La spesa media sarà di 431 euro, il 6% in meno rispetto allo scorso anno
NordEst – Quasi 10,5 milioni di italiani non rinunciano a trascorrere almeno un giorno fuori casa durante le festività natalizie con un deciso orientamento a rimane in Italia scelta quest’anno come meta dall’81% dei vacanzieri. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ per le partenze nelle festività di Natale dalla quale si evidenzia una flessione del 2% rispetto allo scorso anno.
Piu’ evidente il calo della spesa media che sarà di 431 euro con un taglio del 6% rispetto allo scorso anno. I budget di spesa – sottolinea la Coldiretti – sono piu’ contenuti per la tendenza a scegliere vacanze piu’ brevi, piu’ vicine a casa ma risparmi sono ottenuti anche nell’alloggio con ben anche per l’alloggio con il 69 per cento che trova una sistemazione in case proprie o di parenti e amici mentre solo il 28 % sceglie l’albergo, il 14 % il bed and breakfast, il 6% le case in affitto e il 5% va in agriturismo che si avvantaggia della spinta a privilegiare destinazioni nazionali ma lontane dalle grandi città, in montagna, in campagna o nei piccoli centri.
Sul podio delle destinazioni – continua la Coldiretti – salgono comunque con il 40% i centri urbani, con il 25% la montagna mentre il 14% si fa tentare dall’offerta culturale che è vivace anche nelle realtà minori. Il 34% dei vacanzieri starà fuori di casa da 4 giorni ad una settimana, il 30% un massimo di 3 giorni mentre il 23 % da 8 a 10 giorni l’11% da 11 a 15 giorni
A condizionare i comportamenti sono quest’anno soprattutto le preoccupazioni per il terrorismo e le condizioni climatiche anomale con la ridotta caduta di neve. Poco piu’ di 2 milioni di italiani rinunciano al viaggio a Roma per il Giubileo per paura degli attentati mentre – precisa la Coldiretti – 2,8 milioni hanno rinunciato ad andare all’estero.
In controtendenza – conclude la Coldiretti – sono buone invece le presenze negli agriturismi delle campagne italiane scelti perché garantiscono pace e tranquillità con il contatto con la natura e a capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo.