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I Trentini all’estero sono 77.343. Caritas: sempre più poveri nonostante il lavoro

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Il Rapporto 2023 sulla povertà sarà presentato il 17 novembre. Per i residenti all’estero, Trento in cima a classifica dei Comuni, Samone 1/o per incidenza


 

Trento (Migrantes/Caritas) – Sono 77.343 le persone originarie della provincia di Trento che vivono all’estero (129.800 in tutto il Trentino Alto Adige). A dirlo è l’ultimo rapporto “Italiani nel mondo” della Fondazione migrantes. Si tratta nel 48,8% dei casi di donne. Le classi di età più rappresentate sono quelle tra i 35 e i 49 anni (25,4%), tra i 18 e i 34 anni (22,4%), tra i 50 e i 54 anni (18,6%). A seguire, poi, le persone dai 65 anni in su (17,9%) e quelle fino ai 17 anni (15,7%). Le persone originarie del Trentino iscritte all’Aire per nascita sono il 30,2%.

Trento è in cima alla classifica dei Comuni del Trentino Alto Adige che contano più iscritti all’Aire (13.752), seguita da Bolzano (9.149), Merano (4.284), Levico Terme (3.587) e Rovereto (3.030). L’incidenza tra i Comuni della regione, invece, è più alta a Samone (109,2%, con 545 residenti contro 595 iscritti all’Aire), Novaledo (103,9%, con 1.114 residenti contro 1.158 iscritti all’Aire), Ronchi Valsugana (96,9%, con 450 residenti contro 436 iscritti all’Aire) e Canal San Bovo (81,8%, con 1.476 contro 1.208 iscritti all’Aire).

Ci sono Brasile (32.210), Germania (22.978), Austria (16.329), Svizzera (15.769) e Argentina (9.037) tra i primi dei 25 Paesi verso i quali sono emigrate la maggior parte delle persone originarie del Trentino Alto Adige. In generale, la maggior parte degli iscritti all’Aire del Trentino Alto Adige si trova in Europa (75.052). Seguono, con un grande distacco, Oceania (1.407), Asia (1.133) e Africa (1.039). Tra gli iscritti all’Aire del Trentino Alto Adige, la maggior parte lo è da più di dieci anni (64.826).

Sempre più poveri, nonostante il lavoro

“Emerge come centrale il fenomeno dei working poor, ossia di quelle situazioni di povertà, personali e familiari, in cui non manca il lavoro, ma il reddito non è sufficiente a una vita dignitosa”, anticipa il vicedirettore di Caritas Italiana Paolo Valente. Sarà presentato il 17 novembre, presso la sede di Caritas Italiana a Roma il Rapporto 2023 su povertà ed esclusione sociale in Italia dal titolo “Tutto da perdere”.

La data è strettamente collegata alla Giornata Mondiale dei Poveri voluta da papa Francesco per il 19 novembre. Sul “lavoro povero”, che interessa anche la realtà altoatesina, è stata realizzata un’indagine nazionale, di taglio sperimentale e qualitativo, la prima di tipo partecipativo mai realizzata da Caritas Italiana. “In tutte le fasi di studio è stato coinvolto un gruppo di persone che vivono sulla propria pelle la condizione di fragilità economica e lavorativa. In questo modo le persone si rendono protagoniste e non solo destinatarie di aiuto”, aggiunge Valente, che fino a febbraio 2022 è stato direttore della Caritas diocesana di Bolzano-Bressanone, è ora vicedirettore di Caritas Italiana, ente di cui da un anno segue anche lo sviluppo di tutti i mezzi di comunicazione. Caritas Italiana, organismo pastorale della Conferenza episcopale, ha sede a Roma e supporta e coordina le 218 Caritas diocesane presenti in Italia. Partecipa attivamente alla rete Caritas europea e internazionale.

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