ll capoluogo trentino ha accolto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’inaugurazione ufficiale di Trento capitale europea e italiana del volontariato 2024. Alla cerimonia ufficiale, erano presenti oltre 1.200 volontari e 400 studenti, assieme ai rappresentanti delle istituzioni provinciali, regionali, delle Comunità di valle e degli enti locali. Scopri tutte le iniziative sul sito ufficiale di Trento: Capitale Europea del Volontariato 2024
Trento – Davanti a vigili del fuoco e scout, ad alpini e rappresentanti delle innumerevoli associazioni trentine, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inaugurato l’anno di “Trento Capitale europea e italiana del volontariato” rivolgendosi innanzitutto al sindaco di Leopoli, Andrij Sadovyj, presente in platea: “Desidero rinnovargli i sentimenti di amicizia che hanno radici antiche e solide e che le drammatiche conseguenze della brutale invasione dell’Ucraina hanno ulteriormente rafforzato. La libertà, l’indipendenza dell’Ucraina sono tutt’uno con i valori fondativi dell’Europa”.
Poi il Presidente, interrotto spesso dagli applausi, si è concentrato sul tema della giornata: “Oggi, e a livello europeo, Trento si vede riconosciuta come grande potenza della solidarietà, valore che sta alla base del volontariato”. Ha proseguito il presidente: “Il volontariato esprime una visione del mondo. Quella della indivisibilità della condizione umana. Il famoso I care, mi riguarda, fatto proprio da don Milani e da Martin Luther King. Una visione che pone in primo piano la persona, l’integralità della sua vita, il suo pieno diritto a essere parte attiva della comunità”. Poi Mattarella si è soffermato sulla solidarietà che è “moto che parte dalle coscienze”, “vitale necessità”, ma anche “pietra angolare degli ordinamenti”, presupposto costituzionale di “uno sviluppo davvero civile”, con “declinazioni molteplici nei Trattati dell’Unione europea”. La stessa Europa, per il Presidente Mattarella, “è espressione di solidarietà: anzitutto lo è stata fra i nemici delle due guerre mondiali che, con coraggio, hanno dato spazio ai valori della convivenza e dell’incontro, non a caso con un protagonista di Trento, Alcide De Gasperi”.
Il volontariato è dunque “la scelta in favore degli esseri umani, di ogni essere umano” e la “cultura della cura” deve tradursi anche in “cura della Repubblica” e “cura dell’Europa”. Ha concluso il Presidente: “Da questo mondo del volontariato riceviamo quotidianamente spinte, idee, valori, sogni. I sogni non sono illusioni. Sono l’orizzonte a cui guardano coloro che nutrono speranza. La solidarietà genera speranza. E solidarietà e speranza sono strettamente connesse con l’idea di pace, con lo spirito di fratellanza. La pace del nostro tempo, gravemente tradita. Mai avremmo pensato che il nostro Continente sarebbe nuovamente precipitato nelle mostruosità cui oggi assistiamo nelle regioni orientali dell’Europa e davanti a noi, sulle rive di quel Mediterraneo culla di civiltà. L’Europa, quasi ottanta anni addietro, è risorta nella pace. Le azioni dei volontari ci parlano di pace. Il mondo si cambia anche partendo dai piccoli passi che riempiono il nostro quotidiano. È una responsabilità che riguarda ciascuno di noi. L’augurio a Trento e alle migliaia di volontari che animeranno la Capitale europea è che la vostra e la loro energia siano contagiose e si propaghino. Tra i giovani anzitutto, che sono presente e futuro. Per tutti, però. Per tutti”.
In apertura di cerimonia, a interpretare con il linguaggio della musica l’apertura nazionale ed europea dell’evento, il coro della Sat ha cantato a cappella l’Inno d’Italia, quello della Sosat l’Inno d’Europa. Dopo un video dedicato al volontariato trentino, tra presente e storia della città e della provincia, i conduttori della cerimonia, Maura Pettoruso e Stefano Detassis, hanno chiamato sul palco il sindaco Franco Ianeselli che, visibilmente emozionato, ha ringraziato il Presidente della Repubblica per non aver “mai smesso di alimentare la fiducia e di valorizzare quegli alfieri di speranza che sono i volontari”. Dopo aver ricordato la cooperante Giorgia Depaoli, don Dante Clauser, l’amico dei poveri, e Stefano Bertoldi, fondatore di mille imprese solidali, in rappresentanza del “pantheon della generosità trentina”, il sindaco ha definito i volontari un “antidoto alla rassegnazione e un esempio per la politica che sempre più spesso si fa intimorire dalla vastità e dalla complessità delle questioni del nostro tempo”.
