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Medaglia agli eroi del SUEM, Il Soccorso:”Ora passi decisi e tutele”

La prestigiosa riconoscenza – Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, su proposta del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha conferito la Medaglia d’Oro al Merito Civile ai quattro soccorritori del Falco deceduti il 22 agosto scorso a Rio Gere: Stefano Da Forno, Dario De Felip, Marco Zago, Fabrizio Spaziani.

La motivazione ufficiale recita: “Con generoso slancio ed encomiabile spirito di servizio partecipava a bordo di un elicottero, unitamente ad altri operatori, alle operazioni di soccorso di alcune persone in occasione di una frana di vaste proporzioni verificatasi in montagna. Nel corso di una seconda ricognizione volta ad accertare l’eventuale presenza di altri soggetti bisognosi di aiuto, per un incidente che faceva precipitare al suolo il velivolo, perdeva tragicamente la vita. Splendido esempio di umana solidarietà ed elette virtù civiche, spinte fino all’estremo sacrificio”.

L’iter per il conferimento della medaglia ai quattro soccorritori era stato avviato il 23 agosto, quando il presidente della Provincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin, aveva depositato la richiesta in Prefettura, che lo stesso giorno aveva redatto la relazione sui fatti.

Bristot rigrazia e ricorda – "Ho appreso nella tarda serata di martedì – scrive il responsabile del Soccorso Alpino di Belluno, Fabio “Rufus” Bristot, grazie alla cortese telefonata del Presidente della Provincia di Belluno e oggi (mercoledì ndr) da parte del Prefetto, che Napolitano aveva firmato nel pomeriggio del 2 febbario il Decreto di assegnazione della Medaglia d’Oro ai quattro nostri amici deceduti nella tragedia di Falco. Dario, Fabrizio, Marco e Stefano erano persone fragili, schive e certamente lontano dai riflettori mediatici, al pari le famiglie che ancora sono profondamente intrise della dolorosa vicenda. Anche per questo motivo il Soccorso Alpino Dolomiti Bellunesi non desidera fare dichiarazioni roboanti, se non ringraziare sentitamente quanti hanno concorso all’ottenimento di questo riconoscimento e ricordare ancora una volta con il cuore gonfio quanti non ci sono più.

Il valore simbolico dell’attribuzione è indubbiamente forte e di fatto atteso da tutta la comunità della montagna bellunese e veneta che in questo dolore si è riconosciuta sino a confondersi in esso. L’auspicio è che ora – dopo le gradite medaglie – vengano mossi passi decisi verso una complessiva tutela degli equipaggi dell’elisoccorso ed, in genere, di tutti gli aeromobili pubblici e privati impegnati in finalità di pubblico servizio ed in attività di lavoro aereo. Questo percorso passa inderogabilmente dalla necessità che a livello regionale vengano licenziati opportuni provvedimenti atti a normare tutta la problematica delle teleferiche abusive ed in genere dei cavi a sbalzo, possibilmente con la parziale rivisitazione della Legge Regionale n. 21.

Parimenti a livello nazionale, senza indugio ed azioni di scaricabarile, devono essere predisposti gli opportuni provvedimenti che tengano conto del quadro di riferimento reale dei servizi di elisoccorso, considerato che le ultime – ripeto ultime – normative del settore risalgono al 1981 e riferite agli aeromobili dello Stato. Neppure la Legge n. 152 del 2005 licenziata dopo un’analoga sciagura occorsa ad un elicottero dei Vigili del Fuoco nel 2000 è servita a dare risposte concrete a quanti, quotidianamente, rischiano la propria vita per la collettività. Anche in quel caso un bla bla bla, tanto più sotto forma di legge, che come ormai di prassi capita nel bel paese è restato lettera morta.

La Regione Veneto sino ad ora si è mossa in modo attento e corretto, istituendo il così detto tavolo di lavoro tecnico al quale, ora, deve essere data la dovuta e tangibile accelerazione in osservanza a quanto successo e nella necessità di evitare quello che si spera non debba più succedere. Lo Stato, invece, in perenne ritardo non ha ancora dato risposte reali. Infine, si spera che la giornata di consegna delle medaglie possa anche essere intesa come una giornata dedicata alla montagna e a quanti per essa ogni giorno dedicano anima e …corpo".

La polemica dei giorni scorsi – La stessa medaglia per i soccorritori trentini travolti da una valanga in Val di Fassa (Diego Perathoner, Ervin Ritz, Luca Prinot e Alessandro Dantone), mentre stavano cercando due alpinisti dispersi, aveva provocato notevoli polemiche tra le due province vicine.

Categories: NordEst
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