ovvio che - senza mezzi di trasporto propri - debba ricorrere necessariamente all'aiuto di qualche famigliare o vicino di casa.

    Ferie

    Il diritto alle ferie è sacrosanto (ci mancherebbe altro).
    Ma se un autista della Trentino Trasporti è in ferie, non si riducono le corse giornaliere a due corse settimanali: semplicemente lo si sostituisce con un altro autista.
    Tagliare sulla sanità significa obbligare l'utenza (che se lo può permettere) a rivolgersi al settore privato. E la Provincia ha dimostrato che questo è il suo obiettivo: basti pensare a Sanifonds!

    Più chiaro di così....
    A proposito, come mai non è ancora stato reso pubblico il dato ufficiale di disdette a Sanifond, nonostante circa tre interrogazioni in consiglio Provinciale?

    Mostre, eventi, volontariato, imprenditoria locale (off-topic)

    Come già accennato, io non mi sono mai permessa di criticare le iniziative messe in atto per allietare turisti e valligiani, per "aprire le nostre menti" ed acculturare la popolazione locale (manco i Canalini fossero dei cavernicoli), per rivitalizzare una Valle, e via dicendo.

    Tutte lodevoli iniziative, che meritano un plauso ed un ringraziamento, soprattutto rivolto verso quei tanti volontari che da sempre offrono i loro servizi gratuitamente a tutta la popolazione autoctona e non.

    Ma se l'iniziativa del Sabato dei Popoli (giusto per citarne una) è sicuramente un'ottima idea, io avrei anche piacere ad assistere all'iniziativa "EL LUNEDÌ DEL CANALIN" in tutte le stagioni.

    E se un bar, privato, decide di chiudere alle 20 per mancanza di utenza, ne ha tutto il diritto. Non è un servizio pubblico, e non vive di contributi e sovvenzioni. È un'impresa il cui scopo è avere utili, non perdite.

    E se sorgono imprese private, ben vengano (e complimenti agli intrepidi che osano), ma se i servizi essenziali chiudono... potrebbero rallentare se non ostacolare il loro sviluppo.

    Critiche, lagne, sfoghi, aria fritta ed altro

    Lamentarsi è un primo passo al quale dovrebbero seguirne altri, se la popolazione locale, unita e compatta, anziché essere entusiasta di come funzionano le cose "tutto va bene Madama la Marchesa" - da quanto leggo dai commenti - provasse la mia stessa rabbia. Probabilmente i meno entusiasti del decadimento di questa valle sono o troppo anziani o poco avvezzi ai mezzi telematici per poter testimoniare il proprio dissenso e disagio.

    Ed i valligiani - pochi o tanti che siano - non euforisticamente entusiasti dello status quo, anziché criticare chi, pur vivendo un mese e mezzo all'anno in paese si prende la briga di segnalare questo senso di abbandono, dovrebbero loro, in primis, bombardare quotidianamente i Mass media con e-mail e lettere di denuncia e scendere in piazza a Trento a protestare.

    Quando ero precaria mi sono messa alla testa di un comitato di insegnanti nelle mie stesse condizioni ed ho incontrato Assessori all'Istruzione, consiglieri provinciali, studi legali della PAT, sono stata audita dalla Commissione cultura, ho scritto lettere ai giornali, rilasciato interviste televisive, stampato manifestini, fatto scioperi e manifestazioni a Milano e Roma: non ho delegato nessuno - men che meno i sindacati - a rappresentare le mie istanze ma mi sono auto rappresentata in prima persona firmandomi sempre con NOME E COGNOME (senza nascondermi dietro nickname o nomi di fantasia).

    Io non so se avrei raggiunto ciò che oggi sono senza darmi da fare, ma una cosa è certa: io ho la coscienza a posto perché ho lottato.

    Qualcuno ha scritto VANOI, ALZATI E CAMMINA: condivido! Non rassegnarti, reagisci e fai sentire che ci sei!

    PS. Ho guardato il video e l'intervista di Betty. Grazie perché traspare tutto l'amore - vero - che provi per questa valle.

  • Panificio nuovo non menzionato, famiglia cooperativa eccellente, la posta basta e avanza.
    La sanitá é un argomento troppo personale.
    L'unica pecca a parer mio é che ci sia ancora, nel 2016, una comunità di recupero come l'ecomuseo.
    Personale pagato per raggiungere obbiettivi confusi o inesistenti, scarsa competenza e tutto questo una gran spesa che potrebbe essere indirizzata altrove.
    Per il Primiero direi uguale, in maniera ancora peggiore, il parco.
    Un peccato, perché gli enti che dovrebbero trainare sono i primi a non funzionare.
    Inefficienza anche per consorzio Vanoi e Apt S.mart.

  • @Ugo
    Controllo regolarmente gli albi comunali di APSP e Comune. Quanto dici non è vero.
    E' tutto pubblico, e si vede che i due enti affidano la stragrande maggioranza di lavoro a ditte e tecnici di Primiero-Vanoi.
    Apro l'albo comunale ora... e leggo: affidati lavori ad un lattoniere di canale, ad un falegname ronco, approvati progetti dati a progettisti del Vanoi, centraline a tecnici di Mezzano, fiori comprati in vanoi, pannelli dati a promo project primiero ecc...
    APSP: non mi pare che al centro diurno o nei giardini di APSP stiano lavorando ditte della Valsugana.
    Meditate canalini, meditate :)

    • Caro Giorgio , fa piacere che tu legga l'albo telematico , ma l'albo va letto da gennaio a dicembre e poi tira le tue conclusioni... Vai a vederti il link sul commento di Alex e poi ne parliamo, tanto per non citare la manutenzione alla scuola di Canale o affidi diretti dalla APSP ad aziende fuori valle, per non parlare di appalti. Ricordatevi che senza una economia stabile non si va da nessuna parte (una macchina senza benzina non va molto lontano) e tutto gravita attorno a questo. Se continuiamo a perdere tutte queste economie è logico che il paese ne risenta su tutti i vari settori...
      Il vanoi è bello.. Salviamolo..
      Meditate gente ....

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