A due di distanza da quella tragica giornata, messa di suffragio a Canazei con don Mario Bravin. Undici vittime per il crollo del seracco di ghiaccio
NordEst – Alle 13.43 di domenica 3 luglio 2022, esattamente due anni fa, avviene il distacco del seracco di Punta Rocca in Marmolada che provoca undici vittime e otto feriti e una ‘cicatrice’ sul ghiacciaio ancora presente, nonostante la neve. Quei tragici momenti e soprattutto il drammatico bilancio per le famiglie e la comunità sono stati ricordati dal presidente della Provincia autonoma di Trento nell’apertura dei lavori del consiglio provinciale.
“Il ricordo di un evento così imprevedibile, che ha colpito non solo le famiglie direttamente coinvolte, ma l’intera provincia e il Paese, è oggi vivo nella nostra mente – così il presidente Maurizio Fugatti -. oggi, come due anni fa, la nostra solidarietà rimane forte con le famiglie delle vittime e con tutti coloro che hanno sofferto a causa di questo evento. Ricordiamo con rispetto e gratitudine, e continueremo a lavorare insieme per rafforzare la nostra resilienza di fronte agli eventi naturali, per proteggere le nostre comunità e preservare la memoria di chi non c’è più”.
La montagna che cambia
“La tragedia della Marmolada è riuscita a portare in modo crudo e violento all’attenzione della società civile e al mondo dell’alpinismo la realtà e gli effetti del cambiamento climatico anche alle alte quote. Il crollo ha costretto tutti ad un cambio di paradigma nell’approccio alla montagna, riscoprendone rischi, pericoli, limiti, ma anche valori dimostrati dalla gente di montagna, dai professionisti della montagna che in modo silenzioso e partecipe si sono caricati sulle spalle questa tragedia aiutando le famiglie a portarne il grande peso in tutta la lunga fase dei soccorsi”, lo dichiara in una nota il presidente della Sat Cristian Ferrari a due anni dalla tragedia della Marmolada, il cui anniversario ricorre il 3 luglio, e in cui persero la vita undici persone.
Solo il pomeriggio prima Ferrari come presidente della Commissione Glaciologica della Sat si trovava sul ghiacciaio con alcuni colleghi e con membri del Soccorso alpino per alcune attività di comunicazione e di sensibilizzazione. In quell’occasione, come nelle settimane precedenti, si era rilevato come la ridotta precipitazione nevosa invernale e le alte temperature già dalla primavera avevano praticamente già fatto sparire tutta la copertura nevosa dalla Marmolada e da molti altri ghiacciai del Trentino, ma nulla lasciava presagire quello che sarebbe successo 24 ore dopo.
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