Il 19 e 20 gennaio 2020 si è verificata la prima vera ondata fredda dell’inverno 2019-2020. Anche il 12 e 13 dicembre ed il 10 novembre si sono registrate temperature minime più invernali, ma quelle registrate negli ultimi due giorni sono il primato di questo inverno attualmente anticiclonico, caratterizzato da lunghi periodi di alta pressione e sparute azioni cicloniche
NordEst – Meteotriveneto ha installato nell’ultimo anno, diverse stazioni meteo in punti nevralgici della zona dolomitica, dopo aver sviluppato la sua rete stazioni meteo sulle montagne e valli prealpine, portando a 25 la conta di stazioni meteo di proprietà.
Le temperature registrate
Nelle due recenti notti si sono registrati -16,3°C al Rifugio Pian dei Fiacconi (2626 m) nel territorio di Canazei, a nord della Marmolada, -15,9°C alla Funivia Rosetta 2640 m e -15°C al Rifugio Rosetta G. Pedrotti 2581 m a San Martino di Primiero-Castrozza, -13,1°C al Ra Valles (Freccia nel Cielo) 2547 m a Cortina d’Ampezzo, -10,6°C al Passo Rolle 1980 m S. Martino di Primiero-Castrozza, -11,9°C al Ristoro Belvedere Cima Fertazza 2080 m a Selva di Cadore.
A questi dati vanno sommati quelli delle stazioni ufficiali di Arpav e Meteotrentino, dove annotiamo i -20,8°C della stazione più alta del nordest, Punta Rocca sulla Marmolada 3250 m, -18,4°C Ciampac di Canazei 2125 m, -18,3 Cima Presena 3015 m, -18,3°C Peio 2960, -17,5°C di Sass Pordoi 2967 m. Dati di notevole spessore per le Dolomiti ma meno per le prealpi dove si sono toccati “solo” i -9,1°C di Cima Verena 2020 m contro i -11,6°c del Dicembre 2017 e 2018 e i -15,8°C del Gennaio 2017, solo per citare i dati più freddi su una stazione molto esposta ai venti e quindi senza condizioni di inversione termica.
Un’ondata fredda molto dinamica
Contraddistinta anche da un moderato vento che ha toccato tra i 40 e i 60 km/h nelle nostre centraline, segnando un wind-chill tra i -24°C ed i -26°C, limitando quindi il sedimento dell’aria fredda stessa nei bassi strati. Ad esempio sulle prealpi non si è scesi meno dei -8°C nella solita stazione fredda di Asiago, ma si sono raggiunti i -14,8°C nella Piana di Marcesina in territorio di Enego (VI), già conosciuta come la Finlandia d’Italia.
Per lo stesso motivo lunedì nella stazione termometrica di Busa Verle/Passo Vezzena a soli 1432 metri di quota abbiamo raggiunto i -19,3°C la mattina del 20 gennaio, quindi una temperatura inferiore a quella registrata in Cima Presena e simile a quella registrata ai 3250 m della stazione in Marmolada (vedi video girato il 21 mattina all’alba a Busa Verle a questo link:
Le valli domitiche
Nelle valli dolomitiche spiccano i -15,8°C di Malga Caret (Val Genova) 1418 m, -14,8°C del Lago di Calaita (Vanoi) 1605 m, -12,2°C di Misurina (Auronzo) 1770 m, -11°C di Canazei centro 1465 m.
La temperatura si sta alzando vertiginosamente, soprattutto in quota con uno zero termico che dovrebbe è passato dai 900 m di lunedì ai 2400 m di martedì. Nell’osservatorio meteorologico del Pian dei Fiacconi la temperatura è passata dai -16,3°C della mezzanotte del 19/01 ai -4,2°C alle 21.30 di ieri sera, e a ruota tutte le altre stazioni stanno osservando un netto cambio d’aria che dovrebbe avere il colmo proprio domani con lo zero termico a 3000 m.
Non una novità durante i nostri inverni, ma in questo inverno prettamente anticiclonico non è la prima volta che lo zero termico arriva a quota 3000 (fonte Arpav): è successo anche il 12 gennaio (3400 m), il 9 gennaio (3200 m), il 3 gennaio (3000 m), il 5 e 8 dicembre (3000 m) e tornando indietro all’autunno il 28 ottobre (3100) e 26 ottobre (4100), dimostrando così come il mese di novembre abbia avuto più connotati invernali che autunnali, lasciando sulle nostre montagne oltre i 2000 m di quota dai 100 ai 200 cm di neve, con picchi di oltre 400 cm a 3000 m, dopo un’estate che non voleva finire più con un settembre-ottobre di caldo record.
Da segnalare come in queste ore nell’Europa e quindi anche in Trentino si stiano raggiungendo picchi di pressione atmosferica mai registrati prima negli ultimi decenni, si sono raggiunti in Regno Unito i 1050 hpa, è da ricordare che in occasione della Tempesta Vaia di ottobre 2018 erano stati raggiunti picchi di bassa pressione mai visti nei due secoli precedenti (978,7 hpa all’Osservatorio di Moncalieri, fonte Nimbus)
Stefano Zamperin – Giampaolo Rizzonelli (Meteotriveneto)
Appassionati di meteorologia e climatologia