Ha proseguito Ianeselli: “A questo Trentino del coraggio e della speranza è dedicato l’anno di Trento Capitale europea e italiana del volontariato. Il nostro proposito è quello di impegnarci ad allargare la partecipazione e a rendere sempre più condivisa la responsabilità della cura: cura del mondo, di chi ci sta vicino, di chi arriva da lontano, di chi arranca. Crediamo infatti che il volontariato rafforzi la democrazia e, permettetemi l’audacia, renda più felici”. Ha concluso Ianeselli: “In un mondo in cui a dominare è la logica del profitto, i volontari ci insegnano che gratuità non significa costo zero, ma valore infinito. Perché donare tempo, risorse ed energie ci guarisce dalla povertà di senso. Perché lavorare per la dignità e l’uguaglianza di ogni persona significa promuovere comunità più giuste. Perché il prendersi cura diventa una cura per noi tutti. È così che i volontari ci aiutano a restare umani”.
Il pensiero si è spostato agli scenari di guerra ucraini con l’intervento del sindaco di Leopoli Andrij Sadovyj, che ha ricordato come la sua città già “capitale culturale e turistica dell’Ucraina”, sede del “più grande festival jazz d’Europa”, dopo il 24 febbraio 2022 si sia “trasformata nel più grande centro umanitario”, con “scuole, teatri e i centri culturali trasformati in rifugi” e “150 mila immigrati provenienti dalle regioni orientali e meridionali” ospitati stabilmente a due anni dall’inizio del conflitto. Lontano dal fronte eppure alla portata degli attacchi di missili e droni che l’estate scorsa hanno fatto 10 vittime, Leopoli è diventata anche un centro di riabilitazione grazie al progetto Unbroken, che ha curato 16 mila ucraini feriti (350 sono bambini) e si occupa anche di protesi meccaniche e bioniche per mani e gambe.
Il presidente della provincia Maurizio Fugatti ha sottolineato come il volontariato abbia “un ruolo generativo di pensiero di scelta nella definizione e gestione della cosa pubblica, rendendosi parte attiva nel raggiungimento del benessere collettivo”. Ha continuato il presidente: “La forza espansiva del volontariato trentino dimostra come l’Autonomia non sia e non debba essere ripiegamento verso l’interno o cura di interessi particolari e separati, ma rappresenti, anche al di fuori del territorio trentino e anche nelle relazioni internazionali, un modello in cui assumono centralità i valori di solidarietà e responsabilità collettiva”.
Gabriella Civico, direttrice del Cev (Centro europeo del volontariato), ha ricordato che il 2024 è un anno cruciale in cui si terranno le elezioni europee e ha evidenziato come i volontari “contribuiscano al modello sociale europeo, alla sicurezza, alla pace, alla coesione e prosperità” aiutando a prevenire “visioni ed azioni populiste anti-inclusive ed estremiste” e contribuendo a tradurre “in azione i valori fondamentali di giustizia, solidarietà e inclusione su cui si fonda l’Unione europea stessa”.
Infine, dopo il poetico balletto “Born e reborn” dedicato al tema dell’aiuto reciproco e della collaborazione, Chiara Tommasini, presidente di Csvnet, la rete dei centri di volontariato italiani, ha concluso gli interventi delle autorità in programma prima del gran finale con il Presidente Mattarella: “Oggi, più che mai, siamo chiamati a promuovere e sostenere il volontariato come catalizzatore di cambiamenti positivi – ha dichiarato – Sviluppare il volontariato nei territori significa infatti far crescere un’etica dell’attenzione: all’altro, alla sua vita, rafforzando la capacità di esserci per gli altri”.
Il discorso del Presidente della Repubblica è stato preceduto dalle intense testimonianze di tre volontari: Anna Maria Minotto, in rappresentanza di quei volontari che aderiscono a Pronto Pia, una rete solidale a sostegno delle persone anziane, soprattutto di quelle che non hanno una rete familiare o presentano una qualche fragilità. “Il nostro impegno è fare comunità e creare benessere sociale”, ha dichiarato Anna Maria – Esserci per noi vuol dire provare a essere felici insieme, in compagnia”.
Luca Bronzini, coordinatore della scuola di italiano per stranieri Penny Whirton attiva da qualche anno al convento dei Cappuccini: “Vediamo centinaia di persone migranti giungere a Trento, vediamo troppe persone dormire in strada. Sentiamo una grande energia derivante da questo mondo, ma sentiamo anche una profonda iniquità, sentiamo come umanamente insopportabile ostacolare i progetti di vita di queste comunità. Ci attendiamo un maggiore impegno da chi è istituzionalmente preposto”.
Infine Serena Endrizzi, presidentessa dell’associazione Intrecciante, progetto calcistico di integrazione multietnica nato tra i ragazzi richiedenti asilo dell’Africa subsahariana. “La mia storia di volontariato inizia del 2018, è una storia di sport e inclusione, di impegno per fare sì che tutti i giovani si sentano responsabili della loro associazione e che sperimentino il grande potenziale relazionale dello sport”.
Gli interventi
- 20240203 presidente Provincia
- 20240203 sindaco di Leopoli
- 20240203 sindaco di Trento
- 20240203 Tommasini presidente CSVnet
- 20240203 cev