La risposta dell’assessore Mellarini a una interrogazione del consigliere Civettini
Trento – Perché nel 2016 al Mart di Rovereto (nella foto) e al Museo degli usi e costumi della gente trentina di San Michele all’Adige vi sono stati più ingressi gratuiti che a pagamento? E perché lo stesso è accaduto nel 2015 anche al Museo diocesano? Sono due delle tante domande poste dall’interrogazione 5246 che era stata presentata a fine ottobre dal consigliere Claudio Civettini (Civica Trentina) per capire chi siano i soggetti non paganti e perché abbiano potuto visitare gratis i maggiori musei aperti al pubblico nel nostro territorio.
Nella sua risposta, l’assessore alla cultura Tiziano Mellarini precisa che la rilevazione della Provincia sui visitatori riguarda 13 enti museali: Muse, Art, Buonconsiglio, Museo degli usi e costumi della gente trentina, Fondazione museo storico di Trento, Museo diocesano tridentino, Museo civico di Rovereto, Museo storico italiano della guerra di Rovereto, Museo Alto Garda, S.A.S.S., Museo retico, Museo di Fiavè e Museo Ladino di Fassa.
Gli ingressi gratuiti ai musei rilevati negli anni 2000, 2010, 2015 e 2016 – prosegue l’assessore – ammontano a 1.613.048 su un totale complessivo, negli stessi anni, di 4.025.507 visitatori.
Il totale dei visitatori entrati gratuitamente in questi musei ammontava nel 2000 a 172.642 e ha poi raggiunto quota 462.881 nel 2010, 500.336 nel 2015 e 477.189 nel 2016. Dopo aver ricordato che le attività di laboratorio effettuate con le scuole non sono conteggiate fra le visite al museo, Mellarini segnala le varie tipologie di gratuità. Dalla risposta emerge che nel 2015, anno nel quale vi sono stati più ingressi non a pagamento, hanno potuto entrare gratuitamente nei musei trentini 50.397 minori di 6 anni, 91.364 minori di 14 anni, 107.990 gruppi e comitive di studenti, 7.992 disabili, 1.889 guide turistiche, 1.635 operatori delle forze dell’ordine, 2.230 giornalisti accreditati, 2.659 professionisti del settore beni e attività culturali accreditati, mentre sono stati 6.429 i biglietti omaggio autorizzati e 3.971 gli ingressi per convenzioni.
La tabella fornita dall’assessore riporta la voce di gran lunga più importante – “altre gratuità non specificate” – pari a 172.642 ingressi nel 2000, 298.266 nel 2010, 223.780 nel 2015 e 226.428 nel 2016. Voce che, spiega Mellarini, “contiene categorie di gratuità diverse da quelle rilevate dalla Provincia (normalmente praticate nei musei privati) o non rilevate specificatamente laddove sono presenti biglietterie manuali”.