NordEst

Manovra, ipotesi ticket sui ricoveri

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Dopo il ticket di 10 euro sulle visite specialistiche, potrebbe essere presto in arrivo quello sui ricoveri in ospedale. Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ci sta lavorando: "I ticket sui ricoveri – spiega in un’intervista al Secolo XIX – fanno parte del nostro Patto per la salute che dovremo definire nei prossimi mesi, possibilmente d’intesa con le Regioni, altrimenti il governo andrà avanti da solo".

Ma proprio dal coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, Luca Coletto, arriva una prima bocciatura: questi ticket sarebbero una "forzatura", una "tassa su chi sta male". E critiche giungono pure da Pd, Cgil e Tribunale per i diritti del malato (Tdm).

 
L’obiettivo generale, spiega il ministro, è quello di rimodulare l’intero sistema dei ticket sanitari introducendo "elementi di maggiore equità sociale, graduando la partecipazione e le esenzioni in funzioni del reddito familiare". Ma in un contesto di ristrettezze, si pensa appunto anche ad un ticket sui ricoveri. La strada individuata da Balduzzi non è però condivisa dal coordinatore degli assessori alla Sanità: "Piuttosto – afferma – si deve agire sull’appropriatezza dei ricoveri, spingendo le regioni a rispettare dei limiti di riferimento, e va al contempo rafforzato il sistema dei servizi territoriali. Abbiamo ancora grosse sacche di inappropriatezza su cui agire".
 
Attualmente, spiega Coletto, il tasso di ospedalizzazione in Italia è pari a 150 per mille abitanti: "L’obiettivo dovrebbe essere quello di abbassare tale tasso, arrivando al 140 per 1000. Questo offrendo però, al contempo, maggiori servizi sul territorio, a partire dai medici disponibili h24". Rispetto poi all’intenzione del ministro di "andare avanti comunque", Coletto rileva come "il Patto per la salute necessita di un’intesa: senza intesa con le Regioni il ministro dovrebbe fare un decreto sulla materia. Tuttavia – commenta – sono convinto che su tale questione si potrà trattare, potremo risolverla senza forzature".

Critico anche Ignazio Marino, presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale: "Far risparmiare lo Stato facendo pagare chi ha bisogno di cure è un errore". La strada che anche Marino indica è quella della razionalizzazione della spesa sanitaria, a partire dai ricoveri inappropriati: gli interventi programmati, rileva, "vengono eseguiti facendo passare al paziente almeno una notte in più del necessario in ospedale con un costo di circa mille euro a intervento, sprecando quindi miliardi in ricoveri inappropriati".

 
Secondo un’inchiesta della Commissione presieduta da Marino, la regione più virtuosa è il Friuli, che ricovera i pazienti mediamente 0,7 giorni prima dell’intervento. Ci sono poi regioni come il Lazio che ricoverano 2,8 giorni in più e aree del Mezzogiorno dove si arriva addirittura a 5/6 giorni di ricovero prima dell’ intervento. Sono queste, afferma, "le aree su cui dobbiamo intervenire prioritariamente, prima di pensare all’introduzione di nuovi aggravi fiscali sui cittadini". Linea condivisa dal Tribunale dei diritti del malato-Cittadinanzattiva: il ticket sui ricoveri sarebbe una "ulteriore e ingiusta strada per fare cassa in modo semplice, ovvero chiedendo alle tasche dei cittadini". Anche per la Cgil i ticket sul ricovero sono una "scelta sbagliata": l’obiettivo deve essere "l’equità", afferma il sindacato, e non il "fare cassa".
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