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Lo spirito federalista di Asolo

Il presidente della Camera Gianfranco Fini e l'esponente del Pd Massimo D'Alema si sono detti d'accordo, durante un convegno ad Asolo delle Fondazioni ''Italianieuropei'' e ''Fare Futuro'', sulla necessita' di costituire una bicamerale per esaminare i decreti attuativi sul federalismo. D'accordo, Fini e D'Alema, anche sul recupero della bozza-Violante, approvata nella scorsa legislatura, per affrontare le altre riforme oltre al federalismo.

''Il federalismo non puo' essere che concepito come un modo per rendere lo Stato italiano piu' efficiente per i cittadini, non per disarticolare lo Stato e renderlo confederato. I cittadini non vogliono questo''. Lo ha detto al convegno di Asolo  Massimo D'Alema, secondo il quale ''le riforme vanno misurate dal punto di vista del cittadino e di quello che il cittadino vuole''. Un vero e proprio workshop di politica su "Federalismo e riforme istituzionali". Una formula per designare un confronto "non tra partiti", come ha spiegato Massimo D'Alema ai 100 giovani che partecipano all'evento, ma tra idee, in cui "il dialogo non e' il fine, ma il mezzo".

Dopo aver dichiarato che il federalismo fiscale e' ''un'occasione anche per riprendere un processo di riforma costituzionale'', D'Alema ha sostenuto che la riforma deve basarsi piu' su ''interventi mirati su alcuni aspetti della seconda parte della Costituzione'' che su una revisione complessiva perche' ''se ci imbarchiamo in una riforma complessiva rischiamo di naufragare''.

Secondo D'Alema serve una ''riforma amministrativa''. ''Bisogna rafforzare – ha osservato – la capacita' dello Stato centrale di svolgere tre funzioni: programmare, controllare, valutare''. Per D'Alema ''e' lo Stato centrale che deve programmare e valutare i livelli essenziali di assistenza ed intervenire semmai con interventi sostitutivi''. ''Bisogna qualificare lo Stato – ha concluso – altrimenti non funziona e produce un aggravamento delle disuguaglianze''.

Categories: NordEst
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