E’ stato denunciato per truffa e calunnia un veneto di 64 anni residente a Canal San Bovo
Canal San Bovo (Trento) – Dopo la truffa dei box doccia (indagine ‘Ghost Shower’) che nei mesi scorsi ha interessato l’intero Triveneto, ora i Carabinieri di Canal San Bovo guidati dal comandante Biagio Ficco, scovano una truffa di opere d’arte (indagine ‘Lo Zanza’).
Simula un furto
L’uomo denunciato dai Carabinieri, aveva simulato un finto furto di orologi e quadri, ma in casa aveva reperti archeologici di dubbia provenienza per 25mila Euro.
Ha denunciato il furto di opere d’arte, orologi di pregio e denaro, ma si trattava di un falso, per cercare di truffare l’assicurazione.
Lo hanno scoperto i carabinieri di Canal San Bovo in sinergia con la Compagnia di Cavalese, che hanno indagato in seguito alla denuncia dell’uomo, 64 anni, di origine veneta e residente a Canal San Bovo, in Trentino.
La denuncia, per un danno da 65.000 coperto da assicurazione, è del settembre 2016 e l’uomo aveva avanzato coi militari dei sospetti nei confronti del vicino.
La falsa denuncia era dunque finalizzata alla truffa ed subentrata anche l’accusa di calunnia verso il vicino.
Ad aiutarlo nel suo intento sarebbero stati anche la convivente e un gallerista, entrambi veneti. Dopo la denuncia il gallerista avrebbe proposto in una televendita una parte delle opere denunciate come rubate e non ancora rinvenute.
Un’altra parte del presunto materiale rubato è stato invece trovato e sequestrato dai militari nelle abitazioni dell’uomo e della convivente. Presentata istanza di dissequestro, è stata rigettata.