NordEst

Napolitano: “Basta morti sul lavoro, non abbassare guardia”

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Gli infortuni sul lavoro e le morti bianche costituiscono un ‘fenomeno sempre inaccettabile’. La loro riduzione nel 2010 deve essere considerata ‘una tappa’ del percorso volto ad assicurare ‘la piena osservanza di tutte le norme a garanzia della salute e dell’integrita’ dei lavoratori’: cosi’ Giorgio Napolitano in un messaggio all’Anmil.
 
Pur nella crisi economica "non può abbassarsi la guardia" riducendo gli investimenti nel campo della prevenzione e sicurezza sul lavoro."E’ perciò necessario continuare a contrastare con determinazione la piaga del lavoro nero al quale si accompagnano fenomeni di sfruttamento". Nel messaggio inviato in occasione della 61/ma giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro il presidente della Repubblica sottolinea che gli infortuni sul lavoro e le morti bianche costituiscono "un fenomeno sempre inaccettabile".
 
"La loro significativa riduzione nel 2010 – aggiunge il Capo dello Stato – deve essere considerata non un traguardo ma una tappa del percorso volto ad assicurare la piena osservanza di tutte le norme a garanzia della salute e dell’integrità fisica dei lavoratori". Per Napolitano questo appuntamento "rappresenta un’importante occasione per ricordare a tutti coloro che hanno visto sacrificata la propria salute o addirittura la propria vita nei luoghi di lavoro". "Pur nella crisi economica generale che negli ultimi anni ha colpito il nostro paese e tutto il mondo occidentale, – sottolinea – non può abbassarsi la guardia riducendo gli investimenti nel campo della prevenzione e della sicurezza sul lavoro.

E’ perciò necessario continuare a contrastare con determinazione la piaga del lavoro nero al quale troppo spesso si accompagnano forme di sfruttamento e di violazione delle norme a tutela della sicurezza. Il tragico crollo di Barletta che ha provocato la morte di giovani donne costrette a un lavoro nero vergognosamente sottopagato ha gettato luce su pratiche intollerabili". "In questo spirito – conclude – invio a lei, presidente Bettoni, agli organismi dell’Anmil, ai mutilati, agli invalidi e alle loro famiglie un partecipe saluto. Insieme ai migliori auguri per il pieno successo della giornata".

 
ANMIL,+22% MALATTIE, 3 MORTI AL GIORNO – Ogni giorno tre persone muoiono sul lavoro. E’ questa "la triste media" degli incidenti mortali. Nel 2010 gli incidenti complessivamente sono stati 775.374, di cui 980 mortali. "Numeri ai quali si aggiungono quelli relativi alle malattie professionali, con un aumento delle denunce di ben il 22% rispetto l’anno precedente". A fare il punto della situazione è il presidente dell’Anmil, Franco Bettoni, in occasione della 61/ma Giornata nazionale per le vittime di incidenti sul lavoro.
 
Nel 2010 è proseguito il trend del calo degli infortuni ma a giudizio dell’Anmil il dato va letto "con molta cautela". Occorre infatti "uno sguardo al contesto occupazionale di riferimento, caratterizzato in questi anni – dice il presidente Franco Bettoni – da un calo dell’occupazione". Inoltre risultano in calo gli infortuni cosiddetti "in itinere", si assiste "ad un aumento preoccupante dei decessi nel settore dei trasporti e nel lavoro femminile, nonché nella fascia di età compresa tra i 50 e i 64 anni".
 
ANMIL, SPESE INDENNIZZI 5 MLD ANNO – Gli infortuni sul lavoro costano, in termini di indennizzi, cinque miliardi di euro l’anno. Lo denuncia l’Anmil, l’Associazione Nazionale fra i lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro, spiegando che a questa somma vanno aggiunti 3,4 miliardi di spesa sanitaria per la cura delle vittime di infortuni.
 
INCIDENTI LAVORO: SACCONI, PRIMI 6 MESI 2011 CONFERMATO CALO – Nei primi sei mesi del 2011 si conferma il trend in calo per gli incidenti sul lavoro. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, intervenendo al convegno dell’Anmil. "Pensavamo che il calo degli incidenti fosse anche legato alla contrazione dell’economia e dell’occupazione – ha detto Sacconi – ma nella prima metà di quest’anno, con una crescita pur modestissima dell’economia e dell’occupazione, gli infortuni restano in calo".
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