I suoi scatti avevano documentato la tragedia del Vajont
Belluno – “Bepi Zanfron è stato molto di più di un fotoreporter. Sensibilità, umanità, amore per il suo lavoro e la sua terra hanno caratterizzato tutta la sua vita, umana e professionale. Per questo va ricordato come uno dei grandi bellunesi contemporanei. Belluno e il Veneto perdono un poeta della cronaca e dell’immagine”.
Con queste parole il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia ricorda la figura del famoso fotoreporter e giornalista bellunese Bepi Zanfron, scomparso all’età di 84 anni.
“Le sue foto, belle ma soprattutto permeate di pathos e partecipazione umana – dice Zaia – per decenni hanno raccontato la realtà meglio di tanti scritti, dalla tragedia del Vajont a tante altre vicende della vita dei monti e del loro territorio.
Ciò significa che dietro quella macchina fotografica c’era un genio dotato di una comunicativa straordinaria”. “I tempi sono cambiati – conclude Zaia – ora il web ha reso tutto velocissimo, ma anche superficiale. Le foto di Bepi, stampate nella camera oscura, erano un altro mondo. Migliore”.